Stasera in tv: “Appena un minuto” su Rai 1
Rai 1 stasera propone “Appena un minuto”, commedia del 2019 di Francesco Mandelli con Max Giusti, Loretta Goggi, Paolo Calabresi e Massimo Wertmüller.
Cast e personaggi
Max Giusti: Claudio
Loretta Goggi: Mirella
Paolo Calabresi: Ascanio
Massimo Wertmüller: Mario
Herbert Ballerina: Simone
Ivo Avido: Cliente al bar
Dino Abbrescia: Paolo Manfredi
Andrea Delogu: cliente agenzia immobiliare
Ema Stokholma: Venusia
Mirko Frezza: Sampei, il barbone
Ninni Bruschetta: Giocatore di poker
Susy Laude: Rebecca
Carolina Signore: Greta
Enzo Garinei: vicino di casa di Mario
J-Ax: se stesso
Marco Tardelli: se stesso
colonnello Massimo Morico: se stesso
La trama
Quante volte ci siamo detti: “Se fossi arrivato un minuto prima”, “Bastava un minuto in più”, “Un minuto e non sarebbe successo”? Claudio (Max Giusti) l’ha pensato diverse volte e forse la sua vita, se fosse stato possibile tornare indietro ogni tanto, sarebbe stata diversa. Ora ha 50 anni, è un agente immobiliare, spiantato, padre di due figli, Greta (Carolina Signore) e Luca (Francesco Mura). Claudio è separato dalla moglie (Susy Laude) che l’ha lasciato per il “Re della Zumba” (Dino Abbrescia) e mal tollerato e criticato dai due. Vive con sua madre Mirella (Loretta Goggi), a sua volta separata dal marito Mario (Massimo Wertmüller). I migliori amici di Claudio sono Simone (Herbert Ballerina) e Ascanio (Paolo Calabresi). Quest’ultimo è un traffichino in perenne attesa della svolta giusta, che però – per una volta – dà a Claudio un buon consiglio: comprare il suo primo smartphone. Ma quello che, per caso, comprerà Claudio non è un telefono qualunque: con un tasto si può tornare indietro di sessanta secondi. Da quel momento tutto sembra poter cambiare e Claudio proverà a raddrizzare pezzo per pezzo la propria vita. Quando però capirà che la cosa più preziosa è in realtà la propria famiglia, proverà a riconquistarla. Un minuto alla volta…
Il nostro commento
Terza regia per Francesco Mandelli, comico, conduttore e metà del duo I Soliti Idioti che con il suo Appena un minuto strizza l’occhio alla commedia americana Cambio la mia vita con un click con protagonista Adam Sandler, ma al posto di un telecomando con cui avanzare veloce sulle cose “superflue” della vita, per poi scoprire che tanto superflue non sono, troviamo Max Giusti alle prese con un cellulare miracoloso che gli permette di tornare indietro nel tempo, ma per soli sessanta secondi, un minuto che potrebbe sembrare poca cosa, ma che invece si dimostrerà molto utile quando verrà usato con le giuste intenzioni.
“Appena un minuto” è una commedia leggera leggera nel senso più positivo del termine, si sorride riflettendo sulla vita che lasciamo scorrere via; sulla paura di diventare adulti e delle responsabilità che ne conseguono; sull’essere genitori di figli che parlano una lingua sconosciuta; sui sogni di gioventù che svaniscono rimpiazzati dalla vita vera, che poi a guardare bene non è poi così male. La simpatia contagiosa di Max Giusti sopperisce a qualche inevitabile ingenuità di fondo e una regia dal taglio televisivo; brava e divertente Loretta Goggi parte di un solido cast di volti noti che supporta a dovere un volenteroso protagonista che di tanto in tanto riesce a dare al suo personaggio quel tocco di malinconica rassegnazione in cui in molti potranno riconoscersi.
Curiosità
- L’attore e comico Francesco Mandelli è qui alla sua terza regia dopo aver co-diretto La solita commedia – Inferno (2015) con Fabrizio Biggio e Martino Ferro e diretto in solitaria Bene ma non benissimo (2018).
