Borderlands: il meglio e il peggio dei videogiochi al cinema
Con la commedia d’azione fantascientifica di Eli Roth nei cinema italiani con Eagle Pictures, Cineblog vi propone una superclassifica con il meglio e il peggio degli adattamenti basati su videogames.
Borderlands di eli Roth ha debuttato nei cinema italiani accompagnato da recensioni non proprio entusiastiche. Ma come si suol dire vogliamo “toccare con mano” prima di affidarci in toto a all’altrui giudizio, che per quanto tenti di essere obiettivo resta meramente personale.
In attesa di proporvi la nostra recensione di “Borderlands” abbiamo voluto stilare una nostra personale classifica con tutti gli adattamenti da videogiochi usciti dal 1993 ad oggi divisi in tre categorie: “il meglio”, “il peggio” e “si poteva fare di più” in cui abbiamo inserito le tante occasioni perse in questi trent’anni di alti e bassi.
Naturalmente nel “meglio” non troverete solo capolavori, ma anche adattamenti godibili che hanno trovato un giusto equilibrio tra il materiale originale e la narrazione cinematografica. Un equilibrio che spesso richiede qualche inevitabile sacrificio, insomma non si può avere “la botte piena e la moglie ubriaca”.
Borderlands – Le nuove featurette in lingua originale
In “Borderlands”: Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Edgar Ramírez), il più potente figlio di p*****a dell’universo. Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti: Roland (Kevin Hart), un mercenario esperto, Tiny Tina (Ariana Greenblatt), una adolescente amante degli esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Florian Munteanu), Tannis (Jamie Lee Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e Claptrap (Jack Black), un robottino logorroico e saccente. Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più incredibili di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia.
Il cast di “Borderlands” include anche Haley Bennett, Gina Gershon, Bobby Lee, Janina Gavankar, Olivier Richters, Cheyenne Jackson, Benjamin Byron Davis, Charles Babalola, Steven Boyer, Ryann Redmond, Paula Andrea Placido, Harry Ford, Justin Price, Balázs Megyeri, Nate Albright, Harry Szovik, Hunter Troy Rothwell, Jeremy Wheeler, Tanner Cortez.
BORDERLANDS – IL VIDEOGIOCO ORIGINALE
Il franchise videoludico “Borderlands” lanciato nel 2009 è ambientato su Pandora, un pianeta ai margini della galassia che diventa una sorta di Far West dove vige la legge del più forte e violento. Il videogioco originale ha generato altri tre giochi sparatutto in prima persona ed uno spin-off, l’avventura grafica interattiva grafico Tales from the Borderlands. Diventato uno dei franchise di videogiochi più popolari di tutti i tempi, dall’uscita della sua prima puntata nel 2009 ha registrato vendite a livello globale per oltre 68 milioni di unità.
La sinossi del gioco: In un lontano futuro, i pianeti ai margini esterni della galassia sono diventati un faro per i cercatori di fortuna e per coloro che desiderano una vita migliore fuori dal mondo. Ma non ci sono garanzie nello spazio profondo. Si diceva che Pandora, uno di questi pianeti lontani, fosse ricco di ricchezze minerali non sfruttate, e così attirò molti che speravano di arricchirsi rapidamente, ma alla fine si è trovato poco oltre le rovine sparse di una passata civiltà aliena. Senza nulla da guadagnare, chiunque potesse abbandonare Pandora lo fece, lasciando coloro che erano rimasti ad affrontare l’illegalità di un mondo andato in rovina e il mistero della civiltà aliena morta da tempo. Ma per quanto fossero caotici quei tempi, dovevano ancora venire giorni peggiori. Dopo diversi anni l’enorme orbita del pianeta lo avvicinò lentamente al suo sole e creature un tempo sconosciute e orribili emersero dal loro lungo letargo per terrorizzare i coloni bloccati sul pianeta. L’unica speranza dei coloni sembra essere un caveau scoperto sul fianco di una montagna, che si dice contenga tecnologia aliena e segreti su Pandora.
