Beetlejuice: 10 curiosità che forse non sapete sul film di Tim Burton
Buon Halloween con 10 curiosità sulla comedy-horror “Beetlejuice” di Tim Burton.
Visto che ci stiamo preparando a celebrare Halloween, cosa c’è di più consono di qualche curiosità sul film Beetlejuice, la comedy horror a tinte “goth” dell’amato regista Tim Burton che siamo certi festeggerà la Notte delle streghe 365 giorni l’anno. Con l’istrionica e memorabile performance di un Michael Keaton “indemoniato”, Beetlejuice si pone tra i migliori lavori di Tim Burton nonchè un film di culto anche tra i fan del genere horror, per chi non ne fosse a conoscenza Michael Keaton ha basato il suo Beetlejuice sul folle Chop Top di Bill Moseley, il fratello di Leatherface nel sequel Non aprite quella porta – Parte 2.
Beetlejuice racconta di una coppia di coniugi (Alec Baldwin e Geena Davis) passati a miglior vita che si ritrovano fantasmi nella loro casa, abitazione infestata da nuovi inquilini “viventi” di cui la coppia non riesce a liberarsi, nonostante l’impegno profuso nell’inscenare macabre apparizioni ispirate da una vero e propria guida per i trapassati, il “Manuale del Novello Deceduto”. L’ultima speranza è il demoniaco, sboccato e disgustoso Beetlejuice, un fetente ghoul che di professione fa il “bio-esorcista”, l’esatto contrario di un esorcista, cioè scaccia in modi inenarrabili viventi molesti per dare pace e tranquillità ai fantasmi.
Il film ha generato uno spin-off d’animazione da 94 episodi. La serie tv ha rivisitato completamente il rapporto tra Lydia Deetz e il protagonista, con Beetlejuice che la accompagna in incredibili avventure nell’Altro Mondo. I Maitland non esistono in questo spinoff, ma Lydia ottiene un cast di compagni di classe, così come nuovi amici “mostruosi” vedi uno scheletro bodybuilder e un ragno ballerino di tip-tap.
La sceneggiatura originale di Beetlejuice era molto più horror
La sceneggiatura originale di Beetlejuice eras un vero e proprio horror e descriveva il demoniaco bio-esorcista come un demone rettile alato, con una forma umana molto diversa del fetido spirito dai capelli verdi che conosciamo. C’era molto più di sangue e gore in quella prima bozza con un tono molto più sinistro. Nella sceneggiatura originale l’obiettivo di Beetlejuice era quello di uccidere i Deetz, piuttosto che spaventarli e includeva sequenze in cui sbranava Cathy sotto forma di scoiattolo rabbioso e tentava di violentare Lydia.
“Ghosts House” e “Scared Sheetless” sono stati considerati come titoli alternativi
Alla Warner Bros. avranno avuto qualche perplessità con un titolo come Beetlejuice che suona come “spremuta di scarafaggio” e così hanno tentato di suggerire dei titoli alternativi. “Ghosts House” (“Casa di fantasmi”) era il titolo preferito dallo studio, titolo talmente banale che spinse Burton a proporre scherzosamente “Scared Sheetless” (un gioco di parole che significa letteralmente “farsela addosso per la paura”), ritrovandosi poi basito di fronte allo studio che considerò la possibilità di usarlo.
Beetlejuice è una stella
Sì il film ha trasformato Beetlejuice in una stella della cultura pop, ma in realtà l’origine del suo nome è letteralmente cosmica. “Betelgeuse” infatti è una vera e propria stella situata nella costellazione di Orione nonché la decima più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo.”Betelgeuse” viene citata nelle opere di grandi autori di fantascienza e fantastico come Philip K. Dick, H. P. Lovecraft e Frank Herbert.
