Auguri Fantozziani per gli 80 anni di Paolo Villaggio
Genovese con tre quarti di sangue siciliano e un fratello gemello matematico, attore, scrittore, polemista impenitente, controverso, astioso, più surreale che grottesco, oggi Paolo Villaggio festeggia i suoi primi 80 anni tra amici e colleghi sull’isola di Capri, dove il Capri Hollywood – International Film Fest dedica un tributo e una retrospettiva all’attore tornato al cinema con Tutto tutto niente niente di Antonio Albanese, omaggiandolo con il «Capri Legend Award».
Un bel regalo per l’attore di 74 film, diretti da Mario Monicelli, Federico Fellini, Marco Ferreri, Pupi Avati, Lina Wertmüller, Steno e soprattutto Luciano Salce e Neri Parenti, che si aggiunge al Leone d’Oro alla carriera, il Pardo d’Onore, il David di Donatello e il recente Premio Gogol per il tragicomico personaggio di Fantozzi che lo ha reso celebre, e al quale Villaggio ha dedicato sette libri, una biografia, e dieci film.
“Fantozzi”, “Il secondo tragico libro di Fantozzi” e “Fantozzi contro tutti”, con le parole del mondo fantozziano in appendice e un saggio di “semiotica fantozziana” di Stefano Bartezzaghi, riuniti da Rizzoli Vintage nel volume Fantozzi, Rag. Ugo. La trilogia totale e definitiva, tornano in libreria il 4 gennaio 2013. Lo spettacolo ‘Anche la corazzata Potemkin è affondata‘ va in scena a Roma a metà gennaio. Dopo avergli dedicato l’apertura della classifica di Capodanno, i nostri auguri non possono che essere fantozziani, per un personaggio spigoloso capace di ironizzare su tutto anche sui suoi 80 anni “misteriosamente. Non pensavo di arrivarci lucidissimo. Vorrei avere la forza fisica di Totti, l’attività sessuale di Fabrizio Corona e le sue fidanzate e dormire meglio la notte”.
Da un’intervista rilasciata da Paolo Villaggio all’ANSA apprendiamo anche dei festeggiamenti in ritardo con il fratello gemello Piero che vive negli Stati Uniti, e non vede da 4 anni.
“Venerdì 18 gennaio a Palazzo Tursi, a Genova, dove sono nato, ci sarà una grande festa con 100 invitati. Parteciperanno Paolo Fresco, Renzo Arbore, Giuliano Montaldo, Dori Ghezzi, Gino Paoli e, incredibile a dirsi, Renzo Piano che non va mai a nessun evento e che ci lusinga con la sua presenza. Visto che ci sono molti anziani farei un anticipo di commemorazione mia, di mio fratello e di una quarantina di persone che mi sembrano cagionevoli di salute. Se la prendi per il verso giusto, è un’occasione perché sarà l’ultima volta che ci vediamo in cento” … “Non so se mettere un cappottone di pelliccia oppure mi vesto come Silvio Berlusconi. Mio fratello che crede di essere del 1933 e invece siamo nati a due ore di distanza, il 30 dicembre del 1932, è capace di venire in sandali con i jeans strappati come i giovani Fantozzi di oggi”.
E ovviamente ci dice anche chi sono i Fantozzi di oggi…
“Hanno fra i 25 e i 40 anni, con capelli alla Balotelli, orecchini, tatuaggi, jeans stracciati. Sono presenzialisti, non hanno una lira in tasca. Prendono droghe, dalla cocaina a quelle nuove. Sono disperati, non vedono un futuro. Al massimo sono precari mentre Ugo Fantozzi aveva lo stipendio fisso. La loro situazione è tragica e lo sarà sempre di più. Per loro sarebbe stata ideale la fine del mondo dei Maya”.
Dopo queste perle di saggezza popolare, con la maschera di Fantozzi archiviata nell’immaginario, il basco in mano e tanti film e personaggi che hanno comunque strappato un sorriso e riflessioni, non possiamo che augurare a Paolo ‘speriamo che te la cavi’, con chi lo ha più amato … o solo stimato.
« Ma allora… vuol dire che… tu mi… mi a…? »
(Ugo)
« Ugo, io… ti stimo moltissimo »
(La decennale risposta di Pina)
« A… amare no, eh? »
(Ugo)
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