Alberto Sordi: 15 film per i 100 anni dell’Albertone Nazionale
Blogo ricorda i cento anni dalla nascita dall’Albertone Nazionale.
Il 15 giugno 1920 nasceva Alberto Sordi, l’attore scomparso il 24 febbraio 2003 oggi avrebbe compiuto cento anni. Cineblog torna a celebrare uno degli attori più amati di sempre, ma anche uno tra i più criticati a causa di un certo snobismo che affligge il cinema italiano e il consueto malcostume, anche questo molto italiano, di buttare sempre tutto in politica, come se la politica non avesse già “contaminato” abbastanza ogni cosa italica.
Per celebrare l’Albertone Nazionale abbiamo selezionato 15 film che secondo noi meglio rappresentano la maschera dell’italiano medio che Sordi aveva costruito personaggio dopo personaggio, creando personaggi comici spesso sgradevoli e meschini, che rappresentavano il peggio del Belpaese che ad ogni nuova caricatura, anche la più feroce, segnava di contro le tappe di un successo inarrestabile che molti blasonati colleghi di Sordi non hanno mai raggiunto, almeno in quel modo viscerale che fece dell’attore romano un volto tanto amato.
A seguire trovate la nostra classifica che parte con il debutto cinematografico da protagonista di Sordi, lo sfortunato Mamma mia, che impressione! prodotto da Vittorio De Sica, che portava sullo schermo il personaggio più macchiettistico in assoluto dell’attore, insieme al “Santi Bailor” di Un americano a Roma, l’Alberto dei compagnucci della parrocchietta, lanciato in radio. Naturalmente tra i titoli selezionati ci sono le collaborazioni con Federico Fellini, Lo sceicco bianco e I Vitelloni che rappresentano la nascita di quella maschera italica che Sordi poi affinerà e plasmerà di film in film. Immancabili anche alcuni cult della commedia all’italiana come Il Vigile, altra collaborazione tra Sordi e De Sica, Il vedovo che vede Sordi recitare al fianco di Franca Valeri e le digressioni drammatiche a tutto tondo che hanno dimostrato la versatilità di Sordi: Detenuto in attesa di giudizio, Lo scopone scientifico e Un borghese piccolo piccolo.
1. Mamma mia, che impressione! (1951)
- Il soggetto del film è di Alberto Sordi che ha scritto anche la sceneggiatura con Cesare Zavattini.
- Questo è il primo film di Sordi in veste di protagonista assoluto.
[quote layout=”big”]Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.[/quote]
2. Lo sceicco bianco (1952)
- Nel film c’è un cameo di Giulietta Masina nei panni della prostituta Cabiria.
- Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
[quote layout=”big”]Se Fellini mi dicesse: «Albe’, ho una parte per te nel mio prossimo film…» Eh, allora come faccio a dire di no? Con Federico ho fatto «Lo sceicco bianco», «I vitelloni», e se so’ quello che sono, oggi, lo devo anche a lui, no?[/quote]
3. I vitelloni (1953)
- Il personaggio di Riccardo è interpretato da Riccardo Fellini, fratello del regista.
- La voce di Fausto, interpretato da Franco Fabrizi, è doppiata da Nino Manfredi.
- Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
[quote layout=”big”]Sono un credente, un cattolico osservante. La domenica vado a messa. Mi faccio la comunione. Be’, diciamo la verità, è deprimente constatare che la mia religiosità stupisce, non le pare?[/quote]
4. Un americano a Roma (1954)
- Nel film fanno un’apparizione una giovanissima Ursula Andress e l’aiuto regista Lucio Fulci, quest’ultimo nella scena del party in casa di americani dove Nando commenta la sua pettinatura.
- Il personaggio di Nando Mericoni viene ripreso da Sordi nel 1975 nel film a episodi Di che segno sei?.
- Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
[quote layout=”big” cite=”Nando Mericoni]Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno…![/quote]
5. Lo scapolo (1955)
- Nel film recita anche Nino Manfredi, Rossana Podestà, Virna Lisi e Sanra Milo.
- Sordi per il ruolo ha vinto un Nastro d’argento al migliore attore protagonista.
[quote layout=”big”]Dubito fortemente di poter essere matrimoniabile.[/quote]
6. Il conte Max (1957)
- Il film è il remake de Il signor Max di Mario Camerini (1937), nel quale Vittorio De Sica interpretava lo stesso ruolo che Sordi ricopre in questo film. Nel 1991 Christian De Sica (figlio di Vittorio) dirigerà e interpreterà da protagonista un secondo rifacimento della pellicola.
[quote layout=”big”]Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d’oggi, sarebbe un incredibile bordello.[/quote]
7. Il moralista (1959)
- Secondo alcuni storici del cinema, nello scegliere il nome del memorabile personaggio interpretato da Alberto Sordi, gli sceneggiatori si sarebbero polemicamente ispirati all’avvocato Agostino Greggi, autorevole e all’epoca giovane esponente della corrente cattolica più conservatrice della DC, il quale era diventato famoso per le sue accese campagne di moralizzazione dei costumi (ma che, a differenza del personaggio del film, era onesto). Secondo altri il riferimento era al giovane deputato Oscar Luigi Scalfaro, all’epoca noto per il caso detto “del prendisole”.
[quote layout=”big”]Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.[/quote]
8. Il vedovo (1959)
- Il soggetto del film è in parte ispirato al caso Fenaroli, anche noto come “Mistero di via Monaci”, in cui un imprenditore edile in difficoltà fu accusato di aver organizzato la morte della moglie per incassarne l’assicurazione sulla vita.
