Big Hero 6: 20 curiosità sul nuovo film d’animazione Disney
Big Hero 6 ha debuttato nei cinema italiani e Blogo vi propone 20 curiosità sul nuovo film d’animazione Disney.
Big Hero 6, il nuovo film d’animazione Disney basato su un fumetto Marvel ha fatto il suo debutto nei cinema italiani e oggi vi vogliamo proporre alcune curiosità sul film.
Dai Walt Disney Animation Studios un’originale avventura piena di azione e comicità incentrata sul legame speciale tra un prodigio della robotica e un robot gonfiabile extralarge, che si trovano a dover risolvere un preoccupante mistero.
“Tadashi, il fratello maggiore di Hiro, ha creato un robot ultra moderno di nome Baymax, ideato per prendersi cura delle persone”, racconta il regista Don Hall (Winnie The Pooh – Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri). “Fra i programmi di Baymax figura il desiderio ‘In che modo posso essere d’aiuto?’ È pieno di compassione, mentre Hiro è un teenager che ha perso la sua strada. Le loro personalità interagiscono in modo tenero e divertente”.
Quando un evento devastante si abbatte sulla città di San Fransokyo sconvolgendo la vita di Hiro, lui si rivolge a Baymax e ai suoi migliori amici: l’adrenalinica Go Go Tomago, il maniaco dell’ordine Wasabi No-Ginger, la maga della chimica Honey Lemon e il fanatico Fred.
“C’è un misterioso personaggio mascherato con cattive intenzioni”, afferma il regista Chris Williams (Bolt – Un Eroe a Quattro Zampe). “Hiro è intenzionato a scoprire chi egli sia e quali siano i suoi piani. Vuole fermarlo a tutti i costi”. “È davvero il viaggio di un eroe”, prosegue Williams. “L’amicizia che Hiro stringe con Baymax gli apre gli occhi, facendogli scoprire cosa significhi realmente essere un eroe.
Quando ero bambino, amavo i fumetti Marvel. “Mentre stavo lavorando a Winnie the Pooh – Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri, ho chiesto a John Lasseter di poter cercare l’ispirazione per il mio prossimo film nel mondo Marvel. Mi ha incoraggiato a visitare gli archivi Marvel, fra i vari progetti ho trovato anche ‘Big Hero 6’. Non ne avevo mai sentito parlare ma mi piacevano sia il titolo che le influenze giapponesi! Sembrava accattivante- (il co-regista del film Don Hall)
A seguire trovate 20 curiosità sul film e se volete approfondire è anche disponibile una recensione del film.
20 cose da sapere su Big Hero 6
– John Lasseter ha assemblato un team composto da un gruppo di registi che lavorano su film singoli come una squadra. Ogni film deve essere unico e coinvolgente, con tutto il cuore e l’umorismo che il pubblico si aspetta da un film di animazione Disney, mentre deve al contempo esplorare nuovi mondi e creare personaggi convincenti a cui affezionarsi.
– Da fan di lunga data di fumetti e di animazione Disney il regista Don Hall ha iniziato immaginando ciò che si poteva realizzare combinando queste due cose. Quando si è imbattuto in “Big Hero 6”, uno dei fumetti meno noti della serie Marvel, è stato ispirato per creare una storia originale ambientata in un mondo nuovo e unico.
– Anche se non hanno preso la storia dei fumetti ne hanno voluto mantenere il tono giocoso e divertente e il rapporto base tra un quattordicenne e il suo super-robot. Il film è una dichiarazione d’amore alla cultura pop giapponese in forma di supereroi.
L’amore di Hiro per la tecnologia s’ispira in parte ai ricercatori giapponesi. Tutti i realizzatori sono stati influenzati dalla cultura popolare giapponese e dai robot presenti negli anime. I loro robot sono diversi da quelli occidentali. In Giappone, i robot sono la chiave per un futuro promettente. Servono a rendere il mondo un posto migliore.
– L’ambientazione della storia è in una città futuristica, si chiama San Fransokyo ed è un mix di San Francisco e Tokyo. È una città high-tech che unisce sia la cutura orientale che quella occidentale.
– Per creare la città si è intrapreso un viaggio di ricerca a Tokyo per ottenere un senso visivo di quello che si sarebbe realizzato.
– A causa della città in cui si svolge la storia si è subito capito che era assolutamente indispensabile che la squadra di supereroi “fatti in casa” rappresentassero quel mondo multi-culturale.