BORDERLANDS – I PERSONAGGI DEL VIDEOGIOCO
Lilith aka la Sirena, interpretata da Cate Blanchett, predilige le armi elementali ed è dotata di speciali poteri come l’invisibilità cruciale nei momenti “stealth” del gioco, la capacità di muoversi a velocità raddoppiata e di generare un’esplosione ad ampio raggio, vitale nei momenti più concitati.
Roland interpretato da Kevin Hart è originario del pianeta Promethea ed è un ex-soldato dei Crimson Lance, l’esercito privato della Atlas corporation. Sa utilizzare qualunque tipo di arma, ma predilige fucili a pompa e d’assalto. La sua fidata compagna di battaglia e una Torretta Scorpio capace di fornire un valido fuoco di copertura. Roland dopo aver debuttato come personaggio giocabile nell’originale “Borderlands” tornerà come personaggio non giocante (PNG) prima in Borderlands 2 dove decide di formare i Crimson Raider per fermare la tirannia di Jack il Bello, principale antagonista del primo sequel, e poi in Borderlands: The Pre-Sequel ambientato cinque mesi dopo la fine del gioco originale. In Borderlands 3 Roland non appare poiché deceduto.
Patricia Tannis, interpretata da Jamie Lee Curtis, uno dei personaggi secondari più importanti del videogioco. Trattasi di una scienziata e archeologa con la passione di scoprire civiltà perdute. Possiede un disturbo di personalità che la rende immune alla paura. Nel “Borderlands” originale Tannis viene inviata su Pandora con lo scopo di trovare e aprire la Cripta. In Borderlands 3 il ruolo di Tannis si amplia, il personaggio di unisce definitivamente ai Crimson Raider di Roland e li aiuta nella lotta contro i Gemelli Calypso.
Tiny Tina, interpretata da Ariana Greenblatt, nel videogioco è una tredicenne schizofrenica, sadica, sboccata e ossessionata da armi ed esplosivi che debutta in Borderlands 2 e torna diciannovenne in Borderlands 3, come parte del “B-Team”, sequel ambientato sette anni dopo la sconfitta di Jack il Bello.
Krieg, interpretato dal pugile professionista Florian Munteanu, è un personaggio giocabile di classe Psycho che debutta in Borderlands 2. Nato da una famiglia di banditi, Krieg non parla, ma si esprime con dei versi come tutti quelli della sua razza. Durante l’infanzia ha subito abusi da parte di sua madre che lo considerava un debole. Spinto da sua madre a diventare più forte, Krieg è cresciuto fino a diventare uno dei membri più forti della sua famiglia su Pandora. Tuttavia, la sua forza non poteva competere con le forze di Hyperion quando lui e molti altri banditi furono catturati e utilizzati come cavie dal dottor Benedict per diventare Psychos. Soggetto a orribili abusi ed esperimenti disumani in cui vengono incoraggiati tratti come autolesionismo, impulsi suicidi e comportamento sconsiderato, Krieg sviluppa un residuo traumatizzato della sua psiche deteriorata che si manifesta come una voce interiore che aiuta Krieg a sopravvivere. Appreso ad un certo punto che doveva essere eliminato con il resto dei soggetti di studio e che il dottor Benedict aveva intenzione di usare dei bambini come gruppo successivo, Krieg evade dalla struttura e uccide Benedict per evitare che subiscano la stessa sorte. Successivamente dopo il tenataivo di Jack il Bello di distruggere i Crimson Raiders, Krieg si esilia nelle lande di Pandora e durante questo periodo viene trovato da Tiny Tina che gli chiede di addestrarla per diventare un bandito.
