Box Office Story: con The Fighter torna il neo Premio Oscar Christian Bale
Un trasformista, irrequieto, da quasi 30 anni nel mondo del cinema e da 72 ore circa Premio Oscar come Miglior Attore Non protagonista per la splendida prova in The Fighter. Dopo aver incassato quasi 100 milioni di dollari sul suolo americano con la sua ultima fatica, Christian Bale è finalmente pronto ad approdare nei cinema
Un trasformista, irrequieto, da quasi 30 anni nel mondo del cinema e da 72 ore circa Premio Oscar come Miglior Attore Non protagonista per la splendida prova in The Fighter. Dopo aver incassato quasi 100 milioni di dollari sul suolo americano con la sua ultima fatica, Christian Bale è finalmente pronto ad approdare nei cinema nostrani. Una carriera, quella dell’attore inglese, iniziata nel lontano 1982, alla tenera età di 8 anni, in uno spot tv, fino al 1987, anno dell’esordio in sala. Steven Spielberg lo fa conoscere al mondo intero con L’impero del sole. Il film si rivela uno dei pochi ‘flop’ del leggendario regista, incassando appena 22 milioni di dollari negli Usa, ma la critica osanna il giovanissimo Bale. Per lui arrivano uno Young Artist Awards ed un premio speciale della National Board of Review of Motion Pictures. Peccato che lo stress emotivo sia troppo alto, tanto da portare Christian ad abbandonare il cinema. Fino al 1989, quando Branagh riesce a convincerlo ad accettare una piccola parte nel suo Enrico V, arrivato ai 10 milioni di dollari incassati. Con Gli Strilloni della Disney il flop si bissa, visto che la pellicola incassa appena 2 milioni di dollari al box office americano, ma Christian ottiene un’altra nomination ai Young Artist Awards.
Visto in Piccole donne, 50 milioni di dollari incassati, e Ritratto di Signora, poco meno di 4 milioni di dollari, delude in termini di incassi con L’agente segreto, appena 106,606 dollari. Ma la svolta per l’ex bambino prodigio è dietro l’angolo. Il 1998 è l’anno di Velvet Goldmine, appena 1,053,788 dollari negli Usa, seguito da titoli presto dimenticati come All the Little Animals, 26,558 dollari, e il sottovalutato Sogno di una notte di mezza estate, film che lo vede diretto per la terza volta da Kenneth Branagh. Fino al boom definitivo che consacra Bale in tutto il mondo. E’ il 1999 e al Sundance approda American Psycho, riadattamento del controverso omonimo romanzo di Bret Easton Ellis. Il film incassa 34 milioni di dollari worldwide e Bale risorge dalle ceneri in cui era finito. E’ (ri)nata una star. Ma le scelte fatte tornano nuovamente ad essere incomprensibili. Shaft (107 milioni di dollari), Il mandolino del capitano Corelli (67 milioni di dollari worldwide), Laurel Canyon (4 milioni), Il regno del fuoco (82 milioni di dollari) ed Equilibrium (5 milioni) dimostrano ancora una volta come un attore possa contribuire a non far decollare la propria carriera. Fino al 2004, anno dell’ennesima svolta. Bale perde 30 kg per lo spagnolo L’uomo senza sonno (8 milioni di dollari in tutto il mondo). Uno sforzo fisico e psichico mostruoso per l’attore, che riconquista la critica. Ma non i maggiori premi statunitensi, che continuano vergognosamente a snobbarlo.
Diventato scheletrico, Bale in appena due mesi riprende 26 kg e aumenta a dismisura la propria massa per vestire i panni di Bruce Wayne in Batman Begins. Scelta curiosa e coraggiosa quella di Christopher Nolan, premiata dal botteghino. 372 milioni di dollari worldwide, ai quali si aggiunge il miliardo di dollari incassato dal sequel, Il Cavaliere Oscuro. Visto in The New World – Il nuovo mondo di Malick, 30 milioni di dollari worldwide, in The Prestige di Nolan, 110 milioni di dollari, in Quel treno per Yuma di James Mangold, 70 milioni di dollari incassati, e in I’m Not There di Todd Haynes, 11 milioni di dollari, Christian conferma di essere uno degli attori più talentuosi della sua generazione. Anche se i premi americano continuano ad evitarlo. Zero nomination sia agli Oscar che ai Golden Globes. Protagonista di Nemico Pubblico di Michael Mann, 214 milioni di dollari, e di Terminator Salvation, 372 milioni di dollari, l’attore finisce nella bufera mediatica per una clamorosa sfuriata ai danni del direttore della fotografia Shane Hurlbut, reo di aver interrotto una scena che lo vedeva protagonista. L’audio finisce in rete e Bale viene accusato da più parti. Ma il giorno del trionfo attoriale è ormai vicino. Con The Fighter perde nuovamente peso, in maniera drastica. Il suo Dicky Eklund annienta il vero protagonista del film, ovvero Mark Wahlberg, ‘costringendo’ i giornalisti della Hollywood Foreign Press Association e quelli dell’Academy ad accorgersi della sua bravura, finalmente premiata. Aspettando ovviamente The Dark Knight Rises, e la sua ennesima trasformazione…