Alien: Romulus, recensione – Fede Alvarez paga tributo all’intera saga con notevoli picchi horror
Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul nuovo capitolo della saga di Alien diretto da Fede Alvarez e interpretato da Cailee Spaeny, David Jonsson, Archie Renaux e Isabela Merced.
Alien: Romulus prosegue la sua corsa nelle sale italiane e in tutto il mondo con un incasso globale, registrato nel momento in cui scriviamo questa recensione, di 121 milioni di dollari. Attendevamo con un certa curiosità questo nuovo capitolo della saga concepito temporalmente come un “intermezzo” ambientato tra gli eventi dell’originale Alien di Ridley Scott e il sequel Aliens di James Cameron.
“Alien: Romulus” segue un gruppo di giovani su un mondo lontano che si ritrovano contrapposti alla forma di vita più terrificante dell’universo. La storia è ambientata a bordo della “stazione di ricerca abbandonata Weyland-Yutani, la Renaissance, a circa due decenni dalla distruzione della Nostromo in “Alien”. Il film segue un giovane equipaggio alla ricerca di una via d’uscita e di un futuro più luminoso, nel loro tentativo di cannibalizzare la tecnologia della stazione spaziale solo per trovare invece sulla loro strada la perfetta macchina per uccidere.
Alien Romulus – La recensione del film
Alla regia di “Alien: Romulus” troviamo il regista Fede Alvarez, che oltre ad aver diretto l’ottimo remake di Evil Dead – La Casa, ha creato un divertente franchise thriller-horror con Stephen Lang letale veterano della Guerra del golfo non vedente ed è incappato purtroppo in un sonoro flop con il “soft reboot” Millennium – Quello che non uccide, incidente di percorso che conferma il detto “non tutte le ciambelle riescono col buco”.
“Alien: Romulus” ci cala immediatamente nel mondo retrofuturistico creato da Ridley Scott per l’originale “Alien”. La colonia mineraria in cui è ambientato il prologo del film è colma di riferimenti ad un immaginario fantascientifico che Alvarez dimostra di conoscere a menadito per la gioia dei fan, e per l’irritazione di quella fastidiosa “fazione” che ancora utilizza il termine “fan service” in maniera dispregiativa.
Alvarez però va oltre il tributo/omaggio ad un film che ha fatto indubbiamente la storia della fantascienza e dell’horror poiché l’intero film è costellato di richiami a tutta la saga di Alien. Alvarez paga tributo con citazioni che vanno dal primo al quarto film “La Clonazione”, con l’aggiunta del videogioco “Alien: Isolation”. Parliamo di un capolavoro videoludico tale che gli eventi narrati nel gioco sono diventati canonici all’interno della saga, e per questo Alvarez cita ripetutamente il videogame di Creative Assembly all’interno del film.
Quello che impressiona da subito di “Alien: Romulus” è l’utilizzo di scenografie, suoni e musiche particolarmente evocative che ci permettono di tornare idealmente a bordo della Nostromo a 45 anni dall’uscita del cult di Ridley Scott, come se il film fosse uscito ieri. Ogni dettaglio è curato maniacalmente e la sensazione è la stessa che abbiamo provato con i sequel Ghostbusters: Legacy di Jason Reitman e il Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski, quel mix di nostalgia e novità che rende in questo momento storico un sequel la scelta migliore rispetto ad un qualsiasi reboot/remake.
Ora veniamo alla “ciccia”, cioè il comparto horror di cui Alvarez è un esperto. Da questo punto di vista “Alien: Romulus” alza enormemente l’asticella a sfidare 20th Century Studios ex 20th Century Fox che ricordiamo ora di proprietà della Disney. Se guardiamo solo la terrificante scena finale, non possiamo che toglierci il cappello di fronte ad un regista che è riuscito a imporre la sua visione, per quanto estrema, restando con la schiena dritta di fronte a potenziali pressioni e tentativi di interferenza che si possono tranquillamente presumere con in ballo un budget di 80 milioni di dollari, un franchise storico e l’interesse dello studio a portare al cinema un pubblico il più variegato e giovane possibile.