Videogiochi al cinema – Il meglio
Mortal Kombat (1995)
Paul W.S. Anderson regista del gioiello fanta-horror “Punto di non ritorno” prima di adattare Resident Evil si cimenta con un videogame iconico e confeziona un fumettoso action-fantasy molto intrigante con qualche tocco kitsch e umoristico. Anderson ammicca al cult I 3 dell’operazione drago e al cinema anni ’80 con cult come Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter, vedi il Raiden di Christopher Lambert. L’adattamento di Anderson diverte e intrattiene anche se perde inevitabilMente lungo la strada l’iperviolenza splatter che contraddistingueva il videogame originale. Da segnalare l’utilizzo di una trascinante colonna sonora techno. Il film ha fruito di un sequel dal titolo Mortal Kombat: Annihilation (1997).
Prince of Persia – Le sabbie del tempo (2010)
Il film live-action Prince of Persia – Le sabbie del tempo diretto da Mike Newell, prodotto da Jerry Bruckheimer e interpretato da Jake Gyllenhaal nei panni del protagonista Dastan è uno dei migliori adattamenti basati su videogames su piazza. In gran parte e a torto sottovalutato il film è un’avventura fantasy che come il John Carter della Disney (altro film ingiustamente sottovalutato) strizza l’occhio a classici avventurosi di un tempo, come fece a suo tempo il remake La Mummia di Stephen Sommers, senza dimenticare, come dovrebbe fare ogni adattamento che si rispetti, un platea di non videogiocatori.
Silent Hill (2006)
Il film live-action Silent Hill diretto da Christophe Gans (Il patto dei lupi) fa senza dubbio il suo dovere creando la giusta atmosfera e sfruttando a dovere la dimensione oscura annunciata nel film e nel videogioco da una sirena. Purtroppo il discreto ma suggestivo adattamento di Gans avrà un confusionario sequel tutto da dimenticare dal titolo Silent Hill: Revelation.
Tomb Raider (2018)
Reboot ampiamente sottovalutato con una credibile Alicia Vikander che incarna la nuova versione di Lara Crof. Si tratta di un adattamento molto fedele della versione dell’eroina lanciata dal videogioco reboot del 2013 di Crystal Dynamics e Square Enix. Un nuovo racconto delle origini dell’amata “predatrice di tombe” non collegato al franchise videoludico originale, e naturalmente neanche alla versione cinematografica con protagonista Angiolina Jolie.
Uncharted (2022)
L’Uncharted diretto da Ruben Fleischer (Benevenuti a Zombieland) è basato sull’omonimo franchise di videogiochi sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da Sony Interactive Entertainment. Il film vede protagonista il Tom Holland dei film di Spider-Man nei panni di una versione più giovane di Nathan Drake. Nel cast anche Mark Wahlberg nel rulo del mentore Victor Sullivan. L’escamotage di un Drake più giovane funziona e la parte avventurosa è particolarmente godibile per un’operazione che non entusiasma ma neanche delude, assestandosi sul godibile andante.
Pokémon: Detective Pikachu (2019)
Come adattare al meglio un franchise videoludico leggendario che ha generato una mania e un impero multimediale. Il film di Rob Letterman (Piccoli brividi) è un gioiellino a livello visivo e sfrutta un mix di live-action e CGI per creare un film che possa piacere ai fan dei Pokemon e a chi i Pokemon li conosce solo per sentito dire. Sulla scia di classici realizzati con tecnica mista, vedi Chi ha incastrato Roger Rabbit, su schermo si dipana la storia di un ragazzo e un Pokemon (l’iconico Pikachu) che indagano su un complotto che vorrebbe fondere forzosamente umani e Pokemon in un’unica “perfetta” creatura.
Super Mario Bros. – Il film (2023)
Dopo la brutta esperienza del live-action anni ’90, considerato uno dei più brutti film mai realizzati, Nintendo ha intrapreso l’unica strada percorribile per portare l’iconico idraulico Mario sul grande schermo, quella di produrre un film d’animazione. Siglando una partnership con la Illumination di Chris Meledandri, quella di Cattivissimo me e i Minion, il risultato finale è una vera gioia per gli occhi e l’interpretazione di Jack Black nei panni di Bowser è la ciliegina sulla torta.
