Home Curiosità Batman – Il ritorno: intervista a cast e regista per il 25° anniversario

Batman – Il ritorno: intervista a cast e regista per il 25° anniversario

Tim Burton e il cast di “Batman Returns” parlano del film a 25 anni dall’uscita nelle sale.

pubblicato 20 Giugno 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 04:50

 

25 anni fa usciva nei cinema Batman – Il ritorno di Tim Burton e ora regista e cast sino sono riuniti per rivelare curiosità inedite sulla realizzazione. Il sito The Hollywood Reporter ha recentemente incontrato Tim Burton, Michael Keaton, Michelle Pfeiffer, Danny DeVito e Christopher Walken per discutere della realizzazione di questo sequel del classico Batman del 1989, uscito nelle sale americane il 19 giugno 1992. Tim Burton era pronto a renderlo più bizzarro, i personaggi più cupi e meno piacevoli per bambini, mentre Keaton ha tagliato la maggior parte delle sue battute per lasciare che il costume parlasse per lui. E poi c’è Danny DeVito, che ha improvvisato la saliva nera del Pinguino utilzzando un intruglio “fatto in casa”.

Il sequel ci si aspettava sfruttasse in maniera più decisa il lato commerciale di Batman con più action figures, gadget di McDonald’s e molto più merchandise in generale, ma Burton e la sua troupe rendono il ritorno del Cavaliere oscuro più contorto, smorzando l’entusiasmo di chi non vedeva l’ora di tirare fuori una montagna di soldi da Batman – Il ritorno. Il film era molto più dark del suo predecessore e dannatamente bizzarro, a tal punto che McDonald’s scelse di uscire dal progetto. Il punto principale della contesa con la catena di fast food? La melma nera che colava dalla bocca di DeVito. Burton ricorda che McDonald’s era sconcertato da “tutta quella roba nera che usciva dalla bocca del Pinguino”. DeVito è sceso nel dettaglio riguardo al suo cocktail personalizzato per la saliva.

[quote layout=”big”]La saliva nera era un intruglio che ho creato con la gente del trucco e degli effetti speciali. Essenzialmente era un colluttorio leggero mischiato con colorante per alimenti. Ne avevamo un barattolo con un erogatore. Prima di ogni scena, lo spruzzavo nella mia bocca. Fortunatamente il gusto non era così male.[/quote]

Michelle Pfeiffer ha parlato a lungo del lavorare nel costume di lattice di Catwoman e delle sessioni di allenamento con un maestro di frusta. Pare ci fossero 40 costumi di Catwoman realizzati su misura per il corpo della Pfeiffer, perché il lattice era molto sottile e si temeva potesse lacerarsi, ma la produzione finì per usare solo due costumi dopo che furono apportate alcune modifiche.

[quote layout=”big”]È stato il costume più scomodo in cui sono mai stata. Mi hanno dovuto riempire di borotalco e aiutarmi ad entrarci, mi sentivo come un pacco sottovuoto.[/quote]

Michelle Pfeiffer ha proseguito parlando di un aspetto molto importante, ma trascurato del costume.

[quote layout=”big”]In origine non mi hanno lasciato modo di usare il bagno con il costume, per cui ho dovuto porvi rimedio a modo mio.[/quote]

Michael Keaton ha ricordato che Batman – Il ritorno era stato immaginato nelle prime bozze della sceneggiatura con un Crociato incappucciato piuttosto loquace, ma Keaton ha finito per tagliare molte parti dei suoi dialoghi per lasciare che il costume potesse utilizzare una forma di comunicazione non verbale. Inoltre c’è stato un altro fattore che ha portato Michael Keaton a ritrarre un Batman di poche parole e dalle movenze pronunciate.

[quote layout=”big”]Non era pratico muoversi nel costume e quindi dovevo muovermi in un certo modo perché non avevano raffinato il costume e non funzionava correttamente. Mi sono accorto in questo modo che facevo movimenti più ampi, vistosi e accentuati del busto e ci ho lavorato.[/quote]

Michael Keaton ha sottolinato che non essendo in grado di muovere il collo nel costume, rendeva quasi impossibile tirare fuori una conversazione per il Cavaliere Oscuro.

Danny DeVito ha anche parlato del processo di trucco di 4 ore e mezza che ha affrontato ogni giorno sul set. Ha menzionato che alla fine del progetto i tempi si erano ridotti a 3 ore. Dato che c’erano veri pinguini sul set, la zona doveva essere fredda per ospitarli, cosa che non ha creato problemi a DeVito poiché indossava chili di trucco e un cappotto pesante. Christopher Walken ricorda che i pinguini erano trattati molto bene sul set.

[quote layout=”big”]Avevano la propria area nello studio, una piscina e camerini refrigerati. Erano trattati molto bene.[/quote]

Christopher Walken ha aggiunto che alcuni dei pinguini erano più carini di altri.

[quote layout=”big”]C’erano tre diversi tipi di pinguini: c’erano i grandi, gli Imperatori, che erano molto docili e dolci, potevi avvicinarti a loro e accarezzarli come faresti con un gatto, poi c’erano quelli di taglia media che erano un po’ troppo vivaci, e i più piccoli che erano molto impegnativi e aggressivi e potevano darti una beccata.[/quote]

Un altro fatto interessante è che il compositore Danny Elfman, colllaboratore di lunga data di Tim Burton, ha quasi rischiato di non comporre la colonna sonora. A quanto pare lo studio stava spingendo per avere una colonna sonora più pop che avrebbe richiesto la collaborazione di produttori di hit contemporanee, un’idea che fece allontanare Elfman. In seguito il compositore venne tranquillizzato sulla sua libertà creativa e fece ritorno sul set di Londra. Apparentemente quello che vide sul set lo ispirò enormente perché iniziò immediatamente a scrivere la musica sul volo di ritorno. Elfman ha raccontato di aver scritto la maggior parte della colonna sonora nella sua testa durante il volo e che si alzò numerose volte per canticchiare le melodie in un registratore nel bagno, un viavai che causò la preoccupazione delle assistenti di volo che pensarono ad un qualche malore.