Con un cast di giovani talenti guidati da Cailee Spaeny, che in alcuni momenti ci ha ricordato una giovane Sigourney Weaver, Alvarez mette il suo timbro di qualità su questo nono capitolo della saga che fornisce una nuova storia, riempie qualche lacuna, ma soprattutto con l’utilizzo di effetti pratici della vecchia scuola, vedi Xenomorfi manovrati da burattinai, ci riporta a piè pari in un universo che con i due prequel di Ridley Scott, Prometheus e Alien: Covenant, aveva perso indubbiamente perso vigore. Ciò richiedeva un ritorno al passato e lo sguardo di un giovane regista, ben supportato in fase di scrittura dallo stesso Scott, che oltre ad un rispetto quasi religioso del materiale originale ha infuso alla sua visione un massiccia dose di horror, qualcosa che avrebbe probabilmente fatto la felicità del defunto H.R. Giger, creatore con il compianto Carlo Rambaldi dello Xenomorfo, ma che ha sicuramente fatto la nostra di felicità, di fronte ad una pellicola così tanto godibile.
Curiosità sul film
ATTENZIONE!!! Allo scopo di evitare SPOILER indesiderati è consigliato visionare il film prima di proseguire nella lettura…
- Il regista Fede Alvarez ha contattato la troupe degli effetti speciali di Aliens – Scontro finale (1986) per lavorare sulle creature. Set fisici, creature pratiche e miniature sono stati utilizzati ove possibile per aiutare a radicare il lavoro VFX successivo.
- Gli effetti pratici delle creature animatroniche del film sono stati creati in collaborazione tra le società di effetti speciali Legacy Effects e Studio Gillis, entrambe selezionate per la precedente storia del loro staff con la serie Alien. Legacy Effects è il successore di Stan Winston Studios, che ha lavorato su Aliens – Scontro finale (1986), mentre Studio Gillis è il successore di Amalgamated Dynamics, che ha lavorato su Alien³ (1992), Alien – La clonazione (1997) e i due film Alien vs Predator.
- La scenografia del film attinge non solo ai film precedenti della serie, ma anche al videogioco Alien: Isolation (2014), comprese le stazioni di comunicazione “Emergency” che fungevano da punti di salvataggio nel gioco. Fede Alvarez ha giocato al gioco all’incirca nel periodo in cui è uscito Man in the Dark (2016) e in seguito ha detto: “Stavo giocando e mi sono reso conto di quanto potesse essere terrificante Alien se lo riportassi a quel tono”.
- Cailee Spaeny ha detto che questo film è ambientato tra Alien (1979) e Aliens – Scontro finale (1986). Si svolge nell’anno 2142, esattamente 20 anni dopo Alien (situato nel 2122) e 37 anni prima di Aliens (2179).
- L’idea di un film di Alien incentrato su personaggi più giovani è stata ispirata da una scena eliminata dal finale di Aliens – Scontro (1986) che è stata poi ripristinata nella Special Edition. Fede Alvarez ha spiegato: “C’è un momento in cui vedi un gruppo di bambini che corrono nei corridoi di questa colonia. E ho pensato: ‘Wow, come sarebbe per quei bambini crescere in una colonia che ha ancora bisogno di altri 50 anni per terraformarsi?’ Quindi ricordo di aver pensato: ‘Se mai dovessi raccontare una storia in quel mondo, sarei sicuramente interessato a quei bambini quando raggiungeranno i vent’anni'”.
- Il regista Fede Alvarez afferma che questo film non sconvolge il canone del più ampio universo di Alien e che James Cameron ha aiutato a livello di sceneggiatura con la nuova storia.
