Blob – Simon West alla regia del remake
Blob – Il fluido che uccide torna in sala con il più classico dei remake. In salsa CG
Diretto nel 1988 da Chuck Russell, Blob – Il fluido che uccide non era altro che il remake di Blob – Fluido mortale, meraviglia del 1958 diretto da Irvin Yeaworth. In entrambi i casi, strano a dirsi, due film di culto. Nel titolo del 1958 perché Steve McQueen ricopriva per la prima volta un ruolo di peso, nel secondo caso per il grande impatto che ebbe all’interno del mitologico e forse inarrivabile decennio degli ’80. Ebbene 57 anni dopo l’originale e 26 anni dopo il rifacimento, ecco arrivare ora un secondo remake di Blob.
Parola di Deadline, con Simon West, regista de I Mercenari 2 e The Mechanic, alla regia. Per ora non si conosce l’autore dello script, ma le la pre-produzione è già partita e le riprese dovrebbero andare in scena quest’estate. Richard Saperstein e Brian Witten si occuperanno della produzione. Ma i cambiamenti rispetto al passato saranno enormi, a cominciare dalla ‘fisicità’ di Blob. Il mostro verrà infatti realizzato in CG, presentando così la creatura ad un pubblico cresciuto tra effetti speciali mirabolanti e screen green. Che peccato.
Nel film del ’58 una misteriosa creatura proveniente da un altro pianeta dall’aspetto di una grossa massa gelatinosa arrivava sulla terra. Ma gli abitanti di una piccola cittadina inizialmente non credono ad un gruppo di ragazzi che hanno assistito ad una prova del potere distruttivo della creatura, che avanzando nel suo cammino diventa sempre piú grossa.
Steven McQueen, questo il suo nome all’epoca, interpretò un teenager anche se già 27enne all’epoca delle riprese. Bisognoso di soldi immediati e tutt’altro che sicuro di un ipotetico successo del film, l’attore rifiutò l’offerta dei produttori di ricevere il 10% dei ricavi (4 milioni di dollari solo negli Usa), intascando così appena 3000 dollari. Nel 1972 Blob ebbe un sequel, Beware! The Blob, diretto da Larry Hagman e ai più sconosciuti. In Italia la pellicola di Yeaworth, come tutti sapranno, ha ispirato il titolo dell’omonimo programma di Rai 3.
Fonte: Collider