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Beastly: Recensione in Anteprima

Beastly (Usa, 2011) di Daniel Barnz; con Vanessa Hudgens, Alex Pettyfer, Mary-Kate Olsen, Peter Krause, Lisa Gay Hamilton, Neil Patrick Harris, Dakota Johnson, Erik Knudsen, Jonathan Dubsky, David Francis, Karl Graboshas, Rhiannon Moller-Trotter, Gio Perez, Miguel Mendoza, Roc LaFortune20 anni dopo il capolavoro animato Disney, e 24 anni dopo il gioiello tv con protagonisti Linda

pubblicato 4 Maggio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 12:48

Beastly (Usa, 2011) di Daniel Barnz; con Vanessa Hudgens, Alex Pettyfer, Mary-Kate Olsen, Peter Krause, Lisa Gay Hamilton, Neil Patrick Harris, Dakota Johnson, Erik Knudsen, Jonathan Dubsky, David Francis, Karl Graboshas, Rhiannon Moller-Trotter, Gio Perez, Miguel Mendoza, Roc LaFortune

20 anni dopo il capolavoro animato Disney, e 24 anni dopo il gioiello tv con protagonisti Linda Hamilton e Ron Perlman, la fiaba de La Bella e la Bestia torna ad incrociare la strada di Hollywood grazie a Daniel Barnz e alla CBS con Beastly, rivisitazione in chiave moderna tratta dall’omonimo romanzo di Alex Flynn. Girato quasi due anni fa e da poco uscito nei cinema americani dopo una serie di clamorosi rinvii, il film è riuscito comunque ad incassare un’accettabile cifra al botteghino, superando i 30 milioni di dollari, dopo esserne costati 17.

Un autentico miracolo, visto e considerata l’innegabile scarsa qualità della pellicola, più adatta alla tv che al buio della sala. Raschiando il fondo della melassa, Barnz si è infatti limitato all’ovvio ‘compitino’, costruendo una storia d’amore dai toni ‘fantasiosi’ attorno ai due ‘piacenti’ protagonisti, ovvero Alex Pettyfer, chiamato a vestire i ‘panni’ de la Bestia, e Vanessa Hudgens, a cui è stata data l’eccessiva responsabilità di rendere credibile un insopportabile Bella.

Ci sono film su cui è facilissimo ‘sparare’, tanto a caldo quanto a freddo. Meglio di una Croce Rossa, portati su un piatto d’argento ai critici di turno, per poter essere ‘distrutti’ dall’inizio alla fine. Beastly in parte rientra in questa non entusiasmante categoria cinematografica. Perché senza regalare perle di atrocità filmica di chissà quale tipo, riesce comunque a non superare mai un livello di bassa e monocorde mediocrità.

La storia, ovviamente, è sempre la stessa. Kyle, bellissimo, spocchioso, viziato e giovane newyorkese, è talmente spavaldo da subire un incredibile incantesimo che gli deturpa il volto, dandogli sembianze bestiali. A compierlo una stravagante strega testimone della sua saccente arroganza. Se entro un anno Kyle non riuscirà ad incontrare l’amore, quello vero, l’incantesimo rimarrà tale per sempre…

Senza osare troppo nella costruzione degli eventi, Daniel Barnz non riesce ad andare oltre il banale messaggio di fondo che chiunque conosca la storia de La Bella e la Bestia sa alla perfezione. “Non giudicare mai le persone a prima vista, prova ad andare oltre alla loro bellezza esteriore, fai tuo il loro fascino interiore, vai oltre le apparenze“. Imparata la lezioncina base, Barnz non fa altro che propinarcela per 80 ridottissimi minuti in ogni salsa possibile ed immaginabile, cavalcando ovviamente l’onda della ‘fiaba moderna’, dovendo così evitare spiegazioni razionali all’evolversi della storia, a dir poco plausibile. A non aiutarlo non solo lo script, decisamente scialbo, ma anche i due protagonisti. Se Pettyfer paradossalmente convince più con il trucco da bestia che al ‘naturale’, Vanessa Hudgens conferma tutte le perplessità resesi evidenti in Sucker Punch. Esplosa con High School Musical, Vanessa lì è rimasta. Ad uscirne positivamente il redivivo Neil Patrick Harris, nei panni di un ‘simpatico’ cieco e aihnoi costretto a dover sopportate titoli simili, senza dimenticare i prossimi Puffi, mentre Mary-Kate Olsen, nei panni di una ‘moderna’ strega in tacchi a spillo, finisce quasi per far rimpiangere le atroci ed indimenticate ‘sorelle’ de La Terza Madre di argentiana memoria. Quelle comparivano tra i vagoni della Stazione Termini, lei in pista da ballo. Cambiano le location ma non la sostanza.

Detto che sarebbe curioso scoprire come hanno fatto alla CBS a spendere 17 milioni di dollari per un film simile, visto e considerato che non esistono effetti speciali, attori di grido o set di chissà quale caratura economica, l’impressione è che la pellicola sia stata girata per un preciso target. Quello adolescenziale femminile. Possibilmente ‘minore di 16 anni’, vista la quantità indigesta di situazioni stucchevolmente e inutilmente romantiche, purtroppo appesantite da una regia anonima, e decisamente dimenticabile. Bestiale.

Uscita in Sala: 11 maggio
Qui il Trailer Italiano
Voto Federico: 4,5
Voto Carla: 5

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