Alleluia: poster e foto del film di Fabrice Du Welz
Radicale, imperfetto, “satanico”: Fabrice Du Welz ritrova la vena disturbante di Calvaire e firma con Alleluia un film senza troppi compromessi. Presentato nella Quinzaine di Cannes 2014: ecco le prime foto del film.
Cari amici, Fabrice Du Welz è tornato: e bisogna in qualche modo tenerne conto. Già, perché questo regista belga che si era fatto notare nel 2004 con un film profondamente disturbante come Calvaire sembrava in qualche modo essersi già perso (colpa del deludente Vinyan). E invece eccolo di nuovo qui, che lotta assieme a noi.
Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2014, il suo terzo lungometraggio, Alleluia, è un film tanto disturbante quanto Calvaire e non privo di imperfezioni. Ma mi pare che questa volta possiamo dire che Du Welz è tornato piuttosto in forma, e ci regala un’opera profondamente radicale, quasi “satanica”. Questa la trama, ispirata a una storia vera:
Manipolata da un marito oppressivo e geloso, Gloria fugge assieme alla figlia e ricomincia la sua vita lontana dagli uomini. Incoraggiata dall’amica Madeleine, Gloria accetta però di incontrare Michel attraverso un sito d’incontri. Qualcosa accade tra di loro sin da subito. Michel, un ladruncolo da quattro soldi, è un uomo disturbato, e Gloria s’innamora perdutamente di lui. Michel l’abbandona, ma Gloria lo rintraccia e gli fa promettere che non la lascerà mai più. Nel tentativo disperato di salvare il loro amore, abbandona la figlia e decide di far finta di essere la sorella di Michel affinché l’uomo possa continuare a commettere le sue truffe. Ma la gelosia inizia a rovinare a poco a poco la vita di Gloria…
Alleluia è diviso in quattro atti. Il primo corrisponde al nome della protagonista, mentre gli altri tre corrispondono a quelli di altrettante donne che Michel fa innamorare e che vorrebbe derubare con la complicità dell’amante. Per raccontare questa storia di amore folle che sconfina nel surreale e nell’horror, con punte da “musical sacro” e altre da film splatter, Du Welz ritrova Romain Protat, col quale aveva sceneggiato Calvaire: e si vede.
Il film è impreziosito da una fotografia straordinaria di Manu Dacosse (già miracoloso nei film della coppia Cattet – Forzani): i colori sono quelli accesi dell’horror alla Bava e Argento, ma spesso potrei dire che si tratta di una fotografia-puntinismo, visto che la grana dei colori in 16mm fanno spesso assomigliare lo schermo a un quadro di quella corrente. In più c’è una musica ipnotica composta da Vincent Cahay, che aveva già curato la colonna sonora proprio di Calvaire.
Alleluia è interpretato da Lola Dueñas e Laurent Lucas, e vi ricorderete certo in quale film aveva recitato quest’ultimo, no? Nell’attesa di sapere qualcosa sulla distribuzione, vi lasciamo con una gallery di foto e poster dal film.