Resident Evil (2002)
Alla luce del recente reboot, della serie tv cancellata e dei sequel di questo stesso franchise, il primo aadattamento live-action di Paul WS Anderso e Milla Jovovich, ambientato nell’alveare costruito sotto Raccoon City, ad oggi è la cosa più fedele al videogioco originale di Capcom che abbiamo potuto vedere su schermo. Il franchise poi dopo un secondo film “Apocalypse”, ispirato ai videogiochi “Reident Evil 2″ e ” Resident Evil 3: Nemesis”, si sgancia dalla narrazione della saga survival-horror Capcom e diventa franchise a sé.
Sonic – Il film 2 (2022)
Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile (2023)
Altro adattamento intelligente di un franchise che ha fatto la storia dei videogiochi di corse. Invece di creare una trama da zero come accaduto con Need for Speed, il regista Neill Blomkamp (District 9) racconta la storia vera di un adolescente giocatore di “Gran Turismo”, le cui abilità di gioco gli hanno fatto vincere una serie di competizioni Nissan e di gareggiare come un vero pilota professionista di auto da corsa.
Five Nights at Freddy’s (2023)
Rampage: Furia animale (2018)
The Rock protagonista di un monster-movie di stampo catastrofico di discreta fattura. Diretto dal Brad Peyton di Viaggio nell’isola misteriosa e San Andreas, Il film ha incassato oltre 428 milioni di dollari in tutto il mondo e può contare sulle efficaci performance di Dwayne Johnson e Jeffrey Dean Morgan, le spettacolari sequenze d’azione e gli effetti visivi di alto profilo fornite da Weta Digital.
A cena con il lupo – Werewolves Within (2021)
Descritto come un “Giallo con le zanne”, il film è un adattamento dell’omonimo videogioco in VR di Red Storm Entertainment e Ubisoft in cui i lupi mannari attaccano una piccola città. Quando un assassino terrorizza i residenti bloccati dalla neve della città di Beaverfield, spetta alla locale guardia forestale scoprire chi – o cosa – si nasconde tra loro. Un mistery con delitto a tinte horror davvero ben fatto, ricco di humour e con personaggi ben caratterizzati. La commedia-horror di Josh Ruben si piazza tra i migliori adattamenti basati su videogiochi in circolazione.
Videogiochi al cinema – Il peggio
Super Mario Bros. (1993)
Super Mario come Pac-Man e Donkey Kong è un personaggio iconico nel mondo dei videogames e degli arcade anni ’80 e purtroppo l’adattamento live-action oltremodo bizzarro che nel 1993 vedeva protagonisti Bob Hoskins (Mario), John Leguizamo (Luigi), Dennis Hopper (Re Koopa) e Samantha Mathis (Principessa Daisy) non ha catturato l’essenza del videogioco, ma ha comunque il merito di aver aperto la strada ai successivi adattamenti da videogames e di avere un seguito come titolo di culto, un qualcosa più legato ad un fattore nostalgia (vedi Howard e il destino del mondo) che all’effettiva qualità del film.
Street Fighter – Sfida finale (1994)
Il film live-action Street Fighter – Sfida finale insieme a Super Mario Bros e Double Dragon rappresenta gli albori degli adattamenti da videogames. Il cast del film guidato da Jean-Claude Van Damme nei panni del colonnello William F. Guile include tutti i personaggi giocabili principali del videogame, ma l’aspetto eccessivamente fumettoso e colorato, sequenze di arti marziali poco coinvolgenti e una trama confusionaria rendono il tutto a tratti comicamente surreale, anche se proprio questo suo aspetto “campy” lo ha reso per alcuni un titolo di culto.
