Oscar 2019, Alberto Barbera vs. Green Book: ‘Ha vinto il politicamente corretto sui valori artistici puri’
Durissimo attacco social del direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in difesa di Roma.
Negli ultimi anni la Mostra del Cinema di Venezia è diventata a tutti gli effetti la principale vetrina hollywoodiana (e non solo) per la stagione dei premi. Oscar in testa. Solo quest’anno 37 candidature complessive, ma l’Oscar più importante, come sappiamo tutti, è andato a Green Book di Peter Farrelly, vincitore al Toronto Film Festival e visto successivamente alla Festa del Cinema di Roma.
Una decisione che non è andata giù ad Alberto Barbera, dal 2011 direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, letteralmente risorta sotto la sua direzione (un anno fa l’Oscar lo vinse The Shape of Water, passato al Lido). Sui social, infatti, Barbera ha duramente criticato la vittoria di Green Book ai danni del Leone d’Oro Roma, di Alfonso Cuaron, tornato a casa con tre statuette.
”Nell’anno in cui #Roma ha dimostrato di essere il film più bello in assoluto (e il più premiato), Alfonso Cuaron si porta a casa tre Oscar “pesanti”: miglior film straniero, miglior regia, miglior fotografia. “Green Book” si deve accontentare della statuetta per il miglior film (?), la sceneggiatura originale (?) e l’attore non protagonista. La dittatura del politicamente corretto la spunta sui valori artistici puri. Intanto Cuaron allarga la bacheca dove tiene i premi ricevuti nella sua breve, straordinaria carriera. Congratulazioni!”.
Di tutt’altro avviso, ovviamente, Antonio Monda, direttore della Festa del Cinema di Roma che ha portato nella Capitale la pellicola di Farrelly.
”Per la seconda volta in tre anni un film presentato alla Festa ha vinto l’Oscar come miglior film. Ne sono felice e orgoglioso: esulto per la magnifica vittoria di Green Book, a due anni di distanza da “Moonlight” e faccio i più caldi complimenti a tutti coloro che hanno lavorato al film.
La felicità e l’orgoglio è raddoppiato dal fatto che siano stati premiati anche altri film presentati a Roma. Ringrazio innanzitutto con affetto e riconoscenza tutti i collaboratori e lo staff della Festa e mi congratulo con Regina King e Mahershala Ali per “Se le strade potessero parlare” e “Green Book”.
E insieme a loro Nick Vallelonga, Peter Farrelly e Brian Currie, sceneggiatori di “Green Book”.
Ancora una volta la parola Oscar va insieme a “Festa del Cinema””.
E’ chiaro che ognuno tiri acqua al proprio mulino, ma dovrebbe essere altrettanto chiaro che tramutarsi in ‘tifosi da stadio’, quando si indossano gli abiti di ‘direttori artistici’, non dovrebbe essere prassi. D’altronde proprio Venezia guida la lista dei Festival cinematografici con più Oscar vinti (6), anche quest’anno.