Beyond: recensione in esclusiva del vincitore del Foreign Press Award del Filmfest di Amburgo
Beyond (Svinalängorna – Svezia 2010 – Drammatico, durata 94′) di Pernilla August con Noomi Rapace, Ola Rapace, Outi Mäenpää, Ville Virtanen, Tehilla Blad.“Non importa quante bellissime, sciocche o stanche frasi abbiamo letto riguardo alla luna. Ogni volta che un autore trova un nuovo modo per descriverla riesce sempre a causarci le lacrime”, questa frase di
Beyond (Svinalängorna – Svezia 2010 – Drammatico, durata 94′) di Pernilla August con Noomi Rapace, Ola Rapace, Outi Mäenpää, Ville Virtanen, Tehilla Blad.
“Non importa quante bellissime, sciocche o stanche frasi abbiamo letto riguardo alla luna. Ogni volta che un autore trova un nuovo modo per descriverla riesce sempre a causarci le lacrime”, questa frase di Toni Morrison si adatta bene al film Beyond, debutto cinematografico dell’attrice svedese Pernilla August, interprete per Bergmann e regista teatrale di successo. Il film racconta infatti una storia di alcolismo e violenza domestica allo stesso tempo contenuta e straziante, ma anche piena di speranza, che ha già vinto un premio a della critica a Venezia e, lo scorso fine settimana, ne ha vinto uno ad Amburgo.
Sono infatti felice di scrivervi che dopo una settimana passata a vedere dai tre ai cinque film al giorno, la giuria di cui ho fatto parte (Foreign Press Award al Filmfest di Amburgo) ha consegnato il premio sabato sera a Beyond, un film svedese che ha nel casting Noomi Rapace, già protagonista della Millenium Trilogy, e impegnata qui in un ruolo drammatico complesso.
Beyond, il cui titolo originale è Svinalängorna, ha già vinto un premio della critica a Venezia, ed ha buone possibilità di essere distribuito presto in Italia.
Noomi Rapace, nei panni di Leena, appare a letto con suo marito una domenica mattina quando le due figlie arrivano nella stanza offrendo la colazione ai genitori. L’idillio dura poco. Una chiamata della madre di Leena dall’ospedale rompe l’equilibrio e costringe la famiglia intera ad un lungo viaggio, che per la protagonista è soprattutto un viaggio nel profondo dei ricordi di un infanzia di violenza e povertà materiale e spirituale.
I temi che vengono toccati spaziano dalla violenza tra le mura domestiche (tutt’oggi un tabù) ai drammi dell’immigrazione, che sono tali anche quando si emigra dalla Finlandia alla Svezia, fino all’indifferenza e omertà dei vicini in un contesto piccolo borghese. La storia si basa su un bestseller svedese dell’autrice Susana Alakoski.
Niente di tutto questo è nuovo, in particolare per il cinema nordico. Pernilla August riesce però a costruire un crescendo e un ritmo che mettono lo spettatore nella posizione di un osservatore in parte complice e colpevole. Nessun dettaglio viene risparmiato, la sua telecamera mette a fuoco il dolore e poi lo raffredda con le bracciate in piscina della protagonista, che da sempre vince le sue lotte nuotando.
Beyond è stato l’ultimo film che abbiamo visto, dopo una settimana intensa, e poche ore prima di dover consegnare il verdetto. Le premesse pratiche giocavano contro: prima della proiezione infatti ciascuno di noi aveva già in testa il suo vincitore.
Io ho passato la maggior parte dei 95 minuti del film coinvolta nella rabbia e lottando a tratti con le lacrime. C’è un modo crudo e diretto degli scandinavi di trattare il dolore e la rabbia che è sempre problematico, mai unilaterale. Lo scopo di Beyond è scuotere e ci riesce.
Nella riunione alla fine del film il voto è stato unanime.
Voto dell’inviata Laura Lucchini: 8
Voto Simona: 7.5
Qui trovate il trailer e le foto.