All’inizio ho pensato a San Francisco, ma poi ho avuto l’idea di fonderla con Tokyo per creare un’ambientazione più interessante, più esotica e allegra. La combinazione visiva di queste due città, fra loro esteticamente abbastanza diverse, ci ha fornito il luogo ideale per ambientare la storia. Abbiamo trascorso tre giorni guidando per la città, visitando il Golden Gate, la Coit Tower, Market Street e Japantown.
– Questo film è una storia di origine di stampo supereroistico e anche se esiste la possibilità con questi personaggi e questo mondo di raccontare molte altre storie, si è voluto mettere tutto in questo film senza pensare a potenziali futuri sequel.
– Una tragedia familiare è sempre stato il catalizzatore per il viaggio di Hiro, dalla prima bozza della sceneggiatura.
– Di solito ci vogliono quattro o cinque anni per realizzare un film d’animazione in gran parte necessari per sviluppare la storia. Il team di registi di Lasseter, gli sceneggiatori e tutta la squadra addetta agli storyboard hanno adottato un processo molto più simile a quello per scrivere una serie televisiva, dove si siedono intorno ad un tavolo per mesi e mesi parlardo della storia e dei personaggi.
– Ci è voluto circa un anno per il processo di sceneggiatura, con l’ingaggio di attori per realizzare una registrazione vocale dello script per vedere cosa funzionava e cosa no.
– Durante la pre-produzione, nella lunga tradizione dell’animazione Disney, tutto comincia con un disegno che poi fornisce agli animatori la gamma emotiva del personaggio da più angolazioni e mantiene uno sguardo continuo sui personaggi.
– Il film vanta 17 personaggi principali, inclusi i sei protagonisti e i loro alter ego, con una media di personaggi principali in scena nello stesso momento che supera tutti i precedenti film dei WDAS. I personaggi di supporto, e anche l’eterogenea popolazione di San Fransokyo, sono più dettagliati e multiformi che mai, grazie alle abilità artistiche e alle tecnologie avanzate degli Studios.
– Il film è popolato da circa 700 personaggi originali; Big Hero 6 ha battuto il record del film del 2012 candidato all’Oscar Ralph Spaccatutto, che ne vantava 185.
– Per realizzare il film si è ricorso al programma “Denizen”, un sistema patentato dal team dei Walt Disney Animation Studios, che rivoluziona il modo in cui gli artisti creano e animano le folle. Il programma memorizza un piccolo gruppo di personaggi che definiscano lo stile del film, li analizza e li compara. Poi fornisce al designer un modo per fondere insieme le caratteristiche dei personaggi così da creare un modello finale, compreso di abbigliamento, capelli e un look ben distinto, che può essere immediatamente inserito in un’inquadratura, animato e renderizzato. Il sistema ha creato 670 personaggi originali, confrontati ai 270 di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, i 185 di Ralph Spaccatutto e gli 80 di Rapunzel – L’Intreccio della Torre. Ognuno dei 670 personaggi ha più di 32 combinazioni di vestiario, e altre 32 di capelli e tonalità della pelle. In pratica, i realizzatori potrebbero invitare 686.080 personaggi originali a San Fransokyo, prima di trovarne due identici.
– Un’altra sfida è stata l’ampiezza dell’animazione, che varia da molto sottile a spettacolari sequenze d’azione. Con 7 sequenze d’azione, molte su una scala molto più grande di quanto mai realizzato prima, c’è più azione in questo film che in qualsiasi altro film d’animazione Disney.
Per creare l’aspetto del Baymax, il team di progettazione del personaggio è andato presso l’Università “Carnegie Mellon” ed ha imparato a conoscere la robotica “morbida”, che ha portato alla scelta di ritrarre un robot gonfiabile.
Abbiamo avuto delle conversazioni molto interessanti sul modo in cui i robot si collocano nella cultura popolare. Mi hanno detto che stanno svolgendo ricerche sulla cosiddetta robotica “soft”, fra cui un braccio di vinile gonfiabile, capace di fare cose semplici come lavare i denti, ma dotato di possibilità infinite. (il co-regista Don Hall)
– Si è guardato ai pinguini come ispirazione nell’animazione di Baymax.
– Baymax è un operatore sanitario e robot personale programmato con oltre 10.000 procedure mediche.
– Costume e colore riflettono la personalità del personaggio e si dovrebbe essere in grado di dire chi sono da quello che stanno indossando. Come i Power Rangers i realizzatori volevano i colori per ciascun membro del team che fossero iconici.
– Il reparto degli effetti, che è cresciuto in maniera significativa negli ultimi film, è un equilibrio tra creatività e tecnica. Per Rapunzel c’erano 13 animatori agli effetti, mentre per Big Hero 6 si è arrivati a 40.