Torino 2018, All These Small Moments, recensione: crescere e non accorgersene
Debutto a stelle e strisce per questo ennesimo coming of age agrodolce che però restituisce un innegabile tepore
Non è un periodo particolarmente esaltante per Howie (Brendan Meyer): il braccio rotto, i genitori in procinto di separarsi, il fratello più piccolo che di conseguenza ne risente, la donna più grande che ogni giorno incontra in autobus e con la quale si scambia alcune occhiate. A scuola c’è Lindsay (Harley Quinn Smith) che ha una cotta per lui, ma si vedono giusto nelle ore di Educazione Fisica, più che altro poiché entrambi esentati. È l’affacciarsi sulla vita, il non sapersi più orientare perché, semplicemente, non c’è più chi lo fa per te.
Opera prima per Melissa Miller Costanzo, che dà vita ad uno di quei dignitosi coming of age che già conosciamo, nella storia, negli intrecci, nel tono, ma che malgrado tutto generano sempre un tepore nuovo. Ed è tutto nel racconto, nel resoconto di come si sviluppano le giornate di Howie, che in altre parole significa al contempo prendere atto di come cambiano le persone con cui si relaziona, in famiglia e fuori.
Ci sono cose che oramai sembrano essere entrate in una sorta di registro al quale parecchi attingono quasi a mo’ di vademecum, tipo il padre inetto che una cosa deve fare, tenere il pisello dentro le mutande, e invece no, proprio non ce la fa; di conseguenza abbiamo la madre vittima ma con le spalle larghe, in questi nuclei atomizzati, su cui la Costanzo non può che ironizzare, sebbene lo faccia con garbo, evitando la trivializzazione anche quando ci si dà a quel po’ di comprensibile turpiloquio. Altro elemento divenuto quasi canonico sta nel protagonista, sistematicamente dotato, sia per uno più talenti o, più in generale, per un’intelligenza fuori dal comune. E alla lunga questo format comincia, va detto, a perdere un po’ di smalto; sarebbe interessante, anche se qualche storia del genere se ne vede, assistere alle difficoltà di un ragazzino o di una ragazzina limitati, che affrontano quel segmento delicato che è l’adolescenza senza nemmeno potere contare su chissà quali capacità o abilità personali.
Ad ogni modo, Howie ama la poesia e parla poco. All’improvviso viene travolto da sentimenti troppo contrastanti: l’invaghimento per una donna adulta, così come l’infrangersi di un’idea su cui in fondo ha poggiato la sua infanzia, ossia la scoperta che i genitori non fossero divinità minori ma semplici persone, come tutti gli altri. Troppa roba da processare, e allora non resta che ragionare, o per meglio dire perdersi in «quei piccoli momenti» che gli danno tregua, e che, senza accorgersene, lo fanno crescere davvero. Fondamentali in tal senso tre donne, che incarnano un periodo specifico della vita, cioè la compagna di scuola, la trentenne sconosciuta e la madre, ciascuna delle quali rappresenta una sfida dalla quale il giovane protagonista non può sottrarsi.
Mentre il nostro è preso dalla macrosituazioni in cui è, volente o nolente, invischiato, non si rende conto che sono i tempi morti a prepararlo per il dopo, quegli interstizi tra una preoccupazione e l’altra ad allenarlo in vista del prossimo step. All These Small Moments non vuole però appesantirci, anzi, ci vuole accompagnare lungo questo breve percorso intimo, piccolino, sdrammatizzando ogni qualvolta è possibile, senza ridimensionare ma nemmeno ingigantire più di tanto la portata di certi passaggi.
Fa il suo insomma, anche quella di Howie diventa perciò una parabola che è piacevole seguire, si potrebbe addirittura dire amabile, che procede in linea retta, senza exploit o colpi di coda. Come già evidenziato, non punta a dirci alcunché che già non si conosca, scelta a suo modo riflessa e contemplata già nella location, una New York oltremodo familiare, nei suoi vicoli e nelle sue viuzze più che nei grandi e suggestivi scorci. Un accordo generale che in fin dei conti condensa tutto ciò che si può e si vuole dire con questo gradevole esordio.
[rating title=”Voto di Antonio” value=”6″ layout=”left”]
All These Small Moments (USA, 2018) di Melissa Miller Costanzo. Con Molly Ringwald, Jemima Kirke, Harley Quinn Smith, Brian d’Arcy James, Brendan Meyer e Sam McCarthy . Concorso.