- Nel 2013 è uscito un remake del film dal titolo Aspirante vedovo, diretto da Massimo Venier e interpretato da Fabio de Luigi e Luciana Littizzetto nei ruoli che furono di Alberto sordi e Franca Valeri.
[quote layout=”big” cite=”Sordi parla di Aldo Fabrizi]Aldo Fabrizi è stato grandissimo. Ma i soliti snob lo trascurano, lo confondono con le sue macchiette e le sue ricette di pastasciutte. Purtroppo, succederà a Fabrizi quello che è capitato a Totò: verrà beatificato solo dopo la morte. Lontana sia. Questo è un Paese dove i critici si commuovono solo sui marmi dei sarcofagi.[/quote]
9. Il vigile (1960)
- La pellicola si ispira ad un fatto di cronaca accaduto nel luglio del 1959 che vedeva coinvolto il vigile Ignazio Melone che si era permesso di multare per un sorpasso vietato il questore di Roma Carmelo Marzano. Quest’ultimo si era alquanto risentito, prima indignandosi per non essere stato riconosciuto e quindi agevolato, poi sostenendo che il suo sorpasso, per come lo aveva saputo gestire, non aveva costituito un pericolo, a prescindere dall’esistenza del cartello segnaletico. Il mensile Quattroruote (fascicolo settembre 1959) fece un servizio con foto e didascalie per ricostruire l’episodio.
[quote layout=”big” cite=”Sordi parla di Roma]È diventata un brutto parcheggio. È indecente il modo in cui viene degradata una delle più belle città del mondo.[/quote]
10. Il medico della mutua (1968)
- Alberto Sordi ha anche collaborato alla stesura della sceneggiatura.
- La sceneggiatura è basata sull’omonimo romanzo di Giuseppe D’Agata.
- Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
[quote layout=”big” cite=”Sordi racconta ua disavventura notturna]Ero in piazza Navona, il cuore della città. A un certo punto vedo spuntare, prima a destra e poi a sinistra, quattro ceffi che non promettevano niente di buono. Questi ti fanno blu, mi sono detto. Per fortuna, arrivato a pochi passi da me, uno dei ceffi mi riconosce: “Albe’ – grida – Albertone bello, ma dove cavolo vai a quest’ora di notte?”. E rimettendo in tasca qualcosa, che poteva essere una pistola o un coltello, mi dà una gran botta sulla spalla. Così fanno anche gli altri manigoldi. “Andiamo a bere qualcosa!” dice uno coi baffi. “No, grazie – mi difendo – ho un gran mal di testa, fate finta che ho accettato”. Qualche volta anche i teppisti hanno un’anima. Ma fino a quando?[/quote]
11. Detenuto in attesa di giudizio (1971)
- Quello di Giuseppe Di Noi Fu una delle poche interpretazioni drammatiche di Sordi, ruolo che gli valse l’Orso d’argento al Festival di Berlino.
- L’ispirazione arriva dal libro “Operazione Montecristo” scritto in carcere da Lelio Luttazzi e dall’inchiesta televisiva “Verso il carcere”, realizzata da Emilio Sanna.
- Il film propone anche Lino Banfi in un inconsueto ruolo drammatico, è un direttore di carcere ispirato al vero direttore del carcere di Procida in carica all’apoca.
[quote layout=”big”]A Roma un tempo, se uno passava di corsa, lo prendevano, lo sbattevano contro una porta e gli dicevano: «’Ndo’ scappi?». Perché a Roma, se correvi come un matto, poteva voler dire solo che scappavi.[/quote]
12. Lo scopone scientifico (1972)
- Per il ruolo in questo film Sordi ha vinto un David di Donatello come Miglior attore protagonista.
- Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
[quote layout=”big”]Una volta anche solo il fatto di andare a piedi, di salutarsi, di sentirsi parte di una società, aiutava a essere più umani.[/quote]
13. Polvere di stelle (1973)
- Nel film ci sono camei di alcuni famosi attori di rivista come Carlo Dapporto e Wanda Osiris, che interpretano sé stessi mentre in un piccolo ruolo non accreditato c’è anche un giovane Alvaro Vitali.
- Monica Vitti per il ruolo in questo film vinse un David di Donatello come migliore attrice protagonista.
[quote layout=”big”]Noi abbiamo avuto il privilegio di nascere a Roma, e io l’ho praticata come si dovrebbe, perché Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.[/quote]
14. Un borghese piccolo piccolo (1977)
- La sceneggiatura è basata sul romanzo omonimo di Vincenzo Cerami.
- Per il ruolo in questo film Sordi vinse un David di Donatello e un Nastro d’argento come miglior attore protagonista.
- Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
[quote layout=”big” cite=”Sordi a proposito di Ettore Petrolini]Come era? Bah, non vorrei dare scandalo, ma non mi ha fatto grande impressione. Lo stesso Bonnard, che lo ha sostenuto moltissimo, anni dopo mi confessava che, insomma, la leggenda era più grossa dei suoi meriti. Sono le mistificazioni della intellighentzia. Neppure la Duse fu quel mostro di bravura che dicono. Anzi. Gente degna di fede assicura che in molte cose era abbastanza mediocre.[/quote]
15. Il marchese del Grillo (1981)
- La celebre frase che il marchese rivolge ad un gruppo di popolani («Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un ca**o!») è ripresa dal sonetto “Li soprani der Monno vecchio” di Giuseppe Gioacchino Belli, che comincia così: «C’era una vorta un Re cche ddar palazzo / mannò ffora a li popoli st’editto: / “Io sò io, e vvoi nun zete un ca**o”».
[quote layout=”big” cite=”Marchese del Grillo]Quanno se scherza, bisogna èsse’ seri![/quote]