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Box Office 2012: ecco i maggiori flop dell’anno

Fine anno alle porte, e una serie di flop da ricordare. Ma qual è stato il più clamoroso?

pubblicato 29 Dicembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:15

Crisi o non crisi, il 2012 cinematografico potrebbe presto diventare il più ricco di sempre al box office Usa, inflazione esclusa. Il record del 2009, con 10 miliardi e 595.5 milioni di dollari è ormai davvero dietro l’angolo, a dimostrazione di come l’industria Cinema, almeno negli States, ancora tiri.

Eppure, anche in questo 2012 Hollywood non si è fatta mancare i suoi flop. Roboanti, spesso inattesi e in certi casi scontati. Delusioni economiche per gli Studios, ma anche delusioni d’incasso in relazione alle potenzialità delle pellicole, che ben altri incassi si attendevano prima di approdare in sala, ed affondare miseramente.

Ma quali sono stati i più rumorosi ‘flop’ della stagione? Proviamo a scoprirlo insieme, dopo il saltino.


Un cast composto da Jude Law, Rachel Weisz, Anthony Hopkins e Ben Foster, con Peter Morgan alla sceneggiatura e Fernando Meirelles alla regia. Sulla ‘carta’, un film potentissimo. Se non fosse che 360 abbia decisamente deragliato in sala. 100.000 dollari appena incassati negli Usa, ai quali aggiungere i 1,563,588 raccolti nel resto del mondo. Totale: 1,663,931 dollari. Praticamente un disastro.

Altro film dai nomi altisonanti sul set ed altra delusione con Red Lights. Robert DeNiro, Cillian Murphy e Sigourney Weaver non sono riusciti a creare attrattive nei confronti del titolo di Rodrigo Cortes, raccogliendo appena 52,624 dollari sul suolo americano, per poi arrivare ai 10,050,966 dollari worldwide. Peccato ne sia costati il doppio.

Il divo di Twilight da una parte, un genio come David Cronenberg dall’altra. 20 milioni di budget per Cosmopolis, e una cifra ridicola rastrellata. 763,556 dollari in America, 5,300,000 dollari sui mercati internazionali. Un massacro. Esordio alla regia atteso, invece, per Ralph Fiennes con Coriolanus. 10 i milioni di dollari spesi, 1,072,602 quelli incassati in tutto il mondo. Quando si dice un investimento.

Chi si aspettava molto dal ritorno dietro la macchina da presa era Madonna con W.E., presentato addirittura a Venezia. In questo caso 15 i milioni di dollari spesi per la sua realizzazione, sconcertante il totale raccolto in sala: meno di un milione e mezzo di dollari in tutto il mondo, con solo 583,455 di questi incassati negli States.

Entrando nel mondo ‘blockbuster’, fa ancora oggi rumore il flop firmato Dredd. 50 milioni di dollari di budget, critica stranamente conquistata, eppure sale deserte, con appena 13 milioni incassati in America, e un totale internazionale di 30,931,946 dollari. Più di 30 i milioni persi dalla produzione. Cifra più o meno replicata da Playing for Keeps, 3° film a stelle e strisce per Gabriele Muccino. 30 i milioni di dollari spesi per la sua realizzazione, appena 12 quelli incassati negli States.

Perdite importanti anche per Big Miracle, costato 40 milioni e riuscito ad incassarne solo 25 in tutto il mondo, così come per Alex Cross. Primo teorico capitolo di una nuova trilogia dedicata al celebre personaggio letterario, il film si è frantumato al botteghino. 35 milioni di dollari il costo, 26 l’incasso complessivo.

Ancora più duro il giudizio nei confronti di Cloud Atlas. Kolossal indipendente firmato Tom Tykwer, Andy & Lana Wachowski, lo sci-fi non è andato oltre i 65,653,764 dollari raccolti in tutto il mondo, 26 dei quali incassati in America. Peccato che sia costato qualcosa come 150 milioni. Al momento perdite superiori ai 100 milioni.

Salvato dai mercati esteri, con 116 milioni di dollari incassati worldwide, dinanzi ai soli 37 ‘americani’, ha limitato le perdite Abraham Lincoln: Vampire Hunter, costato ben 70 milioni, mentre difficilmente riuscirà a rientrare delle spese Red Dawn. 65 milioni di dollari il costo, 45 quelli incassati in America.

Chi è arrivato ai 200 milioni di dollari incassati worldwide, ma dopo esserne costati 125 ed averne raccolti appena 59 negli States, è Total Recall, con Battleship della Universal ancor più disastroso. 237 milioni di dollari il budget, 65 milioni appena incassati in America, poi diventati 302 in tutto il mondo. Considerando le ovvie trattenute da parte degli esercenti, anche qui siamo sui 70 milioni di perdite. Altro che nuovo ‘franchise’.

Costati 85 e 150 milioni, sono giusto giusto rientrati delle spese Mirror Mirror e Wrath of the Titans, avendo incassato rispettivamente 166 e 300 milioni, mentre ha sicuramente fatto un buco nell’acqua Dark Shadows di Tim Burton. 150 milioni di dollari il folle ed immotivato budget, con solo 79 milioni raccolti in America, per poi diventare 239 a livello internazionale. Una trentina i milioni di dollari ‘persi’ dalla produzione. Ancora in sala ma sicuramente deludente, Le 5 Leggende della Dreamworks, costato 145 milioni e arrivato ai 200 d’incasso, mentre con John Carter la Disney si spara la sua cartuccia dorata.

250 milioni di dollari spesi per la sua realizzazione, solo 72 quelli incassati in America, poi diventati 282 worldwide. Pallottoliere alla mano, siamo sotto di 110/120 milioni. Un vero e proprio disastro. Chiusura surreale con un titolo infantile come Oogieloves In The BIG Balloon Adventure, inspiegabilmente costato 20 milioni di dollari, lanciato in 2,160 sale nel giorno dell’uscita, ma incapace di andare oltre il 1,065,907 $ d’incasso. Media per sala: 206 dollari. La più bassa di sempre nella storia d’America.