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Box Office Story: torna Freddy Krueger con Nightmare

Il 30 aprile scorso negli States è uscito Nightmare, atteso e temuto remake del capolavoro horror di Wes Craven. Costato 35 milioni di dollari, il film ne ha incassati 33 nel primo weekend di programmazione, per poi chiudere a 63 milioni di dollari in patria, ai quali dobbiamo aggiungere i 48 raccolti nel resto del

pubblicato 27 Agosto 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 21:06



Il 30 aprile scorso negli States è uscito Nightmare, atteso e temuto remake del capolavoro horror di Wes Craven. Costato 35 milioni di dollari, il film ne ha incassati 33 nel primo weekend di programmazione, per poi chiudere a 63 milioni di dollari in patria, ai quali dobbiamo aggiungere i 48 raccolti nel resto del mondo, per un totale di 111 milioni. Da questo totale manca ovviamente l’Italia, che ha visto arrivare il film in sala solo adesso, a quasi 4 mesi di distanza, per la gioia della pirateria, la rabbia degli appassionati e la felicità dei critici di tutto il mondo, che nel frattempo, con 120 giorni a disposizione, l’hanno demolito a più riprese.

Tutto ciò quali conseguenze avrà partorito? Un botteghino imbarazzante, con 48 ore di programmazione pessime, dal punto di vista degli euro incassati, figlio anche di una concorrenza agguerritissima, con ben 13 titoli usciti tutti nello stesso fine settimana, dopo un’estate praticamente segnata dal nulla cosmico. Misteri della distribuzione, per l’appunto, che ti portano a non fare uscire un remake tanto atteso a fine aprile, per lanciarlo dopo oltre 100 giorni contro… Shrek 4.

Tutto ha inizio, come chiunque sa, nel 1984, quando Wes Craven partorisce il suo figlio prediletto, Freddy Krueger. Costato poco meno di due milioni di dollari, Nightmare rientra immediatamente dei costi con il primo weekend, incassando ben 1,271,000 dollari con appena 165 copie a disposizione, per poi chiudere negli Usa a quota 25,504,513 dollari. E’ nata una stella, è nata un’icona, è nato un mito, è nata la gallina dalle uova d’oro per la poco conosciuta New Line. 8 i sequel che arriveranno al cinema nel giro di 20 anni, con il primo, del 1985, che vede Craven abbandonare immediatamente la regia, lasciata a Jack Sholder. Nightmare II: La rivincita, costato poco più di 2 milioni di dollari, solo negli States ne incassa 30, confermandosi così come un clamoroso successo di pubblico.

Deluso la critica e parte dei fan con il numero 2, la saga torna a salire di livello con Nightmare III: I guerrieri del sogno. Diretto da Chuck Russell, il film, costato 4 milioni e mezzo di dollari, solo negli Usa ne incassa 45. Quarto capitolo e 4° regista diverso, Renny Harlin, con Nightmare IV: Il non risveglio, costato 7 milioni di dollari e capace d’incassarne 50 solo negli Usa. Anno dopo anno, film dopo film, il mito di Freddy Krueger non sembra voler conoscere pause, fino al 1989, quando tocca a Stephen Hopkins portare in sala il 5° capitolo, con Nightmare V: Il mito. La pellicola, costata 8 milioni di dollari, ne incassa solo 22 negli States, ovvero meno della metà del capitolo precedente e meno di tutti gli altri titoli arrivati fino a quel momento in sala.

Che l’era di Nightmare sia definitivamente finita? Nel 1991 la New Line sembra darsi una risposta a questo epico quesito, partorendo Nightmare VI: La Fine. Diretto da Rachel Talalay, 6° regista in 7 anni di saga, il film, costato poco meno di 9 milioni di dollari e con tanto di storico ‘momento 3D’, in cui lo spettatore doveva indossare gli occhialetti nello stesso istante in cui all’interno del film era Liza Zane ad indossarli, ne incassa ben 34 solo negli States, ridando fiato al franchise.

Tutto finito, come annunciato dal titolo? Assolutamente no, visto che nel 1994 avviene l’evento tanto atteso, ovvero il ritorno di Wes Craven alla regia, 10 anni dopo l’originale, con Nightmare nuovo incubo, rivelatosi però il meno remunerativo dell’intera saga, incassando appena 18 milioni di dollari nei cinema americani, dopo esserne costati 14. Freddy Krueger sembra così morire per sempre. Fino al clamoroso ed originalissimo ritorno del 2003 con Freddy vs. Jason, che vede scontrarsi due icone dell’horror anni 8o come Krueger e Voorhees. Costato 30 milioni di dollari, l’incredibile scontro si tramuta in un successo inatteso, incassando 114 milioni di dollari in tutto il mondo, 83 dei quali solo negli Usa.

Da allora è storia recente. Jason Voorhees è tornato con il suo remke, Venerdì 13, capace d’incassare 91 milioni di dollari in tutto il mondo, battuto dal guanto artigliato di Freddy, al momento arrivato a quota 111, vecchio ed arrugginito per via dei 26 anni di sangue alle spalle, ma ancora assai amato dai fan. Anche se Krueger era e resterà sempre Robert Englund. E su questo, che piaccia o no il remake di Samuel Bayer, siamo probabilmente davvero tutti d’accordo.