Asad: il cortometraggio live-action candidato agli Oscar 2013
Curiosità sul corto di Bryan Buckley ambientato in Somalia e candidato all’Oscar
Oggi ci occupiamo ancora di Oscar 2013, completando la cinquina di nominati nella categoria Miglior cortometraggio live-action con il drammatico Asad scritto e diretto dall’americano Bryan Buckley. Il corto racconta la storia di ragazzino di tredici anni di un povero villaggio somalo (le location sono sudafricane) che si trova a dover decidere se imbracciare un’arma o diventare un pescatore.
Il regista:
Buckley negli States è un apprezzato regista di spot, che per il suo lavoro nell’ambito degli eventi clou di football è stato definito dal New York Times il “Re del Superbowl” e nominato dalla rivista Creativity tra le 50 migliori menti creative degli ultimi 25 anni. Buckley ha diretto oltre 40 spot pubblicitari per il Superbowl dal 2000 al 2010, il lungometraggio comedy New Jersey Turnpikes (1999), due cortometraggi (Krug, The Wake-Up Caller), il corto documentario biografico No Autographs (2004) sulla star dell’NBA Luol Deng e sta per girare il suo secondo lungometraggio per il grande schermo, un adattamento del libro Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere dello psicologo John Grey che vedrà protagonista Reese Witherspoon.
La genesi del progetto:
Nel 2010 abbiamo lavorato con il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per girare un corto documentario (No Autographs) progettato per accrescere la consapevolezza della attuale e crescente crisi dei rifugiati in tutto il mondo. Durante le riprese nel campo profughi di Kakuma nel nord del Kenya, abbiamo trovato migliaia di sfollati somali. Abbiamo condotto decine di interviste. Le loro storie di fuga dalla carestia e dalla guerra erano al contempo inquietanti e stimolanti. Un senso di orgoglio e un umorismo indimenticabili. Al nostro ritorno negli Stati Uniti, abbiamo fatto nostra la missione di continuare a raccontare le loro storie non raccontate, di mettere in luce il popolo della Somalia e le loro lotte insondabili. Il risultato è ASAD, un film il cui l’intero cast è costituito da rifugiati fuggiti in Sud Africa. [Mino Jarjoura, Produttore]
I piccoli protagonisti:
Il giorno che abbiamo iniziato le riprese con i nostri attori principali Harun Mohammed di 13 anni e suo fratello minore Ali Mohammed di 10, i due non erano mai stati a scuola, erano completamente analfabeti e provenivano da una famiglia di 16 bambini che sei mesi prima erano fuggiti dalla Somalia devastata dalla guerra rifugiandosi in Sud Africa. Hanno avuto l’arduo compito di memorizzare 19 pagine di dialoghi e di ripeterle di fronte a una macchina da presa con un regista che non sapeva niente, ma solo come si dice “sì” e “no” in somalo. Eppure dopo cinque lunghi giorni di riprese abbiamo finito per catturare un po’ dello spirito di questi ragazzi e un po’ di anima di un paese dimenticato. Spero davvero che la gente vede un po’ di speranza in questo lavoro. [Bryan Buckley]
Il corto ha ricevuto svariati riconoscimenti tra questi Miglior corto al Tribeca Film Festival e Premio del pubblico al Los Angeles Film Festival.
(Fonte IMDb)