Double Dragon (1994)
L’adattamento live-action di “Double Dragon” vede protagonisti Mark Dacascos e Scott Wolf nei panni dei fratelli Jimmy e Billy Lee (non sono gemelli come nel videogioco) con Alyssa Milano come Marian Delario e Robert Patrick come il cattivo Koga Shuko. Double Dragon è un action troppo semplicistico e quasi bambinesco incapace di accontentare sia i fan del videogame originale che i patiti di arti marziali. La rivista Time ha inserito il film tra i 10 peggiori adattamenti di videogames di sempre.
Alone in the dark (2008)
L’adattamento live-action vede protagonista Christian Slater nei panni del detective specializzato in sovrannaturale e occulto Edward Carnby. Film a dir poco imbarazzante e lontano anni luce dall’immersiva atmosfera del videogame originale. questo primo adattamento candidato a due Razzie Awards (Peggior attrice Tara Reid e Peggior regista Uwe Boll) ha generato il sequel direct-to-video Alone in the Dark II diretto da Peter Scheerer e Michael Roesch con protagonista Rick Yune nei panni di Edward Carnby.
House of the Dead (2003)
L’adattamento live-action House of the Dead diretto dal famigerato regista tedesco Uwe Boll (Alone in the Dark) segue un gruppo di ragazzi in cerca di un rave che raggiungono un’isola in cui vive una sorta di mostruosa entità, che durante i secoli ha sviluppato una miracolosa mistura che gli dà il potere di riportare in vita i morti che cominciano a spuntare come funghi dando la caccia ai ragazzi che, armi in pugno, si trovano ad affrontare quest’orda di improbabili morti viventi. “House of the Dead” con i suoi dialoghi imbarazzanti e gli zombie posticci è così brutto da non meritarsi neanche il titolo di “scult”.
Street Fighter – La leggenda (2009)
Uno dei peggiori adattamenti basati su videogiochi e film di arti marziali più in generale mai realizzati. Chun-Li Zang personaggio del videogioco picchiaduro Street Fighter II, nonché primo personaggio femminile della serie di Capcom è protagonista di questo spin-off basato sul videogioco Street Fighter 4 e ambientato prima del primo videogioco. Tanto per fasri un’idea del disastro, Chun-Li ha le fattezze di Kristin Kreuk, attrice nota per il ruolo di Lana Lang nella serie tv Smallville.
Tekken (2009)
Una versione live-action poco fedele al materiale originale e tutta da dimenticare. Il film live-action vede Jon Foo nei panni di Jin Kazama è un’operazione girata senza verve che non ha neanche l’appeal di un buon film di arti marziali e finisce per diventare frustrante per i fan del popolare picchiaduro della NAMCO. Katsuhiro Harada uno dei creatori del videogame originale in un messaggio via Twitter definì il live action “orrendo”, ma in realtà il problema di Tekken sta nell’essere scialbo e poco coraggioso e quindi insignificante ancor più che brutto. Alla regia Dwight H. Little noto per Programmato per uccidere, uno dei migliori film di Steven Seagal e Drago d’acciaio, film che insieme Resa dei conti a Little Tokyo hanno rappresentato il tentativo, fallito, di lanciare Brandon Lee come nuovo protagonista di film di arti marziali.
Tekken 2: Kazuya’s Revenge (2014)
Si poteva fare peggio di Tekken? Questo prequel con protagonista Kane Kosugi nei panni di Kazuya Mishima meglio noto come “K” dimostra che al peggio non c’è mai fine. Trama inesistente e ancor più estranea al materiale originale già stravolto dal film precedente.
