Barbie: Margot Robbie parla di incassi e del futuro del franchise Mattel
Margot Robbie parla di previsioni al box-office di Barbie, del futuro del franchise Mattel al cinema e la regista Greta Gerwig parla di una gag nel film che ha fatto irritare il fandom di un noto regista.
Barbie ha debuttato nei cinema di tutto il mondo e questo successo annunciato oltre a presenziare da giorni da nei trend di Twitter e di Google, nel momento in cui stiliamo questo articolo ha debuttato con un incasso di circa 22 milioni di dollari da un budget investito di 145 milioni.
Negli Stati Uniti e in Canada, “Barbie” è uscito insieme al biopic Oppenheimer e si prevede che incasserà 90-125 milioni di dollari da 4.243 sale nel fine settimana di apertura, con la Warner Bros. che prevede un debutto da 75 milioni di dollari.
Il sito Deadline si spinge oltre e riferisce che il weekend di debutto del film potrebbe raggiungere addirittura i 130 milioni di dollari, cifra che sarebbe la migliore prevendita dai tempi di Avatar: La via dell’acqua.
La star del film, Margot Robbie, ha presentato il film alla Warner Bros. quando era ancora solo un’idea, e parte di quel discorso era riferito alla sua convinzione che il film potesse avere abbastanza appeal da puntare al miliardo di dollari nella sua corsa nelle sale, coma ha speigato al sito Collider.
Credo che il mio discorso all’incontro per il via libera al film sia stato che gli studios hanno prosperato così tanto solo quando sono stati abbastanza coraggiosi da accoppiare una grande idea con un regista visionario. E poi ho fornito una serie di esempi come ‘Dinosauri e [Steven] Spielberg’ – praticamente nominando tutto ciò che è stato incredibile e ha fatto un sacco di soldi per gli studios nel corso degli anni. E io ero tipo, ‘E ora avete Barbie e Greta Gerwig.’ E penso di aver detto loro che avrebbe guadagnato un miliardo di dollari, che forse stavo vendendo troppo, ma avevamo un film da fare, ok?”
C’è molta aspettativa per questo live-action che va oltre il “rosa” e l’iconico marchio Mattel live-action e tutto nasce dal fatto che dietro al film c’è la regista vincitrice dell’Oscar Greta Gerwig. Gerwig ha scritto la sceneggiatura del film con Noah Baumbach che viene definita una sorta di manifesto femminista. La star Ryan Gosling l’ha definita “la migliore sceneggiatura che abbia mai letto”.
Con questo tipo di clamore e l’enorme quantità di talento coinvolto in questo film, non sorprende che si sia già parlato del futuro del franchise e di un possibile sequel. In una precedente intervista con Time a Margot Robbie, che interpreta la Barbie principale nel film, è stato chiesto della possibilità di un sequel, e lei ha confermato di essere stata coinvolta in conversazioni al riguardo, ma non è stato fissato nulla.
Potrebbe andare in un milione di direzioni diverse da questo punto, Ma penso che cadi in una trappola se provi a creare un primo film mentre pianifichi anche i sequel.
ATTENZIONE!!! A seguire potreste incappare in SPOILER minori…
Concludiamo con uno scherzo presente nel film e voluto dalla regista Great Gerwig. La gag è indirizzata al fandom della Justice League di Zack Snyder che pare non l’hanno presa molto bene. Verso la fine del film, quando la Barbie scrittrice di Alexandra Shipp viene svegliata dal lavaggio del cervello dei Ken, afferma: “È come se fossi stata in un sogno in cui ero davvero coinvolta nello Zack Snyder cut di Justice League”.
Gerwing parlando con ComicBook.com di quella specifica gag ha ammesso che non era a conoscenza della forte presenza online dei fan di Snyder quando ha creato la battuta sulla Justice League di Zack Snyder.
Gerwig suggerendo di non essere a conoscenza di tutti i “pro e contro” del movimento “Synder Cut”, ha spiegato che la gag riguardava il personaggio di Shipp che veniva seriamente investito in qualcosa di cui aveva solo una vaga conoscenza, la stessa che Gerwig aveva della materia.
In realtà non me ne sono resa nemmeno conto. Non ne avevo idea…Perché non ho interessi in questa faccenda, davvero non ne ero al corrente, era qualcosa indirizzata al solo Snyder. Non conosco i contorni della cosa e neanche i dettagli. Ma è il genere di cose che conosco solo vagamente. Ma penso che fosse quella l’idea, era come se [la Barbie scrittrice] ne avesse una vaga conoscenza, e poi all’improvviso ad un certo punto significasse davvero molto per lei, e poi questo interesse svanisce.