- La cronologia fittizia di tutti i film del franchise di Alien è la seguente: Prometheus (2012) è ambientato nel 2093, Alien: Covenant (2017) è ambientato nel 2104, Alien (1979) è ambientato nel 2122, Alien: Isolation (2014) è ambientato nel 2137, Alien: Romulus (2024) è ambientato nel 2142, Aliens – Scontro finale (1986) è ambientato nel 2179, Alien³ (1992) è ambientato nel 2179 e Alien – La clonazione (1997) è ambientato nel 2381. Sebbene Alien: Isolation non sia un film, i suoi eventi sono considerati ufficialmente parte del canone di Alien e il regista Fede Alvarez ha riconosciuto l’influenza estetica del gioco sul suo film.
- Il regista Fede Alvarez ha utilizzato un soundboard telecomandato collegato agli altoparlanti del set per spaventare il cast durante le riprese. Conteneva vari suoni di xenomorfi e allarmi.
- In origine, il film avrebbe dovuto essere distribuito sul canale Hulu, ma è passato a un’uscita nelle sale cinematografiche a giugno 2023.
- Il film è stato girato in ordine cronologico.
- L’uscita di Romulus coincide con il 45° anniversario del film originale (e per estensione del franchise).
- Dopo mesi di speculazioni sul significato del sottotitolo “Romulus”, lo scrittore/regista Fede Alvarez ha spiegato che si riferisce alla stazione spaziale Romulus dove si svolge parte dell’azione nel film. Ha anche lasciato intendere che esiste una stazione gemella chiamata “Remus”, che prende il nome dai gemelli Romolo e Remo, i fondatori mitologici della città di Roma e del regno romano che furono cresciuti e accuditi da una lupa da bambini. Nel film finale, Romulus e Remus si rivelano essere le due metà della stazione spaziale rinascimentale, con la maggior parte dell’azione che si svolge nel lato di Romolus; questo spiega il logo della nave di un lupo in piedi su due bambini piccoli. Ciò continua la tradizione di dare nomi alle entità in base a personaggi o luoghi della mitologia classica, come: la nave Prometheus da Prometheus (2012) (che prende il nome da un Titano greco); la nave Anesidora e il computer APOLLO da Alien: Isolation (2014) (che prendono il nome rispettivamente da una dea e un dio romani); il planetoide Acheron da Aliens – Scontro finale (1986) (che prende il nome da un fiume negli inferi greci) e la USS Auriga di Alien – La clonazione (1997) (chiamata così in onore di un eroe greco).
- I dischi rigidi contenenti la versione IMAX sono stati spediti ai cinema con lo pseudonimo “Clones”
- Cailee Spaeny ha riconosciuto l’eredità della star della serie originale Sigourney Weaver dicendo: “Guardando Sigourney interpretare quel ruolo, lei fa parte del cambiamento del gioco che quei film hanno fatto. Non potrei mai essere lei. Ho iniettato tutto ciò che ho dentro di me in quel personaggio e ho cercato di renderlo tridimensionale, il più tridimensionale possibile”.
- La star Cailee Spaeny ha dichiarato “Otterrete tutto ciò che volete dal film. Fede Alvarez è un regista incredibile che ha così tanto rispetto per questi film e questo mondo. Conosce tutto dei film di Alien come il palmo della sua mano. Tutti i fan di Alien avranno tutto ciò che desiderano”.
- Sul retro di diverse inquadrature, si possono vedere i telefoni di emergenza che funzionano come stazioni di salvataggio di Alien: Isolation (2014). Proprio come nel gioco, sono in genere un segno che sta per accadere qualcosa di terribile.
- Una delle prime scene, quella nella mensa” mostra un giocattolo “Drinking Bird” sul tavolo. Un giocattolo simile era presente nell’Alien originale (1979).
- La preghiera di Navarro in cinese mandarino senza sottotitoli prima del decollo era rivolta agli antenati della sua famiglia di “proteggere noi cinque” quando, contando Andy, l’equipaggio era composto da sei. Ciò dimostra che, pur non essendo una persona apertamente bigotta come Bjorn, non considera Andy una persona “vera” con un’anima.