Silent Hill: Revelation 3D (2012)
Dopo un primo godibile adattamento di Christophe Gans (Il patto dei lupi) attualmente al lavoro sul reboot Return to Silent Hill, arriva un sequel ancora più fedele al materiale originale, in particolare al videogioco Silent Hill 3, con location replicate con dovizia e una protagonista, Adelaide Clemens, resa particolarmente somigliante alla sua controparte videoludica Heather Mason. Purtroppo tutto questo sforzo a livello visivo ed estetico si diluisce in una trama inerte e nell’incapacità del film di generare coinvolgimento un minimo equiparabile alla controparte videoludica. Il videogioco “Silent Hill” è considerato una tappa miliare, per immersività e capacità di creare atmofere disturbanti, del genere survival-horror. Alla regia il Michael J. Bassett di Solomon Kane e Deathwatch – La trincea del male.
Wing Commander – Attacco alla Terra (1999)
Il film live-action Wing Commander è diretto da Chris Roberts creatore del videogame originale. Il film integra personaggi del videogame con elementi dei romanzi ufficiali mettendo in scena le vicissitudini di un gruppo di giovani piloti impegnati in una guerra contro una razza aliena nota come Kilrathi. Sci-fi d’azione piuttosto innocuo che strizza l’occhio a Top Gun e non sfrutta a dovere il ricco universo creato per il materiale originale.
Max Payne (2008)
Il film live-action Max Payne diretto dal John Moore di Behind the Enemy Lines – Dietro le linee nemiche e interpretato da Mark Wahlberg ha un’interessante look cupo e fedele alle atmosfere del videogioco. Purtroppo Mark Wahlberg non brilla, e il film sembra più un esercizio di stile e manca del cuore necessario a renderlo un malriuscito ibrido. Anche se critica e fan del videogame hanno bocciato l’operazione, il film al botteghino ha funzionato piuttosto bene raddoppiando abbondantemente il budget investito.
Far Cry (2008)
Uwe Boll colpisce ancora e adatta l’omonimo videogame sparattutto di Ubisoft in un flop colossale stroncato dalla critica. Protagonista del film l’attore tedesco Til Schweiger (Atomica Bionda, Il mistero della guerra sporca). Il film è considerato dai fan del videogioco una pessima parodia da cui stare alla larga.
Hitman: Agent 47 (2015)
In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale (2007)
In The Name of the King basato sul videogioco per Pc Dungeon Siege, Uwe Boll sfrutta un cast notevole guidato da Jason Statham, massicce dosi di CG per abbattere i costi e un make-up per le creature oltremodo dozzinale. Aggiungiamo al mix una serie di combattimenti coreografati da un esperto di Hong Kong e due o tre location povere e poco impegnative, ma molto suggestive e il gioco è fatto (si fa per dire). Un cast che include anche Claire Forlani, John Rhys-Davies, Ron Perlman e Ray Liotta e le location rendono il tutto meno imbarazzante, ma Boll proprio non riesce a non banalizzare il tutto trasformandolo in un frullatone copia/incolla senza una vera identità, se non quella di un bizzarro fantasy low-budget. Il film nonostante sia stato un flop stroncato dalla critica ha generato due sequel direct-to-video: In the Name of the King 2: Two Worlds con Dolph Lundgren e In the Name of the King 3 – L’ultima missione con Dominic Purcell, entrambi ancora diretti da Boll.
Postal (2007)
Uwe Boll sembra avere una certa sintonia con la follia alla base di questo videogioco a tinte splatter e come è sua abitudine il regista ne trae una sua personalissima e anarcoide rilettura attingendo molto anche dal videogioco Postal 2. Boll continua a sfornare adattamenti da videogames assolutamente inadeguati a livello cinematografico. Demenziale non rende l’idea di quello che ci troveremo a guardare, dopo un incipit che definire imbarazzante è poco, si passa al delirante, poi al folle e infine all’inguardabile, in un escalation di violenza senza senso ed una recitazione al limite del sopportabile.
