Berlino 2013: Camille Claudel, 1915 – Trailer del film con Juliette Binoche
La storia della sfortunata scultrice francese: tra amori, passioni, tormenti e il manicomio.
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Oggi inizia il Festival di Berlino 2013 (e finirà il 17 febbraio). Uno dei film in Concorso è il francese Camille Claudel, 1915, diretto da Bruno Dumont con Juliette Binoche, Jean-Luc Vincent, Emmanuel Kauffman, Marion Keller, Armelle Leroy-Rolland, Robert Leroy. Vediamo la trama ufficiale:
Inverno 1915: Camille Claudel si china verso il basso, prende una pietra e la guarda con attenzione. Sembra di vedere uno scultore al lavoro: nella sua mente lei sembra trasformare questo semplice pezzo di roccia in qualcosa di animato. Ma poi lascia cadere la pietra. Camille ama la scultura e già a 18 anni ha esposto i suoi lavori a Parigi. Ma Camille è in manicomio, rinchiusa dalla madre e dal fratello… Il film racconta la sua veglia senza fine, nella speranza di trovare la comprensione e il riconoscimento come artista, ma anche di ricevere una visita dal suo amato fratello, lo scrittore Paul Claudel.
La corrispondenza tra Camille e Paul ha fornito l’ispirazione a Bruno Dumont per il film, di cui è anche sceneggiatore. Juliette Binoche interpreta Camille mentre Jean-Luc Vincent è Paul. Nel cast anche Emmanuel Kauffman (il prete), Marion Keller, Armelle Leroy-Rolland (la giovane suora) e Robert Leroy (il medico).
Chi è Camille Claudel
Camille Claudel nasce a Fère-en-Tardenois l’8 dicembre 1864. A 12 anni inizia ad interessarsi alla scultura ed il padre la manda a Parigi all’Académie Colarossi dove studierà presso il maestro Alfred Boucher. A 18 anni espone i suoi lavori al Salon e conosce il famoso scultore Auguste Rodin. Fra i due inizia un rapporto di stima e di amore (lui aveva 41 anni) anche se Rodin aveva già una relazione con Rose Beuret e un figlio di 16 anni (due in meno di Camille). Rodin racconta la sua relazione con Camille attraverso alcune opere (le dedica anche un bronzo). Camille però ha anche una piccola avventura con il pianista e compositore Claude Debussy, nel 1891. Rodin la lasciò l’anno dopo.
Una delle sculture più famose di Camille Claudel è L’Âge Mûr (L’età matura). Si tratta di una rappresentazione di Rodin conteso da Rose e Camille. Lui è indeciso ma è comunque con la donna che sposerà mentre la giovane scultrice è inginocchiata e tenta di convincere l’amante.
Camille fu ricoverata in manicomio su volere della madre e del fratello, una settimana dopo la morte del padre (siamo nel 1913). La madre non andò mai a farle visita. Morì in clinica il 19 ottobre del 1943. In questi 30 anni non disegnò né modellò.
La storia di Camille era già stata raccontata in un film, Camille Claudel (1988) di Bruno Nuytten con Isabelle Adjani nei panni della protagonista, Gérard Depardieu in quelli di Auguste Rodin, Laurent Grévill era Paul Claudel.
Il film vinse i seguenti premi:
– nel 1989 al Festival di Berlino, Orso d’argento per la migliore attrice a Isabelle Adjani.
– nel 1989 Premio César come Miglior film, Miglior attrice a Isabelle Adjani, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi.
Fu poi nominato ai Golden Globe 1990 come Nomination Miglior film straniero (vinse Nuovo cinema Paradiso, regia di Giuseppe Tornatore). E candidato agli Oscar nel 1990 come Migliore attrice a Isabelle Adjani (vinse Jessica Tandy – A spasso con Daisy) e come Miglior film straniero (anche qui vinse Nuovo cinema Paradiso).