- Alla première di Los Angeles, Ridley Scott ha detto al The Hollywood Reporter che quando il regista Fede Alvarez gli ha mostrato il film per la prima volta, “sono stato enormemente sollevato dal fatto che fosse potenzialmente un film enorme e ho semplicemente detto, ‘Non devi prendere appunti, ma ti dirò cosa penso.'” Il regista ha spiegato che ha scritto appunti invece di dirli ad alta voce ad Álvarez, “poi li ha letti in privato, ha preso a calci il muro, ha preso a pugni la porta e poi è tornato fuori e ha detto, ‘Erano buoni appunti.'” Scott ha anche suggerito di tagliare il film, osservando, “I registi tendono a renderlo troppo lungo; era lungo, quindi non vuoi perdere la tua dinamica. La dinamica in questo tipo di film è tutto, e lui aveva così tante cose in ballo; non aveva bisogno di così tante cose.”
- Quando il computer della stazione si riavvia, puoi vedere che è un “MUTHR9001”, un riferimento all’HAL9000 di 2001: Odissea nello spazio (1968).
- L’estetica “Cassette Futurism” del film, nonostante sia un ritorno deliberato alla serie originale del film, non è un ricorso alla continuità retroattiva (retcon) dei design futuristici più eleganti mostrati in Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017). Fede Álvarez ha affermato che è in gioco il classismo, con le persone più ricche e benestanti nell’universo in grado di beneficiare di un futuro più in stile Apple mentre gli emarginati più poveri devono accontentarsi di quello che passa il convento. Il “Cassette Futurism” è un genere di retrofuturismo basato sugli anni ’70 e ’80. Il media in sé non deve essere ambientato in questo periodo, ma piuttosto esplorarne il presunto futuro alternativo. Come suggerisce il nome, le cassette sono il mezzo principale per archiviare e trasferire dati.
- Tutti i film della serie Alien includono un personaggio androide: Ash, interpretato da Ian Holm in Alien (1979); Bishop, interpretato da Lance Henriksen in Aliens – Scontro finale (1986) e Alien³ (1992); Call, interpretata da Winona Ryder in Alien – La clonazione (1997); David, interpretato da Michael Fassbender in Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017) (in cui ha anche interpretato l’androide Walter); e Andy, interpretato da David Jonsson in Alien: Romulus (2024). Questo film rompe la tradizione degli androidi nominati in ordine alfabetico.
- Questo film ha debuttato al primo posto al botteghino nazionale, spodestando Deadpool & Wolverine (2024) dopo aver mantenuto il primo posto per tre settimane. Questa è stata la seconda volta che un film di Alien ha spodestato un film Marvel al botteghino, dopo che Alien: Covenant (2017) ha spodestato Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017).
- Il regista Fede Alvarez si è assicurato di utilizzare quanti più effetti pratici possibili durante la realizzazione del film, tra cui la costruzione di alieni che potessero essere manovrati da burattinai. Archie Renaux e Aileen Wu hanno provato vera paura mentre lavoravano con i loro “veri” co-protagonisti alieni.
- In una scena i membri dell’equipaggio sembrano bere Aspen Beer. Questa è la stessa marca che l’equipaggio della Nostromo beveva nel film originale di Alien. È prodotta dalla Weyland Yutani Corporation.
- Questo è il terzo film di Alien ad essere appositamente formattato per IMAX dopo Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017).
- La società Weyland-Yutani è presente nel film. La colonia di Jackson all’inizio contiene un processore atmosferico con il nome dell’azienda su di esso non dissimile da quello su LV-426 in Aliens – Scontro finale (1986), dimostrando che questa colonia è stata terraformata.
- In un’intervista su YouTube, Fede Álvarez ha descritto la sua idea sul significato dell’aspetto biomeccanico dello Xenomorfo derivante dalla sua adattabilità mentre si evolve durante la sua fase di gestazione, assorbendo parti ed energia dell’ambiente circostante dove si rintana per essere in grado di eccellere in quell’ambiente, e in un futuro “industrial” cupo e vissuto tenderebbe naturalmente verso un aspetto meccanico per prosperare al suo interno.
