American Bullshit: Amy Adams, Christian Bale, Bradley Cooper e Jeremy Renner insieme per David O. Russell
Poker stellare per David O. Russell, che nel suo prossimo film potrà contare sulla presenza di Amy Adams, Christian Bale, Bradley Cooper e Jeremy Renner nel cast.
Si delinea come un cast stellare quello che andrà a comporre la prossima fatica di David O. Russell, alla quale il regista si dedicherà dopo aver raccolto i frutti di Silver Linings Playbook, in uscita in America il 21 novembre e già dato per uno dei favoritissimi ai prossimi Academy Awards.
Un cast stellare dicevamo, visto che non potremmo definire altrimenti quello composto da Amy Adams, Christian Bale, Bradley Cooper e Jeremy Renner: un poker d’attori coi quali probabilmente ogni regista desidererebbe lavorare. L’annuncio è arrivato oggi con una nota ufficiale, all’interno della quale viene ricordato che lo stesso Russell si sta occupando dello script insieme a Eric Warren Singer, autore della versione originale del testo.
Il nuovo film in realtà non ha ancora un titolo ufficiale, anche se in giro se ne è parlato chiamandolo American Bullshit: al suo interno si racconterà la storia dell’operazione Abscam, portata avanti sottocopertura dall’FBI nel 1980 per smascherare la corruzione all’interno del Congresso. A guidare l’operazione fu Melvin Weinberg, un criminale detenuto. Questa la trama così come ce la racconta il comunicato di oggi, insieme ai ruoli che gli attori andranno a interpretare:
“Il progetto senza titolo di David O. Russell è tratto dalla vera storia di un truffatore finanziario (Bale) e la sua amante e compagna di crimini (Adams), obbligati a lavorare con un agente federale fuori controllo (Cooper) per smascherare altri truffatori, mafiosi e politici. Al centro dell’intera storia, il passionale e imprevedibile leader dell’assemblea dello Stato del New Jersey (Renner) che è anche un eroe locale e sindaco della città impoverita di Camden.”
L’uscita del progetto senza titolo, o American Bullshit decidete voi, è attualmente prevista per fine 2013.
Via | Collider.com
Foto | Wikimedia