Se Sei Così Ti dico Sì: il regista Eugenio Cappuccio parla della scelta di Belen Rodriguez
A 24 ore dal via del Festival di Sanremo e pochi mesi dopo averla vista in sala con Natale in Sudafrica, Belen Rodriguez tornerà nei cinema italiani il prossimo 6 maggio con Se Sei Così, Ti dico Sì. Scritto da Eugenio Cappuccio e Claudio Piersanti, con la collaborazione di Guia Soncini, e nato da un’idea
A 24 ore dal via del Festival di Sanremo e pochi mesi dopo averla vista in sala con Natale in Sudafrica, Belen Rodriguez tornerà nei cinema italiani il prossimo 6 maggio con Se Sei Così, Ti dico Sì. Scritto da Eugenio Cappuccio e Claudio Piersanti, con la collaborazione di Guia Soncini, e nato da un’idea di Antonio Avati, il film, ambientato tra la Puglia, Roma e il Texas, segna il ritorno al cinema di Eugenio Cappuccio, 4 anni dopo Uno su due (presentato alla prima edizione del Festival di Roma).
Al fianco di Belen Emilio Solfrizzi e Iaia Forte, per una pellicola che ha anche un blog ufficiale, chiamato a raccontare il dietro le quinte sul set, con interventi inediti del regista e degli attori. Il protagonista è Piero Cicala, un ex cantante che ha ballato una sola estate sfornando un singolo di grande successo negli anni Ottanta, poi perde tutto. Adesso fa il cuoco in Puglia nella trattoria dell’ex moglie . Insomma, un ex a tutti i livelli. Ma un programma televisivo lo porta a Roma, dove incontra per caso Talita Cortès, una ragazza sudamericana sulla cresta dell’onda. Lei è l’icona del successo del terzo millennio, il successo dell’industria, della pubblicità, dei profumi: Talita’s secret è la nuova fragranza che è venuta a pubblicizzare. Lui la vede come una marziana, lei lo scambia per uno famoso. Nasce uno strana amicizia, forse ad un passo dal sogno, tra situazioni buffe e risvegli amari…
Perché Belen protagonista? A rispondere è Eugenio Cappuccio:
“Quando ci siamo incontrati ho avuto la netta impressione, altrettanto nutriente, che mi sarebbe piaciuto molto aver fatto il liceo con lei, dei viaggi insieme, fare danni insieme, insomma quelle sensazioni da ‘ma come mai non ci siamo risentiti prima?’. Battute a parte, Belén incarna nella sua essenza di donna di successo oggi ciò che serve per il film, non farà ‘se stessa’, ma reciterà un ruolo vicino a se stessa. Belén è una figura della modernità, un fenomeno classico della civiltà dello spettacolo, dove impera il potere del corpo. Sono sicuro che, con la fondamentale complicità di Solfrizzi, darà luce al film. È una donna ironica e luminosa. La luce in un film è importante, come l’ironia, e nella vita è lo stesso per entrambe. Insomma, tante ragioni importanti per una storia che è un confronto tra due modi di vivere il successo, due forme di popolarità, una bruciata in un solo episodio, l’altra amministrata con cura”.