Home Notizie Andres Muschietti abbandona il remake de La Mummia – non sarà lui il regista

Andres Muschietti abbandona il remake de La Mummia – non sarà lui il regista

A.A.A. cercasi un regista per il remake de La Mummia

pubblicato 7 Maggio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 01:58

Il giorno degli abbandoni. Dopo l’addio al remake di Point Break da parte di Gerard Butler, è infatti arrivato il bis per merito di Andres Muschietti, che ha salutato La Mummia. Il giovane regista dell’ottimo La Madre avrebbe rotto con la Universal a causa di imprecisate divergenze creative. Prima di lui, va ricordato, fu il turno di Len Wiseman, inizialmente ingaggiato e alla fine fuggito.

Il perché di questi problemi resta un mistero, visto e considerato che dopo i 3 capitoli ‘per tutti’ interpretati da Brendan Fraser, la major sembrava fosse intenzionata ad un lato più cupo ed orrorifico, finalmente, temi alquanto cari sia a Wiseman che a Muschietti. Sceneggiato da Jon Spaihts, il film avrebbe però preso con il tempo tutt’altra strada, andando ancora una volta ad incrociare l’Universo per ‘famiglie’. Una sorta di blockbuster action-adventure che ha letteralmente fatto orrore ad Andres, che potrà così concentrarsi sulla trasposizione cinematografica del romanzo post-apocalittico Bird Box.

Peccato che la Universal debba ora trovare un 3° regista, per un reboot/remake dai contorni sempre più surreali. Anche perché la data di uscita è già stata decisa, 22 aprile 2016, ma il tempo corre e da perdere ce n’è sempre meno.

Nel 1932 il primo storico capitolo de La Mummia, diretto da Karl Freund e interpretato da Boris Karloff. Privo di sequel ufficiali, il mostro tornerà in sala negli anni ’40 grazie a film come The Mummy’s Hand (1940), The Mummy’s Tomb (1942), The Mummy’s Ghost (1944) e The Mummy’s Curse (1944), per poi rivivere grazie alla Hammer verso la fine del decennio successivo con Christopher Lee mattatore. Nel 1999 il remake ufficiale Universal diretto da Stephen Sommers, riuscito ad incassare 415,933,406 dollari in tutto il mondo, seguito dai 433 del sequel e dai 401 del terzo capitolo.

Fonte: Collider