Annata cinematografica 2007/08: autori, blockbuster e tendenze
Personalmente non amo tirare le fila a metà anno, preferisco aspettare dicembre con le solite note classifiche e i commenti vari. Però ovviamente, con l’arrivo di agosto, si tendono a fare resoconti del box-office (state sintonizzati perché il nostro dottore da domani partirà con le analisi dei botteghini) e soprattutto si tiene conto che inizia
Personalmente non amo tirare le fila a metà anno, preferisco aspettare dicembre con le solite note classifiche e i commenti vari. Però ovviamente, con l’arrivo di agosto, si tendono a fare resoconti del box-office (state sintonizzati perché il nostro dottore da domani partirà con le analisi dei botteghini) e soprattutto si tiene conto che inizia la nuova stagione cinematografica. Quindi, perché non provare a dare uno sguardo all’indietro, e ripensare a ciò che abbiamo visto da agosto 2007 fino ad oggi?
Sembra cosa difficile cercare linee guida e tematiche in questo anno cinematografico 2007/08. Suggerirei, per iniziare, di provare a pensare innanzitutto al mockumetary. Nelle nostre sale abbiamo visto REC e Cloverfield, più un film italiano quale Riprendimi, in tv Redacted, e ancora inedito risulta il coraggioso Diary of the Dead. Chi per semplice confezione, chi per ragionare sul mezzo cinematografico e chi per fini politici, i registi di questi film si sono voluti confrontare con uno stile diverso rispetto al cinema canonico: forse perché le regole iniziano a stare strette.
Il 2007/08 è stato anche l’anno di ritorni per grandi ed affermati autori. Qualche nome? Sokurov, Scott, Rohmer, Haneke, Loach, Chabrol, Nichols, Mikhalkov, Cronenberg, i Coen, Lumet, Van Sant, Scorsese, Branagh, Allen, Burton, Gilliam, Wong e Coppola. Non tutti in forma (American Gangster, Sogni e delitti e La guerra di Charlie Wilson personalmente un po’ fiacchi, Funny Games U.S. un’operazione antipatica), altri sublimi.
Ed è stato anche l’anno della conferma (o riconferma, se ce ne fosse stato bisogno) di altri bei nomi di cui non vedo l’ora di vedere i prossimi lavori. Dal sognatore Gondry (Be Kind Rewind) al vitale Kechiche (Cous Cous), passando per i due Anderson (Il petroliere e Il treno per il Darjeeling). E poi un libero Sean Penn (Into the Wild) e uno sperimentale Haynes (Io non sono qui), un malinconico Dominik (L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford) e un grande Schnabel (Lo scafandro e la farfalla).
Discussi, ma con un loro perché, Shyamalan (E venne il giorno), Gray (I padroni della notte), Ang Lee (Lussuria – Seduzione e tradimento), Susanne Bier (Noi due sconosciuti), Haggis (Nella valle di Elah) e Moore (Sicko). Personalmente non amati invece Funeral Party (comunque divertente) e In amore niente regole (il meno interessante tra i tre film di Clooney). Caduta rovinosa invece per Neil Jordan e il suo reazionario Il buio nell’anima.
Dal punto di vista dei blockbuster, ci sono state parecchie delusioni e alcune gradite sorprese. Tra le delusioni c’è Indiana Jones e il regno del Teschio di Cristallo, che non ha la forza della trilogia originale, e Io sono leggenda, almeno nella seconda parte. Deludente anche il ritorno di Zemeckis con La leggenda di Beowulf, distribuito in alcune sale in versione 3D. Per i tamarri inside si segnalano due film quali Shoot’em up e Wanted. Vari i sequel: direi che si va male con Die Hard – Vivere o morire e Il mistero delle pagine perdute, mentre sono stati graditi The Bourne Ultimatum e John Rambo.
Almeno due le autentiche brutture: 10000 AC e Jumper. Ritornano i Wachowski, ma floppano al botteghino e dividono il pubblico con Speed Racer. Non male La bussola d’oro e meno peggio del previsto Resident Evil: Extinction. Tirano su il livello a sorpresa i cinecomix: se il meno riuscito del gruppo sembra essere L’incredibile Hulk, gli altri difendono la categoria. Brillante Iron Man, visionario e divertente Hellboy: the Golden Army, cupo e terribile Il Cavaliere Oscuro.
Per quanto riguarda gli horror la palma la vince senza dubbio l’angosciante 28 settimane dopo, che non fa rimpiangere il film di Boyle. Pochi i risultati decenti: segnalo lo spassoso Severance, Rovine, 1408 e, per quel che mi riguarda, Halloween – The Beginning. Il resto è fatto da remake altamente discutibili, sequel e riciclaggi. Tuttavia Saw IV funziona ancora. Deludono due maestri italiani: Argento con La Terza Madre e Avati con Il nascondiglio. Comunque resta nei nostri cuori al di sopra di tutti questi Planet Terror, “metà parte” del progetto Grindhouse, che è un peccato non poter vedere nella sua versione originale perché ne vale la pena. La fantascienza praticamente scompare, se non per Dante 01 e Invasion.
E l’Italia? Se n’è parlato tanto per gli ottimi risultati, sia qualitativi che d’incasso, di Gomorra e Il divo. La triade di Venezia 64 (i mediocri Nessuna qualità agli eroi, L’ora di punta e Il dolce e l’amaro) aspetta di essere ben superata dal quartetto di Venezia 65: si spera. Evitando di parlare di cinepanettoni e cinecocomeri, oltre che di idiote commedie adolescenziali, segnalo i nuovi Soldini (Giorni e nuvole), Mazzacurati (La giusta distanza), Zanasi (Non pensarci), Giordana (Sanguepazzo), Virzì (Tutta la vita davanti). E ovviamente La ragazza del lago e tre grandi documentari (Biutiful Cauntri, Improvvisamente l’inverno scorso, Vogliamo anche le rose). Discussi poi Il resto della notte, Colpo d’occhio, Nelle tue mani e SignorinaEffe.
Sembra un anno quindi molto caotico, con risultati discutibili, alcune cose da dimenticare ma alcune da custodire gelosamente. Tra i risultati che hanno sorpreso il pubblico credo di poter citare il fortissimo 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, Juno, Caramel, Espiazione (un film che può crescere bene col tempo) e Irina Palm. Ci sono poi alcune perle sparse qua e là, poco calcolate: il sorprendente esordio di Affleck Gone Baby Gone, Hot Fuzz, La Zona, Lars e una ragazza tutta sua. Degni di nota anche 10 cose di noi, Away from her, Hairspray, In Bruges, La famiglia Savage e Once. Tra i cartoni animati brillano senz’altro Ratatouille e I Simpson, mentre divide Shrek Terzo.
Cito invece di seguito alcuni interessanti film inediti che probabilmente non vedremo mai nelle sale italiane: Nightwatching, Garage (vincitore a Torino), Naissance des pieuvres, Beaufort, Exodus, Wuyong (Useless), Mad Detective, San (Umbrella), The Princess of Nebraska, Disengagement, Los Cronocrimenes e La Antena. Giusto per capire quanto la distribuzione conti in un’annata in modo non secondario…