Home Curiosità Bella Ciao: il documentario fantasma che riappare

Bella Ciao: il documentario fantasma che riappare

Non so voi, ma sono molto amareggiato. Non perchè stanotte Schegge di follia non è andato in onda all’1.30, ma alle 3.30; il motivo è un altro. Al posto di Schegge di follia, slittato comunque di 2 ore nel programma di Fuori Orario, Ghezzi ha voluto trasmettere il documentario Bella ciao, realizzato nel 2001 da

29 Luglio 2006 05:00

Non so voi, ma sono molto amareggiato. Non perchè stanotte Schegge di follia non è andato in onda all’1.30, ma alle 3.30; il motivo è un altro. Al posto di Schegge di follia, slittato comunque di 2 ore nel programma di Fuori Orario, Ghezzi ha voluto trasmettere il documentario Bella ciao, realizzato nel 2001 da Carlo Freccero e Marco Giusti, per la regia di Roberto Torelli, e vincitore a Cannes 2002 alla Semaine de la Critique. E perchè sono amareggiato? Perchè questo documentario, realizzato per RaiDue e che contiene comunque vari filmati e riprese della Rai, è stato tenuto nel freezer per 5 anni. E ci voleva Ghezzi per tirarlo fuori, ovviamente. E questo film, perchè di film comunque si sta parlando, merita come minimo un posto in prima serata, possibilmente a settembre, non ora che la gente sta, giustamente, mostrando le chiappe chiare al mare.
Genova 2001 e il G8. Che cosa si sa? L’opinione pubblica sicuramente si è fatta ben influenzare dai media: polizia istigata, indi giustamente attacca e mena. Mena forte, molto forte. Per chi è andato più a fondo con l’argomento, leggendo, informandosi, questo documentario non dirà nulla di particolarmente nuovo. Ma anche per chi sa, o crede di sapere, la visione non può far che bene. Tutto, tutto, minuto per minuto, ciò che è successo per quelle strade: gli scontri, le violenze, la morte di Carlo Giuliani, l’irruzione alla scuola Diaz, e tutto il resto.
Come giustamente si dice in giro, se questo film fosse stato mandato in giro in primis prima di oggi e poi in orari decenti, forse l’opinione pubblica sarebbe stata ben diversa. E scusate se è poco.