BloodRayne (2005)
L’adattamento live-action Bloodrayne è senza dubbio il migliore tra tutti gli adattamenti da videogames diretti da Uwe Boll, questo però non vuol dire che il film non abbia il consueto potere di scatenare le ire dei videogiocatori che ancora gridano vendetta. Su schermo un mediocre fantasy con vampiri che ha fruito anche di due sequel diretti dallo stesso Boll: BloodRayne 2 (2007) e BloodRayne III: The Third Reich (2010), entrambi usciti in direct-to-video. Per far capire il livello di follia nel reiterare il danno, dal terzo film è stata tratta anche una parodia dal titolo Blubberella (2011) ancora diretto da Boll e con protagonista una dhampyr obesa.
Si poteva fare di più (le occasioni sprecate)
Lara Croft: Tomb Raider (2001)
Angelina Jolie ammiccante e grintosa ricalca fisicamente la “forme” della versione anni ’90 di Lara Croft, ma la sua performance e i due film da lei interpretati, Lara Croft: Tomb Raider (2001) diretto dal Simon West di Con Air, e Tomb Raider: La culla della vita (2003) di Jan de Bont regista di Twister, non si sono dimostrati all’altezza del materiale originale.
Mortal Kombat (2023)
Warcraft: L’inizio (2016)
“Warcraft – L’inizio” diretto dal Duncan Jones di Source Code confeziona un buon fantasy su “Orchi & Umani”, ma il film con il suo profluvio di CGI non riesce proprio a coinvolgere e resta “scollato” dall’universo videoludico di riferimento creato da Blizzard.
Resident Evil: Welcome to Raccoon City (2021)
Insieme alla serie tv Netflix cancellata dopo una sola stagione, “Welcome to Raccoon City” è un altro tentativo di reboot del popolare franchise di videogiochi survival-horror di Capcom, dopo la serie live-action campione d’incassi con protagonista Milla Jovovich. Il risultato è qualcosa che non “riempie” lo schermo come dovrebbe e lascia un po’ di amaro in bocca per l’atmosfera giusta del film che però non viene sfruttata appieno dallo specialista in thriller-horror Johannes Roberts (47 metri, The Strangers: Prey at Night, 47 metri – Uncaged). A fronte di deliziosi rimandi ai videogiochi si palesa una narrazione scialba e poco coraggiosa che trasforma “Welcome to Raccoon City” in una sorta di “vorrei ma non posso”, un’operazione che con un po’ più di coraggio avrebbe dato ai fan di “Resident Evil” finalmente un adattamento degno di questo nome.
Final Fantasy (2001)
Di fronte ad un franchise videoludico di tale rilevanza ci si attendeva senza dubbio qualcosa di più dall’adattamento in CG Final Fantasy: The Spirits Within diretto da Hironobu Sakaguchi e Moto Sakakibara. Un film d’animazione visivamente impressionante, ma senza alcun collegamento con le trame della serie originale e soprattutto con una trama suggestiva, ma cinematograficamente inerte tanto che ad oggi il film è considerato uno dei maggiori flop della storia del cinema.
Doom (2005)
Il film live-action Doom pur contando sul carisma del roccioso The Rock cambia molti elementi dalla trama del videogame cui si ispira, e le cui atmosfere prettamente horror si perdono all’interno di un action senza guizzi, con una trama che latita a favore di una serie di riferimenti al videogame originale piazzati un po’ a caso. Alla regia l’esperto in film d’azione Andrzej Bartkowiak (Romeo deve morire, Ferite mortali) che in seguito farà ancora peggio con lo spinoff “Street Fighter – La leggenda”.
DOA: Dead or Alive (2006)
Il film live-action DOA: Dead or Alive diretto dal Cory Yuen di The Transporter ha una confezione molto intrigante, sensuali e fascinose protagoniste (Devon Aoki interpreta Kasumi), ma una messinscena dalla trama latitante che pur ammiccando al classico I 3 dell’operazione drago con Bruce Lee risulta troppo patinata. DOA si presenta come una sorta di clone con arti marziali del film Charlie’s Angels, ma bisogna anche dire che Yuen fa la differenza e che ci sono titoli davvero brutti, vedi “Street fighter – La leggenda”, che fanno guadagnare a questo film diversi punti dal punto di vista del mero divertimento per gli occhi.
