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Anna Karenina: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Chissà se a Tolstoj sarebbe piaciuta questa Anna Karenina… a voi è piaciuta?

di carla
pubblicato 26 Febbraio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:21

Avete visto il drammone Anna Karenina? Vi è piaciuto? Mentre vediamo i vostri voti sul sondaggio e vi rimando alla nostra recensione, leggiamo anche le recensioni che arrivano dagli Stati Uniti e dai critici Italiani.

Rick Groen – Globe and Mail: In questo adattamento il regista Joe Wright e lo sceneggiatore Tom Stoppard sono determinati a domare l’indomabile. E lo fanno.

Peter Howell – Toronto Star: E’ un cuore di colore rosso vivo, senza un battito.

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: E’ difficile non ammirare l’approccio coraggioso di Wright alla storia di Anna Karenina.

Peter Travers – Rolling Stone: Questa storia è stato girata più volte, ma mai con questo tipo di carica erotica. Knightley è gloriosa.

Peter Rainer – Christian Science Monitor: Quello che non emerge è la passione di Anna.

JR Jones – Chicago Reader: Senza una narrazione profonda, Anna Karenina è solo una soap opera.

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Guardando Anna Karenina si deve pensare “che tragedia”. Invece qui si guarda e si pensa “che stupidaggine”.

Lou Lumenick – New York Post: Una bella rivisitazione del romanzo di Tolstoj.

Ann Hornaday – Washington Post: L’Anna Karenina di Wright canta, balla e, infine, vola, anche se la sua leggendaria eroina precipita nella profondità più autodistruttiva.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: Wright ha fatto il film che voleva fare, e lo ha fatto bene. E’ solo che non ne valeva la pena.

Claudia Puig – USA Today: Uno spettacolo inebriante che dà nuova vita al classico romanzo di Tolstoj.

Andrew O’Hehir – Salon.com: Un adattamento letterario furiosamente ambizioso che cerca di farci sentire la sessualità intensa, il terrore e il dolore di un romanzo classico …

Rex Reed – New York Observer: James Joyce una volta scrisse che “Tolstoj non era mai banale, mai stupido, mai pedante o teatrale”. Potrebbe cambiare idea vedendo Anna Karenina.

Laremy Legel – Film.com: I solidi momenti visivi non sono sufficienti a sostenere un pubblico, e lo stile di Joe Wright non è sufficiente per salvare le ferite aperte nella storia.

Natalia Aspesi – la Repubblica: Se non si è riletto (o letto) recentemente, il migliaio di pagine del capolavoro di Tolstoj, è probabile che di Anna Karenina si abbiano vaghi ricordi di tanti cinereperti storici. Anna Karenina è però soggetta a un suo eterno ritorno e così rieccola con il viso appassionato e lunare di Keira Knightley. Ma Joe Wright, regista, e Tom Stoppard, sceneggiatore, hanno avuto un colpo di genio: la loro storia non si svolge tra Mosca e San Pietroburgo nel 1874, ma sul palcoscenico senza tempo di un vecchio teatro che si spalanca alla vita; opera, circo e infine cinema, più veri, credibili e vorticosi della realtà. Sconcerto tra le signore romantiche? No, perché non manca nessun amore, felice o disperato. Tolstoj che si rivolta nella tomba per tutto quel cinefluttuare che gli potrebbe sembrare personale blasfemia? No, perché il film, dando alla storia il ritmo di una reinvenzione teatrale, consente di immaginarsi un Tolstoj contemporaneo. Il problema è: com’è possibile che AnnaKnightley, a KareninJude Law, che emana una severità sexissima, preferisca VronskyAaron TaylorJohnson, che sembra Gene Wilder?

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (..) L’idea ha un senso e, a tratti, un fascino: però lascia poco spazio per gli interpreti migliori (del Karenin di Jude Law vorremmo vederne di più), riduce a una figuretta un protagonista assoluto qual è Levin e soprattutto rischia di soffocare, piuttosto che esaltare, l’emozione. Insomma, lo spettacolo è impeccabile, ma l’artificio non dovrebbe mai uccidere la vita.

Dario Zonta – l’Unità: (..) Anna Karenina è l’ennesimo film che in questa stagione torna sui luoghi e sulle storie dell’Ottocento letterario (insieme a Grandi speranze e I Miserabili). Sarebbe interessante spiegare perché proprio adesso torni il fascino di quella epoca

Massimo Bertarelli – il Giornale: Raffinato, sontuoso e emozionante melò, ennesima, finalmente magnifica, trasposizione del fluviale romanzo di Tolstoj. La grande trovata, che deluderà il pubblico della domenica, è l’ambientazione teatrale.(..)

Foto: by Laurie Sparham – © 2012 – Focus Features