- In un’intervista con IndieWire, Aileen Wu (Navarro) ha rivelato di essere avversa ai film horror fin da bambina. Questo si è rivelato un enigma quando ha fatto il provino per il film. Wu ha detto di aver guardato Alien (1979) solo dopo aver ricevuto la chiamata per il casting, “Non sono cresciuta con questo franchise, ma ho sempre saputo della sua esistenza. È così iconico”. Ha affermato. “Non ho guardato il primo finché non ho ricevuto la notifica del provino, e ho pensato, ‘OK, è ora di fare i compiti’. E ho pensato, che film brillante e perfetto”.
- Un commento su un thread di Reddit del regista Fede Álvarez conferma che Bjorn è il padre del figlio di Kay, che nel film viene confermato essere cugino di secondo grado di Tyler e Kay..
- Distribuito dieci anni dopo la morte del designer originale di Alien (1979) H.R. Giger morto il 12 maggio 2014 dopo aver riportato ferite da una caduta.
- Quando MU/TH/UR affermano di avere 30 minuti prima dell’impatto, il filmato è in tempo reale e l’impatto avviene esattamente come calcolato dal sistema.
Curiosità con SPOILER sul finale del film
ATTENZIONE!!! E’ vivamente sconsigliato proseguire nella lettura senza aver visionato il film..
- Il regista Fede Álvarez ha detto di aver dovuto combattere con i dirigenti della Disney per assicurarsi che il film finisse come voleva lui. La Disney si è opposta a una scena inquietante verso la fine del film, ha detto, scatenando uno scontro su come chiudere il film. Álvarez ha descritto la disputa in un’intervista con The Hollywood Reporter. Ha detto al giornale che considerava suo dovere come regista horror insistere. La scena in cui Rain è costretto a combattere una nuova creatura mostruosa chiamata “Offspring”, la sequenza che Álvarez dice ha scatenato la resa dei conti. “Quindi quando ottengo resistenza, è allora che dico, ‘Ok, va bene. Siamo sulla buona strada. Lo studio si sta opponendo'”, ha detto. Secondo Álvarez, il disagio della Disney non era “perché non gli piaceva” ma perché pensava che potesse essere “troppo”. “‘E io ero tipo, ‘Sì, ora che hai detto che non dovremmo, so che lo farò'”, ha continuato Álvarez. “Se ti viene dato un film di ‘Alien’ da una società di proprietà della Disney e loro dicono subito, ‘Sì, facciamolo’, allora stai fallendo in qualche modo. Quindi ci siamo davvero spinti al limite, e sono contento di averlo fatto”. Il finale raccapricciante ha generato molte discussioni tra i fan, che hanno reagito all’intensità della sequenza.
- In una delle sue ultime trasmissioni, l’androide Rook dice a Rain e Andy “Inutile mentirvi sulle vostre possibilità, ma… avete la mia solidarietà!”. Questa è stata l’ultima battuta di Ash in Alien (1979), che ha lo stesso aspetto e modello di Rook.
- L’idea per il mostro finale del film è stata tratta da una lettera che lo scrittore Dan O’Bannon ha inviato al designer H.R. Giger durante la produzione del film originale. Per citare, “L’ALIENO, TERZA FASE (MATURA): Dopo aver lasciato la sua vittima, l’alieno cresce rapidamente fino a raggiungere le dimensioni di un uomo, dopodiché è tremendamente pericoloso. È molto mobile, forte e capace di fare a pezzi un uomo. Si nutre di carne umana. Questa creatura dovrebbe essere un abominio profano. I nostri produttori hanno suggerito che qualcosa che assomigli a un bambino deforme e di grandi dimensioni potrebbe essere sufficientemente ripugnante. In ogni caso, desideriamo che vi sentiate liberi di creare il vostro design”.
- Quando Rook menziona la sfortunata spedizione di Prometheus, il tema musicale di Elizabeth Shaw risuona sulla sua esposizione.
