American Pastoral: le recensioni straniere
I commenti dei critici al film “American Pastoral” di e con Ewan McGregor
E’ uscito il 20 ottobre il film drammatico American Pastoral diretto da Ewan McGregor e interpretato da Ewan McGregor, Jennifer Connelly, Dakota Fanning, Uzo Aduba, Molly Parker, David Strathairn, Rupert Evans, Valorie Curry, Hannah Nordberg, Peter Riegert, Mark Hildreth, Emily Peachey, Ocean James, David Whalen, Julia Silverman. Il film è un adattamento del romanzo Pastorale americana (American Pastoral) scritto nel 1997 da Philip Roth. Dopo la nostra recensione, ecco i commenti dei critici stranieri, raccolti da RottenTomatoes. Mentre scrivo la percentuale dei voti positivi è del 17%. Davvero pochissimo.
Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: un coraggioso ma goffo tentativo di Ewan McGregor. Voto: 2/4
Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: “American Pastoral” è una pallida imitazione della realtà: pastrami senza senape, manzo senza cipolle, la vita senza sensi di colpa. E’ così impegnato a cercare di fornire risposte dimenticando che le domande sono la cosa più importante. Voto: 2/4
Leah Greenblatt – Entertainment Weekly: un melodramma piatto e goffo che anche la splendida fotografia e le star di talento non possono salvare. Voto: C-
Alan Scherstuhl – Village Voice: Ewan McGregor mette in scena buoni e cattivi, ma quasi tutti sono educati, manca la rissa della prosa di Philip Roth.
Simi Horwitz – Film International Journal: Una rielaborazione bidimensionale del romanzo di Philip Roth.
Richard Brody – New Yorker: Ewan McGregor cattura la grandezza elegiaca del romanzo di Philip Roth ma filtra la sua amara ironia e la complessità psicologica.
Carlos Boyero – El Pais (Spagna): vi farà venire voglia di leggere il romanzo di Philip Roth.
Edward Douglas – Den of Geek: non è un film perfetto, ma naviga sorprendentemente bene nelle acque torbide di Philip Roth… e ci sono momenti assolutamente strazianti. Voto: 3.5 / 5
Jake Cole – Slant Magazine: un adattamento inerte. Voto: 1.5 / 4
David Ehrlich – Indiewire: Uno dei romanzi più acuti del 20esimo secolo diventa uno dei film maggiormente mal concepiti del 21esimo. Voto: D +
Gregory Ellwood – The playlist: Ewan McGregor non mostra alcun accenno di ispirazione dietro la macchina da presa. Voto: C-
Andrew Barker – Variety: l’esordio alla regia di Ewan McGregor è piatto e strangolato, come il romanzo di Philip Roth è furioso ed espansivo.
Darren Ruecker _ We Got This Covered: si tratta di un adattamento abbastanza convincente con alcuni momenti davvero ispirati.
Voto: 7/10