Hitman – L’assassino (2007)
Xavier Gans regista specialista in thriller-horror, suoi Frontiers – Ai confini dell’inferno e il recente shark-movie Under Paris di Netflix, porta sul grande schermo l’Agente 47 protagonista della serie di videogiochi della danese IO Interactive. Timothy Oliphant fa del suo meglio, ma il suo killer non risulta credibile mentre la poca dimistichezza di Gans con i film d’azione si fa sentire. Il film fruirà di un reboot, Hitman: Agent 47, che risulterà tanto peggiore da far guadagnare diversi punti al suo predecessore.
Assassin’s Creed (2016)
Attraverso una tecnologia rivoluzionaria che sblocca i suoi ricordi genetici, Callum Lynch (Michael Fassbender) sperimenta le avventure del suo antenato, Aguilar, nel 15° secolo in Spagna. Callum scopre che discende da una misteriosa società segreta, gli Assassini, e accumula incredibili conoscenze e abilità per ostacolare i pian di una potenta e moderna organizzazione templare. Sontuoso adattamento dell’omonimo franchise videoludico con un protagonista d’eccezione e una regia d’autore del Justin Kurzel di Macbeth. Purtroppo il film naufraga lentamente e inesorabilmente scena dopo scena su una storia originale senza guizzi di sorta. Guardare il film di “Assassin’s Creed” è come assistere al naufragio del Titanic: tutto quel bendidìo nulla può contro una serie di errori madornali dettati forse dalla presunzione di nobilitare qualcosa che nasce come puro intrattenimento interattivo.
Monster Hunter (2020)
Questo live-action basato sul popolare videogame Capcom è una bizzarria che solo Paul WS Anderson poteva concepire. Anderson e Milla Jovoich avevano già portato con successo sul grande schermo “Resident Evil” e ne avevano fatto un lucroso franchise, ma qui la trama del gioco viene creata ad hoc per giustificare la presenza sullo schermo di una stramba accoppiata: Milla Jovovich e l’artista marziale thailandese Tony Jaa. Su schermo effetti visivi notevoli, scene d’azione coinvolgenti e una colonna sonora che si fa notare, ma Anderson non gestisce bene il tutto e il film perde di consistenza man mano che si procede verso il finale. Detto ciò, pur con tutti suoi difetti “Monster Hunter” resta un discreto pezzo d’intrattenimento che però non avrà la medesima fortuna di “Resident Evil” e si rivelerà un flop al box-office.
Need for Speed (2014)
L’adattamento live-action del videogioco di corse Need for Speed è diretto dallo Scott Waugh di Act of Valor e I Mercenari 4. Il film interpretato dall’Aaron Paul della serie tv Breaking Bad è un “revenge-movie” su quattro ruote senza pretese e dalla parte action curatissima. “Need for Speed” ha la pecca di non raggiungere il livello di coinvolgimento di un “Fast & Furious” restando inevitabilmente un godibile action derivativo, ma nulla di più.
Doom: Annihilation (2019)
Tony Giglio regista specializzato in direct-to-video realizza un reboot basato sul videogioco di id Software a 14 anni dal “Doom” con The Rock. Nel film, i marine combattono creature simili a demoni in una struttura su Phobos, emerse da dispositivi di teletrasporto noti come “Gates”. Il film va valutato per ciò che è, un “B-movie” fantascientifico a tinte horror che strizza l’occhio al classico “Aliens” con un budget ben utilizzato. In molti lo cosiderano migliore del film con The Rock, ma il divario tra i due film a livello di budget e cast è troppo per fare confronti. Quello che possiamo dire è che rispetto al materiale originale c’è molta più “ciccia” per i fan del videogioco, ma non possiamo che annoverare anche questo adattamento tra le occasioni perse.
Fonte: IMDb