Alza la Testa: Recensione in anteprima
Alza la Testa (Ita, 2009) di Alessandro Angelini; con Sergio Castellitto, Gabriele Campanelli, Giorgio Colangeli, Anita Kravos, Duccio Camerini, Augusto Fornari, Pia Lanciotti, Gabriel Spahiu, Laura Ilie.In Concorso e premiato al Festival Internazionale del film di Roma con il Premio Marc’Aurelio d’Argento della Giuria al migliore attore per Sergio Castellitto, arriva finalmente nelle sale Alza
Alza la Testa (Ita, 2009) di Alessandro Angelini; con Sergio Castellitto, Gabriele Campanelli, Giorgio Colangeli, Anita Kravos, Duccio Camerini, Augusto Fornari, Pia Lanciotti, Gabriel Spahiu, Laura Ilie.
In Concorso e premiato al Festival Internazionale del film di Roma con il Premio Marc’Aurelio d’Argento della Giuria al migliore attore per Sergio Castellitto, arriva finalmente nelle sale Alza la Testa, incompiuto film di Alessandro Angelini. Perchè incompiuto? Perchè Alza la Testa andrebbe visto e commentato dividendo il film esattamente a metà. La prima, straordinaria e quasi impressionante. La seconda, imbarazzante, surreale e quasi fastidiosa.
Alza la Testa lascia davvero l’amaro in bocca, per la perenne e palese sensazione che un grandissimo film sia stato letteralmente bruciato. Bruciato da una sceneggiatura che dopo un ‘colpo di scena’ naufraga completamente, senza mai riprendersi, finendo addirittura per peggiorare minuto dopo minuto, fino al folle finale…
Mero è un operaio specializzato in un cantiere nautico. Suo figlio Lorenzo, nato da una relazione finita malamente con una donna albanese, è la sua unica ragione di vita. Il sogno di Mero per il figlio è in realtà il proprio sogno da adolescente, mai andato in porto, ovvero quello di diventare un grande pugile, un campione. Riuscisse a trasformare il figlio in un pugile, Mero riscatterebbe anche la sua anonima carriera da dilettante.
Per questi motivi lo allena personalmente con severità maniacale in un vecchio magazzino trasformato in palestra, insegnandogli giorno dopo giorno a tirar pugni e a proteggersi dai colpi bassi della vita. Un mondo, quello di Mero e di Lorenzo, terribilmente chiuso, ricco di rimpianti e di complicità, perennemente in bilico tra diffidenze nei confronti degli altri e abitudini più o meno quotidiane.
Peccato che questo precario equilibrio si rompa a causa del destino che, di novità, vuoi o non vuoi, ad un ragazzo di 15anni ne presenta a bizzeffe giorno dopo giorno, finendo per distruggere l’esistenza di un padre, incapace di rialzare la testa…
Maledetto ‘colpo di scena’. E’ questo momento, inatteso ma necessario, a sconvolgere il film di Angelini, tanto bravo nel riuscire a portarci nel mondo di Mero e Lorenzo quanto ‘maldestro’ nel distruggere quanto di buono fatto proprio con quel maledetto colpo di scena. Fino ad allora viviamo in una cruda, sporca e splendida periferia romana insieme ad un padre ed un figlio, specchio l’uno dell’altro, soli, senza una donna in casa che faccia da madre e da moglie, ed incapaci di vivere senza pensare al lavoro e alla boxe. I due vivono una vita fatta di questo, con ferree regole, un’alimentazione rigida ed estenuanti allenamenti, il tutto per riabilitare una carriera puglistica, quella del padre, mai del tutto decollata. In quel figlio, in quella promessa non c’è solo una scommessa bensì una vita mai vissuta da far rivivere indirettamente con forza ed orgoglio. Tutto questo fino a quando il destino, sempre lui, non deciderà di cambiare nuovamente le carte in tavola, scombussolando tutto…
30 minuti iniziali sbalorditivi, con i restanti 60 pessimi. Questo è Alza la Testa di Angelini, capace di volare altissimo con l’iniziale rapporto padre/figlio tra un fenomenale Sergio Castellitto ed un bravissimo Gabriele Campanelli, già visto ed applaudito con Mio fratello è Figlio Unico. Grazie ad uno script e ad un punto di vista decisamente ‘maschile’, il film inizialmente vola sulle ali della boxe, metafora di una vita piena di colpi bassi, da affrontare sempre a testa alta. Una vita che vira improvvisamente, portandosi via con se il resto della pellicola,
Evitando di scendere nei particolari (a voi il “piacere”) Alza la Testa finisce così per deludere. Peccato, davvero.
Uscita in Sala: 6 novembre
Voto Federico: 5