Bill Murray risponde alle accuse che hanno bloccato le riprese di Being Mortal
Bill Murray risponde in un’intervista alle accuse mossegli sul set di “Being mortal”, che hanno bloccato le riprese dell’esordio alla regia di Aziz Ansari.
A poco più di una settimana dallo stop alle riprese di Being Mortal, film che segna il debutto alla regia dell’attore e comico Aziz Ansari, il protagonista Bill Murray ha voluto chiarire sulla denuncia contro di lui per comportamento inappropriato sul set. Il “fumantino” Murray, che secondo alcuni sarebbe una persona con cui non è facile lavorare, in una recente intervista con la CNBC, ha spiegato che l’incidente in cui è coinvolto è stato lo spiacevole risultato di una divergenza di opinioni tra lui e una donna sul set e di una battuta che secondo l’attore non sarebbe stata compresa.
Ho fatto qualcosa che pensavo fosse divertente e non è stato preso in quel modo. Per ora stiamo parlando e stiamo cercando di fare pace. Siamo entrambi professionisti; ci piace il lavoro reciproco, ci piacciamo, credo, e se non possiamo davvero andare d’accordo e fidarci l’uno dell’altra, non ha senso continuare a lavorare insieme o anche a fare il film. È stato un momento di apprendimento per me. Ciò che mi renderebbe più felice [è se] tornassimo al lavoro e… ci fidassimo l’uno dell’altra e lavorassimo a ciò a cui entrambi abbiamo dedicato molto tempo e le nostre capacità. Penso che chi non sia più in grado di imparare sia come un cucciolo triste. E’ davvero un cucciolo triste chi non può più imparare. Io non voglio essere quel cucciolo triste e non ho alcuna intenzione di esserlo.
“Being Mortal, dramma basato sul libro di saggistica “Being Mortal: Medicine and What Matters in the End” del chirurgo americano Atul Gawande, su come gli operatori sanitari possono rendere più confortevole e migliore il percorso di coloro che si accingono a lasciare questo mondo, oltre a Murray include nel cast Seth Rogen e lo stesso Ansari. La produzione di “Being Mortal” è iniziata il 28 marzo ed era a metà delle riprese quando la produzione è stata bruscamente interrotta.
In una situazione peggiore di Bill Murray si trova il collega Frank Langella licenziato dal set di The Fall of the House di Usher, una nuova miniserie di Netflix tratta dall’omonimo romanzo del 1839 di Edgar Allan Poe. A seguito di un’indagine Langella è stato accusato di molestie sessuali da una sua co-protagonista. A seguito di un’indagine Langella è stato licenziato e, come ha riportato il sito Variety, l’attore è stato nel frattempo rimpiazzato da Bruce Greenwood (The Post, Doctor Sleep) che ora reciterà nella serie nei panni di Roderick Usher, il patriarca della famiglia Usher. Greenwood sul set si riunirà con Carla Gugino, con cui aveva recitato in Il gioco di Gerald, adattamento dell’omonimo racconto di Stephen King. La serie è descritta come una storia epica di avidità, orrore e tragedia. Il racconto di Poe “La caduta della casa Usher”, su cui è basata la serie, presenta temi cari all’autore come follia, famiglia, isolamento e identità. Questa moderna rivisitazione della storia originale di Edgar Allan Poe pare attingerà anche ad altre opere del poeta e scrittore “maledetto” originario di Boston.