Box Office Story: con G-Force torna in sala Jerry Bruckheimer, il Re dei blockbuster
15 miliardi di dollari. A tanto ammonterebbe la somma raccimolata dai film prodotti da sua maestà Jerry Bruckheimer, tra box office, home video ed altri sfruttamenti di tipo commerciale. 64 anni compiuti ieri (tanti auguri), Bruckheimer torna nei cinema italiani questo venerdì con G-Force, ultimo titolo prodotto e capace d’incassare 170 milioni di dollari in
15 miliardi di dollari. A tanto ammonterebbe la somma raccimolata dai film prodotti da sua maestà Jerry Bruckheimer, tra box office, home video ed altri sfruttamenti di tipo commerciale. 64 anni compiuti ieri (tanti auguri), Bruckheimer torna nei cinema italiani questo venerdì con G-Force, ultimo titolo prodotto e capace d’incassare 170 milioni di dollari in giro per il mondo.
In bacheca per lui ci sono 39 candidature agli Oscar, 23 candidature ai Golden Globes, 69 nomination agli Emmy Award, 16 candidature ai People’s Choice Award, 11 nomination ai BAFTA, oltre a vari MTV Award, tra cui quello per il miglior film del decennio conquistato da Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills e 20 Teen Choice Award.
30enne, Jerry sbancava i box office di tutto il mondo con Marlowe, il poliziotto privato, American gigolò (22 milioni di dollari solo negli Usa) e Flashdance (92 milioni di dollari al botteghino americano), a cui è seguito un storico sodalizio produttivo con Don Simpson, trovato morto sul gabinetto della sua casa di Los Angeles nel 1996. In 10 anni i due hanno partirito classici di Hollywood come Beverly Hills Cop (234 milioni di dollari negli Usa), Top Gun (176 milioni di dollari), Beverly Hills Cop II (153 milioni di dollari), Giorni di Tuono (82 milioni di dollari), Allarme Rosso (91 milioni di dollari), Pensieri Pericolosi (85 milioni di dollari), e Bad Boys (65 milioni di dollari) che lanciò in cabina di regia l’alter ego cazzuto e americanoide di Bruckheimer, Michael Bay.
Morto Don Simpson, nel 1996 Jerry rimane sono con The Rock, dedicato proprio all’amico ex socio, che incassa altri 134 milioni di dollari, diventando il film preferito dell’anno della NATO, National Association of Theater Owners, che già nel 1988 aveva eletto Bruckheimer “uomo dell’anno“.
Nel 1997 e nel 1998 Bruckheimer mette a segno due nuovi colpacci con Con Air e Armageddon, 101 e 201 milioni di dollari al box office americano, concludendo il millennio con i boom di Nemico Pubblico (111 milioni di dollari) e Fuori in 60 Secondi (101 milioni di dollari). Provato un nuovo genere con Le ragazze del Coyote Ugly (60 milioni di dollari) Jerry torna all’action con Il sapore della vittoria (115 milioni di dollari) e il costosissimo Pearl Harbor (198 milioni di dollari negli Usa, 450 in tutto il mondo), capace di incassare solo grazie all’home video la bellezza di 250 milioni di dollari.
Nel 2001 arrivano altri due Oscar e 108 milioni di dollari con Black Hawk Down, a cui son seguiti Bad Company – Protocollo Praga (33 milioni di dollari) e Kangaroo Jack (67 milioni di dollari), fino alla scoperta di lui, Jack Sparrow! E’ il 2003 quando Jerry mette a segno il colpaccio dei colpacci grazie a Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna. Il film incassa 654 milioni di dollari in tutto il mondo, superandosi con il sequel, capace di abbattere il muro del miliardo di dollari, e con il 3° capitolo, fermatosi a quota 960 milioni di dollari.
Dato vita a Bad Boys 2, 138 milioni di dollari solo negli States, Jerry produce Veronica Guerin, 1,571,504 dollari, King Arthur, 52 milioni di dollari, e Il mistero dei templari, che da vita ad una nuova saga. 347 i milioni di dollari incassati dal primo capitolo, 457 dal secondo, per quella che è un’altra gallina dalle uova d’oro da sfruttare. Prodotto Tony Scott con Deja Vu, 64 milioni di dollari, Bruckheimer porta in sala i classici di Sophie Kinsella con I Love Shopping, 108 milioni di dollari in tutto il mondo, aspettando l’attesissimo esordio di Principe di Persia: le sabbie del tempo, pronto a dar vita ad una nuova saga.
Non contento dei successi al cinema, Jerry nel 1997 ha esteso le proprie attività alla televisione, creando diverse serie drammatiche e poliziesche, toccando l’apice nel 2005/2006, quando dieci delle sue serie televisive sono state presenti sul piccolo schermo, fatto mai avvenuto nei sessanta anni di storia della televisione americana.
A conti fatti 36 film “prodotti”, 4,038,269,965 di dollari incassati solo al box office americano, per una media di 112,174,166 dollari a film. 6 Oscar, 8 Golden Globes, 2 Bafta, 16 Emmy Award e 11 People’s Choice Award vinti. Semplicemente Jerry Bruckheimer, Il Re del Box Office Usa.