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Amore Carne di Pippo Delbono al cinema con uno smartphone

In viaggio con Pippo Delbono, nei sentimenti universali dell’Amore Carne che «abdica la distanza e avvicina la realtà» di persone ordinarie e stra-ordinarie, passando per l’amore, la poesia, la carne, la passione, l’ombra, il dolore, la tragedia e l’umorismo, nelle sale cinematografiche di Francia e Italia dal 27 giugno 2013.

di cuttv
pubblicato 23 Giugno 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 12:59

Dagli Orizzonti della Biennale del 68th Venice International Film Festival, alla sala cinematografica, Amore Carne di Pippo Delbono continua a scavare con la sua lunga soggettiva nelle pieghe del reale, attraverso le immagine raccolte durante un viaggio per l’Europa, utilizzando un semplice smartphone e una piccola camera, discreti e onnipresenti, quanto facili da nascondere.

Un viaggio da una camera d’albergo a Parigi a una di Budapest, da Istanbul a Bucarest, dagli attimi che precedono il terremoto de L’Aquila, a quelli che restano nel campo di concentramento di Birkenau.

Un film atipico e singolare sulle vite di tanti volti, noti e completamente estranei, famosi e sconosciuti, al ritmo del violinino del musicista e compositore Alexander Balanescu; della danza di Marie-Agnès Gillot, étoile all’Opéra di Parigi.

Marie-Agnès Gillot, Amore Carne di Pippo Delbono

Un film con tante voci e le parole dell’attrice Irène Jacob, il silenzio dell’attore sordomuto Bobo, la recitazione di Sophie Calle, Tilda Swinton e Marisa Berenson, i lati oscuri e quelli sotto i riflettori, la tragedia e umorismo, in una vasta gamma di situazioni e sensazioni filtrate dallo sguardo, di Pippo Delbono, l’attore teatrale e cinematografico, in sala con Cha cha cha di Marco Risi, l’autore e il regista che sfida i limiti e le convenzioni del cinema italiano con uno smartphone.

“Nel teatro siamo riusciti a creare degli spazi importanti in cui è possibile mettere in pratica una sperimentazione fuori dalle regole. A questo punto, però, mi chiedo per quale motivo non si possa fare anche con il cinema. Spesso mi viene fatto notare che io non faccio un cinema catalogabile all’interno di un genere e non avete idea di quanto questo mi renda felice e orgoglioso”.

Via | FacebookTucker Film