Bad Milo: recensione della comedy-horror di Jacob Vaughan
La spassosa comedy-horror Bad Milo è arrivata in Italia e Cineblog vi propone la recensione del film che vede protagonista un demonietto killer che sembra il cugino cattivo dei Ghoulies.
Quasi stentavamo a crederci, ma la comedy-horror Bad Milo è riuscita ad arrivare in Italia e anche se in direct-to-video la cosa ci sembra già un miracolo, vista la sorte di molti validi horror finiti nell’oblio a causa di una distribuzione spesso distratta.
Non finiremo mai di chiedere a gran voce il giusto spazio per un genere capace di regalare piccoli gioiellini e uno di questi è senza dubbio la dissacrante comedy-horror di Jacob Vaughan, titolo che ci ha riportato a piè pari in pieni anni ’80, periodo d’oro in cui orde di creaturine malefiche ci regalavano tanto divertimento, e fumettosi effetti speciali davano vita a personaggi come gli anarchici Gremlins, i demoniaci Ghoulies, i famelici Critters senza naturalmente dimenticare il deforme gemello siamese Belial della serie Basket Case.
Il demonietto Milo, co-protagonista del film insieme all’attore Ken Marino, fa idealmente parte proprio di quell’orda di mostriciattoli anni ’80 appena citati e per nostra fortuna il regista ha avuto l’intelligenza di mantenere intatta l’atmosfera “eighties” non legandosi a doppio filo alla modaiola CG, ma prediligendo l’uso di effetti pratici e di una massiccia dose di gore, scelta che va di pari passo ad un’ironica e orrorifica digressione sullo stress e su una qualita della vita spesso devastata da una serie di elementi “esterni” che definire inquinanti è un eufemismo.
La trama segue il “fantozziano” Duncan (Ken Marino) in un quotidiano fatto di vessazioni che sembrano averne irrimediabilmente minato la salute, causando all’uomo problemi intestinali legati allo stress e ad una vita subita più che vissuta.
Queste vessazioni ad oltranza si materializzano tanto al lavoro, vedi un capufficio che gli molla la patata bollente di comunicare tagli e licenziamenti al personale, che in famiglia con una madre invadente che lo mette continuamente in imbarazzo con allusioni alla sua vita sessuale e una moglie solo all’apparenza passiva, e che invece non è da meno facendo pressioni per avere un figlio e mandando in “avaria” il già debilitato organismo del povero Duncan.
Lo stress si somma a stress e il colon irritabile diventa un colon killer dando vita ad una mostruosa proiezione dell’ira di Duncan che, troppo mite per reagire, accumula rabbia che prende la forma di Milo, un piccolo demonietto zannuto in grado di fuoriuscire letteralmente dalle viscere dell’uomo per trasformare in realtà omicida ogni suo desiderio.
Milo seminerà cadaveri fino a che un Duncan sempre più disperato non si rivolgerà ad un eccentrico psicoterapeuta (interpretato da Peter Stormare) che durante una seduta di ipnosi non lo porrà faccia a faccia con il suo “coinquilino”, una proiezione del suo stress con cui Duncan dovrà inevitabilmente fare i conti onde evitare ulteriore spargimento di sangue.
Come accadeva con il mostruoso gemello siamese Belial della trilogia Basket Case anche in questo caso siamo di fronte ad una rivisitazione della dicotomia “Dr. Jeckill & Mr. Hyde”, ma stavolta non è una duplice personalità a palesarsi, bensì una vera e propria mostruosa appendice dotata di vita propria, che di volta in volta si distacca dal corpo in cerca di rabbiosa vendetta, diventando inevitabilmente dissacrante metafora di una vita moderna dai ritmi insostenibili che non lasciano scampo.
Chiaramente approcciare la visione di un film come questo richiede una certa “preparazione” e un minimo di conoscenza del filone “creature diaboliche” che abbiamo citato in apertura di articolo, se non si sa nemmeno cosa siano i Ghoulies è francamente inutile cercare un senso in film che fa di una dissacrante parabola orrorifica il suo cardine narrativo, sarebbe come chiedere di comprendere appieno un film come Hatchet senza avere un minimo di cognizione su cosa sia un film slasher, lo splatter anni ’80 e franchise horror come Halloween e Venerdì 13.
Se avete nostalgia di sequenze “scult” come quella della toilette in Ghoulies 2 troverete in Bad Milo la stessa feroce anarchia che però con il trascorrere del tempo si è inevitabilmente trasformata in sentito omaggio ad un decennio, quello degli anni ’80, che ha fatto nel bene e nel male la storia del genere horror.
Voto di Pietro: 7,5
Bad Milo (commedia / horror 2014). Un film di Jacob Vaughan. Con Ken Marino, Peter Stormare, Patrick Warburton, Nick Jaine, Stephen Root, Gillian Jacobs, Mary Kay Place, Toby Huss, Steve Zissis, Kumail Nanjiani, Jonathan Daniel Brown, Adrian Quinonez, Erik Charles Nielsen, Diana Toshiko. Disponibile in DVD da giugno 2014.