Berlino 2013 – Side Effects: la recensione del film di Steven Soderbergh
Il film conquista Cineblog meritandosi un nove pieno. Prossimamente nei cinema.
Finito di vedere Side Effects di Steven Soderbergh alla Berlinale 2013, speri che si tratti di una proiezione in un cinema di provincia, una sera qualunque e di potere rimanere seduto a vederlo di nuovo. Subito. Per recuperare quei dettagli che ti sei persa mentre il regista ti confondeva, o meglio, mentre la trama anticipava le tue aspettative, per poi lasciarti sempre un passo indietro a quello che sorprendentemente accade ai quattro protagonisti del migliore thriller psicologico degli ultimi anni.
Nella prima mezz’ora ci accompagna nel film la fragile Emily Taylor (Rooney Mara), una giovane di New York che vive in una città grigia e umida, avvolta dall’aura appiccicosa della depressione. Ha un lavoro come disegnatrice grafica e un compagno, Martin (Channing Tatum), in carcere, da quattro anni e sul punto di uscire.
Il ritorno a casa di Martin, un ex trader ora senza lavoro, sembra gettarla nello sconforto e scatenare una pesante depressione. Sappiamo da un flash back di una vita passata nel lusso e agio: una mansione a Greenwich, champagne in bicchieri di cristallo, e una piccola mercedes come “pensiero” per la giovane compagna. Mentre ora Emily si muove come un’anima in pena per la città fino al gesto estremo di sipingere di proposito l’acceleratore e far schiantare la sua auto contro la parete del parcheggio sotterraneo di casa, di fronte allo sguardo incredulo del guardiano.
È questo l’evento scatenante di una trama complessa, con alcuni twist esplosivi, in cui nulla è come sembra all’inizio. Si capisce da subito che la storia avrà a che fare con le case farmaceutiche, più precisamente con diversi tipi di anti depressivi in una storia che include due psichiatri: il dott. Jonathan Banks (Jude Law) e la psichiatra interpretata da Catherine Zeta Jones.
Dietro a tutta la storia ci sono, e come no, interessi incrociati delle case farmaceutiche con i loro spot pubblicitari stilizzati, in cui la depressione viene presentata come una nuvoletta grigia sulla testa dell’interessato. E infatti il dott. Banks ha appena accettato un contratto lucrativo per prescrivwere ai propri pazienti un trattamento sperimentale. È un giovane psichiatra di successo ma ha bisogno di guadagnare di più perchè la moglie ha recentemente perso il lavoro e il figlio frequenta una scuola privata.
L’evento principale è però un processo che vede imputata Emily e che coinvolge Banks in quanto suo psichiatra. La volontà di venire a capo di una vicenda che appare sempre meno chiara lo spinge a prendere contatti con la ex psichiatra della sua paziente, che potrebbe nascondere una pericolosa connessione con la casa farmaceutica che produce le pericolose pillole “Ablixia”.
È un film che contiene, sintetizza ed eleva a una classe superiore tutto il Soderbergh precedente. C’è l’ossessione per la malattia di “Contagion”, c’è lo spionaggi industriale di “The Informant”, e la missione personale di “Erin Brokovich”. C’è poi in generale una critica verso gli effetti intimi di una economia capitalista che procura confort materiali ma anche rischi che non andrebbero sottovalutati. Soderbergh, che con quarant’anni è l’indiscusso enfant prodige di Hollywood ha annunciato che questo sarà il suo ultimo film per il cinema. Bisogna augurarsi vivamente che non sia così.
Voto e Recensione di Laura Lucchini: 9
Profilo Twitter: @NenaDarling
Side Effects (Usa 2013 – Thriller) di Steven Soderbergh con Channing Tatum, Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones, Vinessa Shaw, Mamie Gummer, David Costabile, Greg Paul, Andrea Bogart, Kerry O’Malley. Ecco il trailer.