Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: Matt Reeves parla del finale alternativo
Il regista Matt Reeves racconta il finale alternativo di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie.
Alla fine di Apes revolution – Il pianeta dele scimmie di Matt Reeves seguiamo Cesare (Andy Serkis) che dopo un feroce combattimento si guadagna l’amore e il rispetto del suo popolo. Dopo aver sconfitto la minaccia di Koba (Toby Kebbell) e il suo comportamento ribelle, la scimmia che volle farsi re è circondato dai suoi seguaci. Proprio quando la pace cominciava ad essere una valida opzione tra esseri umani e scimmie, due fazioni di entrambe le parti hanno innescato una catena di eventi che cambieranno il corso della storia della Terra. E’ una vittoria agrodolce per Cesare che comunque torna a guidare il suo popolo con la scena che si chiude con un primo piano del suo sguardo che aveva anche aperto il film.
La fine di Apes Revolution è il perfetto epilogo per gli eventi che seguiranno in un terzo film che si ipotizza potrebbe chiamarsi War Of The Planet Of The Apes (titolo non confermato ufficialmente). È interessante notare che c’è stato un finale alternativo di “Apes Revolution” che molto probabilmente avrebbe potuto mettere il terzo film su un altro percorso anche se con un risultato simile, ed è proprio di questo finale alternativo che ci accingiamo a parlarvi.
La parte più interessante di come Apes Revolution stava per finire è il fatto che per la maggior parte avrebbe mantenuto la stessa inquadratura finale vista in sala, con Cesare circondato dai suoi seguaci, lo zoom sugli occhi e il film che finisce sulla sua riluttanza ad accettare la tempesta in arrivo. Tuttavia la grande differenza nel finale alternativo sta nel fatto che Matt Reeves aveva originariamente previsto che questo momento si svolgesse tra le rovine del Golden Gate Bridge (dove era ambientata la resa dei conti culminante alla fine del reboot L’alba del pianeta delle scimmie), che sarebbe diventato il punto di osservazione perfetto per il conflitto in corso. Il motivo lo spiega Matt Reeves in una sua intervista con Slash Film in cui il regista ha confessato che l’inquadratura del film avrebbe mostrato Cesare fissare un’armata di navi da guerra in arrivo.
Questo finale in realtà si lega direttamente ad una sottotrama di Apes Revolution che coinvolgeva il personaggio di Gary Oldman, Dreyfus, e gli sforzi della sua squadra per avvertire una nave della Marina sopravvissuta all’epidemia di influenza Simian. Questa sottotrama si sarebbe conclusa con un frenetico SOS inviato da uno degli uomini di Dreyfus mentre Koba e suoi soldati attaccano l’insediamento umano di San Francisco.
Matt Reeves in definitiva ha ritenuto che il finale originale di Apes Revolution svelasse al pubblico troppo e troppo presto:
Ho sentito che includere le navi da guerra ci stava portando troppo lontano nel prossimo film. E quasi come se iniziasse il prossimo film e non si lasciasse spazio all’emozione di ciò che era appena accaduto, a ciò che Cesare aveva appena fatto e di quanto Cesare fosse consapevole del prezzo che aveva pagato.
Questo non è certamente il primo cambiamento che Matt Reeves ha fatto alla storia di Apes revolution, ad esempio uno dei progetti originali della storia del film includeva una salto nella trama di 100 anni. Le scimmie dovevano agire più come hanno fatto nel Pianeta Delle Scimmie originale, con un inglese perfetto e il vizio del fumo ereditato dai loro ex rapitori. Però senza la dovuta attenzione e il peso dato al viaggio di Cesare il franchise non sarebbe stato coerente con l’idea di reboot, un pensiero che Matt Reeves ha ribadito in alcune interviste. Per comprendere appieno quanto sia importante il percorso di Cesare dobbiamo iniziare a mettere insieme ciò che il futuro ci prospetta per il prossimo film e tutto l ‘arco narrativo della saga del Pianeta Delle Scimmie.
Con un ipotetico titolo come War Of The Planet Of The Apes, si potrebbe pensare che uno scontro feroce e frontale potrebbe segnare l’intero terzo film, ma è proprio il percorso di Cesare, il suo background familiare e l’amicizia con Malcolm, il suo omologo umano e amico in Apes revolution, potrebbe spingere entrambi a negoziare una pace o un qualche tipo di convivenza prima che il futuro segnato del genere umano e della Terra abbia il suo inevitabile dipanarsi. Da questo punto di vista se Reeves avesse scelto di mostrare le navi da guerra nella scena finale di Apes Revolution forse si rischiava di accellerare troppo gli eventi, dando di fatto il via a War Of The Planet Of The Apes con l’arrivo delle navi e quindi con l’incipit del terzo film. Senza una visione chiara delle navi da guerra che si avvicinano a San Francisco, lo spettro del conflitto potrà essere utilizzato per dare una sensazione incombente di pericolo per almeno l’intero primo atto di War Of The Planet Of The Apes che si concluderebbe con la prima battaglia tra l’uomo e il primate e forse la morte e la caduta di Cesare.
Gli uomini di pace non durano a lungo in tempo di guerra e il precedente attacco a Cesare che ha visto Koba come il suo personale “Bruto” ha dimostrato quanto sia davvero fragile e instabile la società delle scimmie. Sicuramente Koba non era l’unica scimmia che voleva vedere Cesare destituito, ed è solo una questione di tempo prima che i ribelli si riorganizzino e tornino a far sentire la loro voce. Questa volta Cesare potrebbe non essere così fortunato e la sua rimozione dal potere potrebbe innescare ala guerra che vedrà la totale supremazia dela scimmia sull’uomo diventare una realtà incontrovertibile.
Mentre Apes Revolution ci ha messo su un percorso chiaro per la guerra, ora non c’è bisogno di una grande spinta affinchè il conflitto finale abbia luogo. Se non altro il ridimensionamento alla fine del film con un passo indietro dal baratro dell’apocalisse sembra diventato un punto fermo dei nuovi film, per chi non ne fosse a conoscenza anche il finale de l reboot L’alba del pianeta delle scimmie è stato cambiato per consentire una narrazione più aperta, ed è stato un cambiamento per il meglio.
War Of The Planet Of The Apes uscirà nei cinema il 14 luglio 2017.