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Avengers 2: Joss Whedon parla della battaglia con Marvel e dei problemi su Twitter

Joss Whedon parla dei problemi avuti con Marvel e su Twitter.

pubblicato 9 Maggio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 16:07

Joss Whedon parla di Marvel, Twitter e del travagliato montaggio finale di “Avengers: Age of Ultron”.

Joss Whedon regista di Avengers: Age of Ultron ha recentemente parlato con Vanity Fair dei suoi scontri con la Marvel riguardo alla cancellazione di alcune scene oniriche che allo studio non piacevano.

I sogni non erano qualcosa che piaceva molto agli executive. I sogni, la fattoria, queste sono cose per cui ho combattuto al fine di mantenerle nel film con la grotta. In realtà la cosa è diventata: hanno puntato una pistola alla testa della fattoria e hanno detto, “Dateci la grotta, o prenderemo la fattoria”, certo si è svolto tutto in un modo molto civile perchè rispetto questi ragazzi, sono degli artisti, ma quando è accaduto è stato molto, molto sgradevole. Ero così giù a quel punto che ho detto: “Sì, ok ma che film è questo” e i montatori mi dicevano: “No dovete mostrare gli eventi [nella caverna]. Non puoi solo descriverli”. Mi sentivo come se avessero buttato via il bambino con l’acqua sporca.

 

 

Joss Whedon ha anche affrontato le ipotesi che abbia chiuso il suo account Twitter a causa di un gruppo di femministe.

Questo è una strxxzata. Credetemi, sono stato attaccato da femministe militanti da quando sono arrivato su Twitter. E’ qualcosa a cui sono abituato. Ogni tipologia di femminismo sta attaccando ogni altro gruppo e ogni frammento di liberalismo è sempre occupato ad attaccare un altro pezzo di liberalismo, perché Dio non voglia che finiscano per mettersi insieme e combattere realmente per la causa. Ho visto un sacco di gente dire: ‘Beh, i guerrieri della giustizia sociale hanno distrutto uno di loro!’ e invece no, non è accaduto questo. Ho visto qualche tweet coinvolgere Feminist Frequency, ma sappiate che la seconda persona a contattarmi per chiedermi se andava tutto bene è stata Anita Sarkeesian [la fondatrice di Feminist Frequency]. Ho solo pensato, aspetta un attimo, se ho intenzione di iniziare a scrivere di nuovo, devo andare in un posto tranquillo. E questo è il posto meno tranquillo che abbia mai visto in vita mia. E’ come dare l’esame di avvocato al Coachella. E’ come dire ho davvero bisogno di concentrarmi su questo! Ragazzi! Lo devo fare da solo…devo…È super importante! Così tante persone hanno detto cose cattive, ma così tante persone hanno detto cose meravigliose. Ma di quanta approvazione ho bisogno prima di diventare inquietante? Ho così apprezzato quando la gente ha avuto il tempo di dire qualcosa di bello, ma per me stesso ad un certo punto è come diventare una piccola sanguisuga di complimenti. Questo non aiuterà la vostra scrittura non più di quanto la gente che si scaglia su di voi. Il vero problema sono io. Twitter è una piccola cosa coinvolgente e se è lì, io lo devo controllare. E’ come toccare il fondo di una dipendenza. Ho appena avuto un piccolo momento di chiarezza in cui ho pensato: Sai cosa? Se voglio ottenere qualcosa ho bisogno di non ricorrere continuamente a questa cosa per un fatto di cronaca, una barzelletta o qualche lode, e poi diventare improvvisamente triste quando c’è odio e poi odio e poi odio.

 

Fonte: BusinessInsider