Box Office Story: con The Karate Kid – La Leggenda Continua risorge un mito
7 anni dopo il boom di Rocky John G. Avildsen viene chiamato dalla Columbia con un obiettivo preciso. Rifare qualcosa del genere! Nasce così un film diventato immediatamente leggenda, capace di ‘crescere’ intere generazioni, facendo risorgere l’amore per le arti marziali in sala. Karate Kid. Costato pochi milioni di dollari, il film lancia il giovane
7 anni dopo il boom di Rocky John G. Avildsen viene chiamato dalla Columbia con un obiettivo preciso. Rifare qualcosa del genere! Nasce così un film diventato immediatamente leggenda, capace di ‘crescere’ intere generazioni, facendo risorgere l’amore per le arti marziali in sala. Karate Kid. Costato pochi milioni di dollari, il film lancia il giovane Ralph Macchio e soprattutto Noryuki “Pat” Morita, che fa sua una nomination come miglior attore non protagonista agli Oscar del 1985. Il successo è immediato. Al primo weekend di programmazione la pellicola incassa 5 milioni di dollari al box office americano, diventati addirittura poco più di 90 a fine corsa.
Passati due anni, lo scontato sequel riesce a fare addirittura meglio del predecessore. Con Avildsen confermato in cabina di regia, Karate Kid II sbanca il box office americano del 1986, incassando ben 115 milioni di dollari (4° incasso dell’anno, davanti addirittura ad Aliens). Qualcosa però si è rotto. Mentre impazzano un po’ in tutto il mondo film più o meno simili, con Il Ragazzo dal Kimono d’Oro di Fabrizio De Angelis come esempio più lampante per il mercato nostrano (avremo addirittura 6 capitoli), i fan non restano del tutto soddisfatti dal capitolo due del film, disertando in massa, o quasi, il terzo, uscito nel 1989. Avildsen conclude così la propria personale trilogia del karate, incassando al box office statunitense solo 39 milioni di dollari. Il franchise è morto e sepolto, sentenziano tutti, fino al 1994, quando Christopher Cain porta in sala l’inguardabile Karate Kid IV. Noriyuki “Pat” Morita viene riconfermato nei panni del Maestro Kesuke Miyagi, mentre al posto di Ralph Macchio, finito poi più o meno nel dimenticatoio, ecco arrivare la vera novità di questa ipotetica nuova trilogia, ovvero una giovanissima Hilary Swank, nei panni di Julie Pierce, già maschiaccio 5 anni prima di Boys Don’t Cry, film che la porterà al primo Oscar della propria carriera. Il film si rivela un disastro al botteghino, incassando meno di 9 milioni di dollari negli Usa, diventati 15 in tutto il mondo. Karate Kid va così in pensione, fino ad oggi.
Will Smith e signora fiutano l’odore di remake di successo, producendo The Karate Kid – La Leggenda Continua. I fan insorgono, dinanzi anche al ruolo del protagonista, finito in mano al figlio della coppia, ma prima la critica e dopo il botteghino premiano la scelta. Costato 40 milioni di dollari, il film ne incassa 55 al primo weekend di programmazione, stupendo tutti, analisti compresi. La sua marcia è trionfale, arrivando ai 175,908,763 dollari incassati solo negli Usa, ai quali dobbiamo aggiungere i 142,452,589 dollari raccolti nel resto del mondo, per un totale di 318,361,352 dollari. Un’enormità, tanto da far partire immediatamente la pre-produzione del sequel, che vedrà sempre Jaden Smith protagonista assoluto, perché, citando il Maestro Miyagi:
« Che io vinca o perda non ha importanza. Box Office è salvo, per sempre »