Michael Keaton non era la prima scelta di Tim Burton
Sammy Davis, Jr. aveva sessanta’anni all’epoca in cui si stava sviluppando Beetlejuice e a quel punto del progetto il personaggio era stato immaginato con un’aria da cantante lounge. Tim Burton era entusiasta all’idea di avere come protagonista il famoso membro del “Rat Pack”. Fu in realtà l’impresario musicale David Geffen, che supervisionò il film per Warner Bros., a suggerire Michael Keaton per il ruolo. A quel tempo Keaton era noto per ruoli nelle commedie Mister mamma e Gung Ho.
Juliette Lewis era in lizza per il ruolo di Lydia
La futura protagonista di Natural Born Killers è stata una delle giovani attrici che hanno sostenuto l’audizione per il ruolo di Lydia dopo il rifiuto di svariate attrici come Molly Ringwald, Jennifer Connelly, Diane Lane e Sarah Jessica Parker. Burton era rimasto molto impressionato dalla performance di Wynona Ryder nel film Lucas del 1986 e così la scelse. La Ryder aveva solo 17 anni quando girò nello stesso anno Beetlejuice e Schegge di follia.
Angelica Huston era in origine nel cast come Delia Deetz
La famosa figlia del regista di Hollywood fu originariamente scelta per il ruolo della matriarca Delia Deetz, ma dovette abbandonare quando si ammalò. Tutto però alla fine è andato a buon fine. Catherine O’Hara ha incontrato il suo futuro marito, lo scenografo Bo Welch, sul set di Beetlejuice e la Huston è riuscita in seguito a cimentarsi con una leziosa icona “goth” interpretando Morticia nei live-action La famiglia Addams e La famiglia Addams 2.
Danny Elfman canta “Day-O” nei titoli di testa
Il brano “Day-O (Banana Boat Song)” di Harry Belafonte è diventato sinonimo di Beetlejuice negli anni successivi all’uscita del film. i più attenti avranno scoperto che la voce del compositore e del collaboratore di lunga data di Burton, il compositore Danny Elfman, canta “Day-O” proprio mentre il logo della società Geffen appare nei titoli di apertura del film.
Il brano “Day-O” è stato suonato al funerale di Glenn Shadix
Quando Glenn Shadix, che nel film interpreta Otho, è morto nel settembre 2010, l’ultimo brano eseguito al suo servizio funebre è stata “Day-O (The Banana Boat Song)”, usato nella scena della cena. Shadix dopo Beetlejuice lavorerà ancora con Wynona Ryder in Schegge di Follia girato lo stesso anno e collaborerà con Burton in Nightmare Before Christmas, prestando la voce al sindaco di Halloween Town e nel remake Planet of the Apes. Shadix è anche ricordato per il ruolo dell’Assistente Bob in Demolition Man.
Il finale del film venne cambiato dopo alcune proiezioni di prova
Il film poteva terminare con la scena in cui Beetlejuice fugge inseguito per l’eternità dai Vermi delle Sabbie nel modellino della città, ma questo finale nelle proiezioni di prova non era piaciuto al pubblico. Le reazioni al personaggio erano state così entusiaste che si decise di girare un nuovo finale per il ghoul di Keaton con la scena dove vediamo l’umiliato Beetlejuice bloccato in una fila infinita nella sala d’aspetto dell’Altro Mondo.
“Beetlejuice Goes Hawaiian” stava per essere realizzato
Nel 1990 Tim Burton commissionò a Jonathan Gems, che aveva realizzato una riscrittura non accreditata del film Batman, una sceneggiatura per un sequel di Beetlejuice chiamato Beetlejuice Goes Hawaiian. Il sequel stava per fruire di una successiva riscrittura per mano di Daniel Waters, sceneggiatore di Schegge di follia, ma invece gli venne affidata la sceneneggiatura di Batman – Il ritorno. Warner Bros. contattò anche Kevin Smith, che in passato aveva fornito una riscrittura del mai realizzato Superman Lives di Tim Burton con Nicolas Cage protagonista. In seguito Gems scrisse per Burton la parodia sci-fi Mars Attacks!. Negli anni si è continuato a parlare a più riprese di un sequel di Beetljejuice, ma Beetlejuice Goes Hawaiian sembra definitivamente morto.