- Francesco Mandelli dirige “Appena un minuto” da una sceneggiatura di Max Giusti scritta con Igor Artibani, Giuliano Rinaldi in collaborazione con Giovanni Bognetti da un soggetto di Max Giusti, Igor Artibani e Giuliano Rinaldi.
- Il team che ha supportato Francesco Mandelli dietro le quinte ha incluso il direttore della fotografia Massimo Schiavon (Bene ma non benissimo), il montatore Marco Costa (L’Amore a Domicilio), la costumista Magda Accolti Gil (Un Cielo Stellato Sopra il Ghetto di Roma) e lo scenografo Paolo Sansoni (In vacanza su Marte).
- “Appena un minuto” prodotto da Marco Belardi è una produzione Lotus Production – una società di Leone Film Group – con Rai Cinema, in associazione con 3 Marys Entertainment.
- Le musiche originali del film sono del compositore Dario Moroldo al suo primo lungometraggio di finzione dopo aver musicato i documentari Cesio – Il Paese di Angein (2014) e Mexico! Un Cinema alla Riscossa (2016).
Note di regia
“Appena un Minuto” è una commedia familiare, che parla del ruolo della tecnologia, di come può cambiare la nostra vita nel bene e nel male, di come possa influenzare le nostre scelte e di come i nostri affetti siano la cosa più importante. Al centro del film c’è un elemento “magico”: Claudio, il protagonista, un uomo di 50 mai cresciuto, acquista uno smartphone con un’applicazione particolare che fa tornare indietro nel tempo di un minuto. Questo è un patto che si fa con il pubblico, un elemento fantastico in una storia molto reale, una scelta di racconto tipica di film anni ‘80, una favola che grazie alla comicità possa parlare allo spettatore per farlo immedesimare e appassionare ai personaggi, chiaramente facendo scattare la risata. Cosa può cambiare nella nostra vita la possibilità di tornare indietro nel tempo di 60 secondi? Claudio cercherà prima di usare l’applicazione per scopi personali ma futili, fino a capire che la cosa più importante è la famiglia. Molte sono le gag presenti nel film, molti i momenti di divertimento e leggerezza, senza però mai dimenticare l’anima del racconto, una leggerezza che possa portare un piccolo ma importante messaggio sul farcela da soli: cambiare la nostra vita in meglio costa fatica, ma solo noi siamo artefici del nostro destino. Tra i protagonisti, oltre a Claudio (Max Giusti), ci sono i suoi genitori separati, completamente diversi, la mamma (Loretta Goggi) tenera e con la voglia di innamorarsi di nuovo, il padre (Massimo Wertmüller) cinico e scorretto. L’ex moglie di Claudio e il suo nuovo compagno (Susy Laude e Dino Abbrescia) gestiscono una palestra di zumba, eccentrici e sempre pronti a sottolineare l’inadeguatezza del protagonista bambinone. I figli (Carolina Signore e Francesco Mura) adolescenti con i loro problemi di cuore e la voglia di essere dei trapper di successo. In particolare il figlio adolescente parla nello stile della Dark Polo Gang, gruppo di musica trap romana dal linguaggio esilarante. Questo è sicuramente il primo film in Italia che esplora questo fenomeno musicale molto popolare tra i giovanissimi, cercando di dare una fotografia divertente dei gusti dei ragazzi. Ci sono poi gli amici del bar, Ascanio (Paolo Calabresi) che cambia lavoro ogni settimana, simbolo di un precariato moderno e di un barcamenarsi tipico degli italiani e il barista (Herbert Ballerina), con le sue battute surreali e la lotta per farsi pagare i caffè. Il film vuole essere una tipica commedia italiana, con la sua contemporaneità linguistica e di stile, con uno sguardo al passato per citare i classici del nostro Cinema. La regia è al servizio della risata, sempre attenta ai dettagli e alla messa in scena, scegliendo un punto di vista che aiuti, anche nei momenti più sensibili, a far sentire lo spettatore dentro la storia. [Francesco Mandelli]