- Nella scena in cui sono riusciti a staccare il facehugger da Navarro, ma era già entrato nella seconda fase, c’era la parte preferita della sequenza di Aileen Wu, che ha spiegato: “è solo quell’inquadratura di profilo, quella fottuta cosa disgustosa che esce dal mio corpo”. L’esperienza è stata comunque spiacevole; la troupe degli effetti speciali si è assicurata che l’accessorio facehugger fosse sempre inzuppato di lubrificante durante le riprese. “È stato davvero disgustoso. Qualcuno aveva un secchio per me, e correva dentro e mi faceva sputare il lubrificante e lavarmi la bocca prima di fare la ripresa successiva.” ha rivelato Wu.
- Per ottenere una reazione davvero scioccata da Isabela Merced mentre lo Xenomorfo atterra su Kay, il regista Fede Alvarez ha deciso di sorprendere l’attrice con un secchio di acqua fredda.
- Isabela Merced ha scherzato dicendo che c’è una scena in cui è così disgustosa che il resto del cast ha dovuto distogliere lo sguardo quando ha guardato parti del film sull’iPad del regista Fede Alvarez durante le riprese aggiuntive all’inizio del 2024. Ciò suggerisce fortemente che si tratti della scena in cui partorisce dolorosamente il suo bambino geneticamente modificato.
- L’apparizione postuma di Ian Holm qui come ufficiale scientifico Rook riecheggia la sua apparizione come Ash in Alien (1979), ma anche l’interpretazione di Lance Henriksen dell’ufficiale scientifico Bishop in Aliens – Scontro finale (1986). Sia Rook (Torre) che Bishop (Alfiere) prendono il nome da pezzi degli scacchi.
- Dopo che Rain ha fornito ad Andy le sue nuove istruzioni/direttive, si è potuto sentire il suono del salvataggio dati del gioco Alien: Isolation (2014).
- Le prime speculazioni dei fan basate sui filmati dei trailer hanno proposto che la creatura originale di Alien (1979) (affettuosamente soprannominata “The Big Chap” dai fan) sarebbe stata trovata e potrebbe essere l’antagonista principale del film. Sebbene il Big Chap venga effettivamente recuperato vicino al relitto della Nostromo nella scena di apertura, in seguito viene rivelato che il suo corpo rianimato è stato utilizzato per esperimenti a bordo del Romulus. In seguito scappò e causò una furia omicida prima di essere definitivamente ucciso. Durante la parte principale del film, è morto da tempo, con il cadavere della creatura mostrato appeso al soffitto con l’arpione di Ripley ancora conficcato nella schiena. Le creature che fungono da antagonisti nel film sono cloni geneticamente modificati creati dal DNA di Big Chap.
- Quando Andy, Tyler e Bjorn camminano nella stazione spaziale Renaissance, vedono ogni genere di dipinto inquietante, con uno in cui la macchina da presa si concentra in modo particolare su un bambino che beve il latte della madre morta. Questa scena macabra prefigura la morte di Kay per mano della sua prole geneticamente modificata, che si nutre di lei prima di ucciderla.
- Il primo film intitolato “Alien” della serie a non presentare le uova che contengono i “Facehugger” probabilmente perché creati in laboratorio e modificato geneticamente, per questo il loro aspetto è leggermente diverso da quelli visti sinora.
- Aileen Wu ha rivelato che girare le sue scene con i facehugger è stato molto impegnativo. Wu ha filmato la sequenza per quattro giorni, il che le ha richiesto di essere coinvolta nel lavoro di stunt. “Il primo giorno è stato un sacco di lavoro con i cavi”, ha detto. “La telecamera mi vede volare attraverso la stanza, la mia testa scatta all’indietro. Sono davvero sorpresa che il mio collo sia sopravvissuto quel giorno, ma non ho mai lavorato con i cavi prima, quindi è stato un po’ complicato”. Ha anche spiegato ulteriormente “La scena in cui era sul mio viso e io ero semplicemente sdraiata lì, sono stati giorni duri, perché ero letteralmente sdraiata lì mentre l’intera scena si svolgeva”, il regista Fede Alvarez le ha anche dato note di regia sul suo schema respiratorio. “La parte più difficile è stata adattare il mio respiro alle vesciche delle creature. Fede è stato molto preciso su questo, era tipo, ‘Questo è per i fan. I fan più accaniti conosceranno la biologia di questa creatura e come sostiene il processo di deposizione di quell’uovo in te. Deve farti respirare, quindi ogni volta che la vescica è piena sulla creatura, non hai respiro. E quando le vesciche sono vuote, è allora che ti dà il respiro”.
