Aspettando Mezzanotte a Parigi: Il “vuoto” di Woody Allen
Se vi piace Woody Allen vi consiglio di dare un’occhiata a questo pezzo uscito su Slate. Merita perché l’autrice Juliet Lapidos ammette di essersi vista tutta la filmografia – quasi in realtà, anche a lei manca qualcosa – di Allen, e già lì ci sarebbe da stringerle le mano, visto quanto è prolifico il nostro.
Se vi piace Woody Allen vi consiglio di dare un’occhiata a questo pezzo uscito su Slate. Merita perché l’autrice Juliet Lapidos ammette di essersi vista tutta la filmografia – quasi in realtà, anche a lei manca qualcosa – di Allen, e già lì ci sarebbe da stringerle le mano, visto quanto è prolifico il nostro.
Secondo, perché mette molto bene in evidenza i tratti comuni a tutte le opere di Allen, o a molte di esse. Gli stilemi e le nevrosi che abbiamo imparato ad amare in Woody, ridendone o piangendoci sopra, sono bene o male sempre le stesse.
Proprio come Ian Fleming e P.G. Wodehouse, Woody Allen tende a ritornare ossessivamente sullo stesso terreno. È un terreno calpestato da gente bianca perbenino ma un po’ nevrotica, che si scambia i partner e lascia cadere riferimenti culturali e citazioni in un universo vuoto e senza Dio la quantità di somiglianze nella filmografia di Allen è impressionante. Non è che si accontenti di riciclare gli attori, o di rivisitare il tema della noia nella vita domestica o della nostra insignificante impotenza di fronte all’immensità dell’universo. Utilizza persino lo stesso font per i titoli di testa e di coda in tutti i film (e quel font è il EF Windsor Light Condensed). Ricicla la caratterizzazione dei personaggi: il nevrotico ebreo newyorkese (il ritratto sputato del regista), l’intellettuale adultero, l’intellettuale ipocondriaco. Ricicla la trama. Ricicla persino le battute dei personaggi. All’interno di Celebrity per esempio una modella (interpretata da Charlize Theron, ndt qui lo spezzone su youtube) dice “Sono polimorficamente perversa… ogni parte del mio corpo mi dà piacere sessuale”. Dovrebbe suonarci familiare: in Annie Hall, Annie spiega che lei è “Polimorficamente perversa… provi piacere in ogni parte del corpo quando lo tocco” (in originale: “polymorphously perverse … you get pleasure in every part of your body when I touch it”, ndt)
Ok e fin qui nulla di nuovo o di particolarmente rilevante – voi vi eravate accorti della battuta di Celebrity e di Io e Annie? – Juliet poi individua due tipi di momenti caratteristici dei film di Allen. I void moments, i “momenti di vuoto”, e gli art moments. Uno corrisponde alla crisi totale, l’altro alla possibilità di tirarsi fuori. Vediamoli brevemente, i void moments:
Quando un personaggio di Allen è in un momento in cui è particolarmente giù, è pronto ad esclamare che la vita non ha significato. Io chiamo questi “momenti di vuoto”, dato che spesso le battute che pronunciano contengono la parola vuoto
Per esempio? Per esempio in Provaci Ancora Sam, al museo
Sam: È uno dei migliori Pollock, non trova?
Ragazza al Museo: Sì, infatti.
Sam: A lei che cosa le dice?
Ragazza al Museo: Secondo me riafferma la negatività dell’universo, la terribile vacuità solitaria dell’esistenza, il nulla assoluto, la condizione dell’uomo costretto a vivere in una deserta eternità senza Dio come una piccola fiammella tremolante in un immenso involucro vuoto con null’altro che paura, orrore, schifo e degradazione che formano una squallida ed inutile camicia di forza sospesa in cieco ed assurdo cosmo.
Sam: Che fa sabato sera?
Ragazza al Museo: Occupata, devo suicidarmi.
Sam: Allora facciamo Venerdì Sera?
Lo stesso, ma in modalità differenti accade in Stardust Memories, quando persino gli alieni rinfacciano al regista in crisi creativa Sandy Bates – Woody Allen che “ci piacciono i tuoi film, specialmente quelli comici”, nel mezzo a un botta e risposta serrato su Dio in cui Allen pone domande esilaranti agli extraterrestri – qui lo spezzone su Youtube.
E gli art moments? Sono esattamente complementari ai void moments, sono i momenti in cui nella disperazione e nella vacuità, nell’insignificanza totale dell’uomo nell’universo, c’è una speranza. Per esempio in Hannah e le sue sorelle del 1986.
Lapidos cita un altro scambio, ma credo che anche questo funzioni bene per mettere in evidenza la sua teoria:
Eppoi Freud – altro grande pessimista! Gesù, sono stato in analisi per anni. Non è successo niente. Il mio analista, per la frustrazione, cambiò attività. Aprì un self-service vegetariano
Il prossimo film di Woody si intitola Mezzanotte a Parigi (Midnight in Paris) e sarà presentato in anteprima a Cannes 2011. Nelle nostre sale dal 14 Ottobre 2011. Ecco il primo trailer pubblicato.