Bernardo Bertolucci è morto, addio al maestro del “Novecento”
Oscar per L’ultimo Imperatore, ha dipinto un indimenticabile affresco sociale dell’Italia profonda in Novecento in una carriera segnata dallo scandalo di Ultimo Tango a Parigi: si è spento un grande maestro del cinema italiano.
E’ morto Bernardo Bertolucci: aveva 77 anni e da tempo era malato. La notizia è rimbalzata oggi, lunedì 26 novembre, sui principali organi di informazione in tutto il mondo. Bertolucci ha infatti segnato col suo stile e con la forza dei suoi racconti il cinema internazionale: balzato agli onori delle cronache con lo scandaloso e discusso (ancora oggi) Ultimo tango a Parigi (1972), Bertolucci ha mosso i primi passi alla regia come assistente di Pasolini in Accattone ed sono di Pasolini soggetto e sceneggiatura del suo primo film dietro la macchina da presa, La commare secca (1962). Dieci anni dopo, quindi, arriva il racconto aspro di Ultimo Tango, che segnerà anche personalmente la vita della protagonista, Maria Schneider, e da lì è un susseguirsi di capolavori: da Novecento (1976), arricchito da un cast che oggi sarebbe quasi impensabile, a La tragedia di un uomo ridicolo (1981), con Tognazzi, per arrivare a L’Ultimo Imperatore (1987, premiato con 9 Oscar – di cui due ‘personali’ come Miglior Regista e per la Miglior Sceneggiatura non originale -, due Golden Globe, tre David di Donatello, un Nastro d’Argento, giusto per citare alcuni dei suoi riconoscimenti per la pellicola tratta dall’autobiografia dell’ultimo imperatore della Cina, Pu Yi.
Gli anni Novanta iniziano con Il tè nel deserto (1990), mentre nel 1993 consacra Keanu Reeves con Piccolo Buddha e nel 1996 lancia la giovanissima Liv Tyler in Io ballo da sola. Il terzo Millennio è inaugurato da una celebrazione amara e nostalgica, ma ancora rivoluzionaria, della Parigi del 1968 con The Dreamers – I sognatori. Nel 2012 firma la trasposizione cinematografica del romanzo Io e te di Niccolò Ammaniti, intitolata appunto Io e te. L’ultima apparizione ‘cinematografica’ è del 2017, nel documentario dedicato al fratello Giuseppe (Evviva Giuseppe, di Stefano Consiglio)
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Bernardo Bertolucci, figlio del poeta Attilio Bertolucci e fratello del defunto regista Giuseppe Bertolucci, nasce a Parma il 16 marzo 1941. I primi passi nell’arte lo vedono seguire le orme paterne in quel di Roma, con un interesse per la poesia e studi in Lettere alla “Sapienza” di Roma. Abbandonati gli studi, Bertolucci scopre un interesse per il cinema muovendo i primi passi nella Settima Arte collaborando come assistente di un esordiente Pier Paolo Pasolini, all’epoca suo vicino di casa, sul set di Accattone (1961). Dopo un paio di cortometraggi amatoriali arriva l’esordio con La commare secca (1962) scritto da Pasolini, che sarà anche il saluto di Bertolucci alla prosa pasoliniana per intraprendere una propria visione cinematografica, politica e figlia dei cambiamenti drastici degli anni ’60. Un’impronta fortemente identitaria quella di Bertolucci già percettibile nell’opera seconda del regista, Prima della rivoluzione (1964), poi reiterata in Partner (1968), Strategia del ragno (1970) e Il conformista (1970) con Jean-Louis Trintignant, opere che stabiliranno lo stile di stampo cinefilo e sofisticato del regista, apprezzato dalla critica, ma che non incontrerà il favore del grande pubblico.
Il grande pubblico lega indissolubilmente il nome di Bertolucci allo “scandaloso” Ultimo tango a Parigi con Marlon Brando e Maria Schneider. Un’opera anticonformista, trasgressiva e provocatoria che regalerà notorietà a Bertolucci, ma anche una lunga vicenda giudiziaria che porrà la censura sul film, con un sequestro della pellicola nel 1976 e una condanna per offesa al comune senso del pudore comminata al regista. La pellicola verrà dissequestrata solo nel 1987 e le copie rimaste dopo il macero vennero depositate alla Cineteca Nazionale di Roma.
Dopo il successo di incassi di “Ultimo tango a Parigi”, Bertolucci sembra aver trovato la chiave per parlare non solo alla critica e ai cinefili, ma anche al grande pubblico e con l’epico affresco storico Novecento (1976) segna un altro successo d’incassi riunendo un cast internazionale che include Robert De Niro, Gérard Depardieu, Donald Sutherland, Burt Lancaster, Stefania Sandrelli e Alida Valli. Seguiranno La luna (1978) con tematiche forti come droga e incesto e La tragedia di un uomo ridicolo (1981), pellicola che segna finalmente il grande consenso di critica di Ugo Tognazzi, che per ruolo nel film riceverà il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes.
Gli anni ’80 si concludono con un trionfo per Bertolucci che gira lo sfarzoso kolossal L’ultimo imperatore (1987), un grande successo internazionale da ben nove premi Oscar, tra cui quelli per il miglior film e la migliore regia. Gli anni ’90 si aprono con un altro capolavoro, Il tè nel deserto (1990), girato in Marocco e tratto da un romanzo di Paul Bowles a cui seguirà un’altra produzione internazionale, Piccolo Buddha (1993), girato in Nepal e negli Stati Uniti con Keanu Reeves e Bridget Fonda. Il film racconta di tre ragazzini, due nepalesi e uno americano, che potrebbero essere la reincarnazione del dalai lama recentemente defunto.
Dopo una trilogia di film dall’ambientazione internazionale, Bertolucci torna in Italia e ad uno stile narrativo più intimista filmando Io ballo da sola (1996) con protagonisti Liv Tyler e Jeremy Irons; L’assedio (1998) film destinato in origine al piccolo schermo, girato in interni nell’appartamento dove Gabriele D’Annunzio scrisse “Il piacere” e The Dreamers – I sognatori (2003) che esplora politica e rivoluzione sessuale in una Parigi del 1968.
Oltre a due Oscar e due Golden Globe ricevuti per “L’ultimo imperatore” (miglior regia e sceneggiatura), Bertolucci ha collezionato anche 2 Nastri d’argento, 3 David di Donatello, un prestigioso Directors Guild of America Award al miglior regista cinematografico, un Pardo d’onore al Festival del film Locarno, il Leone d’oro alla carriera al Festival di Venezia e la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes.
L’ultimo lavoro di Bertolucci risale al 2012, a quasi dieci anni di distanza da “The Dreamers”, il regista adatta per il grande schermo il romanzo Io e te di Niccolò Ammaniti.
Filmografia
La commare secca (1962)
Prima della rivoluzione (1964)
Partner (1968)
Agonia, episodio di Amore e rabbia (1969)
Il conformista (1970)
Strategia del ragno (1970)
Ultimo tango a Parigi (1972)
Novecento (1976)
La luna (1979)
La tragedia di un uomo ridicolo (1981)
L’ultimo imperatore (1987)
Il tè nel deserto (The Sheltering Sky) (1990)
Piccolo Buddha (1993)
Io ballo da sola (Stealing Beauty) (1996)
L’assedio (1998)
The Dreamers – I sognatori (2003)
Io e te (2012)