- Il film prende elementi da ogni film della saga: Alien (1979): vengono trovati sia il relitto della Nostromo che lo Xenomorfo, e Rook è dello stesso tipo e corporatura di Ash. Aliens – Scontro finale (1986): Una battaglia con fucile a impulsi in un alveare alieno con più nemici Xenomorfi; come Bishop, Andy preferisce il termine “persona artificiale” e usa la famosa citazione di Ripley “Stai lontano da lei, maledetta”. Alien³ (1992): L’alieno si avvicina a pochi centimetri dal viso di Rain e la fanfara del logo 20th Century Studios viene distorta in modo simile. Alien – La clonazione (1997): C’è un ibrido alieno/umano neonato nel finale che è persino ostile alla sua stessa madre. Prometheus (2012): Il mutageno nero fa il suo ritorno e la spiegazione di Rook al riguardo si riferisce chiaramente alla missione Prometheus, agli Ingegneri e alla dottoressa Shaw (Noomi Rapace). Alien: Covenant (2017): Il mutageno è stato estratto, purificato e sperimentato, creando Xenomorfi con un ciclo di crescita significativamente ridotto e una maggiore capacità di guarigione, molto simili al Protomorfo.
- La collana che indossa Kay è la Medaglia Miracolosa, una medaglia devozionale cattolica romana che ha un’immagine della Beata Vergine Maria. Questo potrebbe essere per tracciare un parallelo religioso tra lei e Maria, poiché Kay afferma di essere incinta di “qualche stron*o”, quindi il padre del suo bambino non è chiaro. In seguito usa un vaccino per curarsi, fatto dal mutageno nero che è stato introdotto in Prometheus (2012), che proveniva dagli Ingegneri che un tempo avevano creato l’umanità. Così come la biblica Maria ha dato alla luce il figlio di Dio, il vaccino trasforma il bambino di Kay nella progenie del creatore dell’umanità, con l’ibrido neonato completamente cresciuto che mostra più di una somiglianza casuale con gli Ingegneri.
- Dopo che l’Umanoide-Xenomorfo tenta di rompere l’elmo di Rain, viene brevemente mostrata mentre guarda verso l’angolo del vetro dall’esterno. Per alcuni secondi si può notare una strana somiglianza con la copertina del videogioco Alien: Isolation (2014).
- Il sintetico Rook è un androide modello Hyperdyne Systems 120-A/2, come Ash nell’Alien originale (1979). Come spiegato da Bishop in Aliens – Scontro finale (1986), i modelli A/2 erano noti per essere “capricciosi” e privi degli inibitori comportamentali dei modelli successivi che li rendevano incapaci di danneggiare gli umani o di permettere che venissero danneggiati senza interferire. Questo spiega perché Rook mostra la stessa calma volontà e facilità di sacrificare le persone per uno scopo scientifico di Ash.
- Questo film aggiunge una nuova fase al ciclo di vita dello Xenomorfo: raggiunge la maturità attraverso quello che sembra essere un enorme bozzolo nascosto su un muro vicino. Ciò è sorprendentemente simile al modo in cui la creatura principale raggiunge la maturità fisica in Species – Specie mortale (1995), anche il quel film gli alieni sono stati progettati da H.R. Giger.
- Secondo il regista Fede Alvarez in un’intervista con The Hollywood Reporter, l’idea di usare la somiglianza di Ian Holm per Rook è venuta a Ridley Scott, che ha detto che “Ash è sempre stato il migliore. Deve tornare in auge”.
- La parte più difficile delle riprese per Cailee Spaeny è stata la sequenza verso la fine del film in cui corre per la nave e all’esterno a piedi nudi. Si sentiva stupida e i pavimenti di metallo duro erano scomodi.
- All’inizio del film, mentre la squadra Weyland Yutani estrae il fossile dello Xenomorfo originale di Alien (1979), l’effetto sonoro usato quando Dallas viene afferrato in quel film è sovrapposto all’audio del laser che si accende.
- I film precedenti della serie si sono attenuti a una prevedibile convenzione di denominazione alfabetica per gli androidi: Ash, Bishop, Call e David. Un nome che inizia con “E” continuerebbe questo, ma Romulus invece rompe la tendenza includendo androidi chiamati Andy e Rook. Tuttavia, iniziano con le prime lettere del titolo di due parole, A e R.
- Rook si riferisce alla sua misteriosa sostanza come un “fluido non newtoniano”. Ciò significa che si comporta come il ketchup o la pasta frolla, diminuendo o aumentando di spessore quando viene applicata la forza. Non è chiaro quale rilevanza abbia questo per la situazione in cui si trovano i personaggi,
- Il film si conclude con Rain (Cailee Spaeny) che registra un diario di bordo in cui spiega di essere l’ultima sopravvissuta umana della nave, proprio come alla fine di Alien (1979) dove Ripley (Sigourney Weaver) registra un messaggio simile. Anni dopo Weaver ha registrato di nuovo il famoso messaggio per l’intro del videogioco Alien: Isolation (2014).
Alien Romulus – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Benjamin Wallfisch (Lights Out – Terrore nel buio, Il diritto di contare, Annabelle 2: Creation It, Blade Runner 2049, Hellboy, The Flash, Mortal Kombat, Kraven il cacciatore).
- Questo film segna la seconda volta che Wallfisch ha composto una colonna sonora per un sequel di un film di Ridley Scott, dopo Blade Runner 2049. Ha anche lavorato come orchestratore per Robin Hood di Ridley Scott.
- Quando Tyler, Bjorn e Andy visitano la stazione Renaissance riattivata, “The Entry of the God” di Wagner, brano del primo dei quattro drammi musicali che costituiscono la tetralogia L’anello del Nibelungo, si sente sopra l’audio introduttivo che spiega che la stazione prende il nome da Romolo e Remo. Questo si ricollega ad Alien: Covenant (2017), quando Peter Weyland attiva per la prima volta David e gli chiede di interpretare Wagner, scegliendo proprio “The Entry of the Gods into Valhalla”.
- Quando l’androide Rook menziona la sfortunata spedizione di Prometheus, il tema musicale di Elizabeth Shaw risuona sulla sua esposizione.
- La colonna sonora include i brani: Theme from Alien di Jerry Goldsmith / Das Rheingold – Entry of the Gods into Valhalla di Richard Wagner, eseguita dalla Slovak Radio Symphony Orchestra diretta da Uwe Mund / Theme from Prometheus di Harry Gregson-Williams / Thematic Elements from Aliens di James Horner.
1 The Chrysalis (2:38)
2. That’s Our Sun (2:55)
3. Wake Up (1:40)
4. Entering Nostromo (2:52)
5. Searching (2:55)
6. There’s Something in the Water (2:49)
7. XX121 (3:37)
8. He’s Glitchy (4:27)
9. Run! (2:47)
10. Prometheus Fire (4:19)
11. Guns V Acid Blood (1:33)
12. The Hive (1:41)
13. Andy (1:38)
14. Gravity Purge (2:13)
15. Elevator Shaft Attack (1:22)
16. Get Away From Her (4:31)
17. The Offspring (6:07)
18. Collision Warning (3:35)
19. Raine (1:09)
20. Sleep (2:06)
La colonna sonora di “Alien: Romulus” è disponibile su Amazon.
Fonte: IMDb / Wikipedia