Bruce Willis: parlano i registi che hanno recentemente lavorato con l’attore
Intervistati i registi che hanno diretto Bruce Willis nel periodo precedente al suo ritiro dalle scene per una diagnosi di afasia.
Il Los Angeles Times ha intervistato alcuni dei registi che hanno lavorato con Bruce Willis negli ultimi anni. E’ recente la notizia dell’abbandono della recitazione da parte dell’attore per una diagnosi di afasia, un disturbo neurologico che influisce sulle capacità del linguaggio. Secondo quanto riferito dai registi intervistati, Willis negli ultimi anni stava avendo sempre più difficoltà di memoria e lavorare con l’attore era diventato davvero difficile. Willis appariva spaesato e in molti si sono chiesti se l’attore fosse pienamente consapevole di ciò che lo circondava sul set, dove spesso veniva pagato 2 milioni di dollari per due giorni di lavoro, riprese che diventavano qualcosa di davvero straziante per Willis e per chi assisteva impotente al suo declino neurologico.
Moltissime persone che erano sul set con l’attore hanno espresso preoccupazione per la salute di Willis che in diverse occasioni è dovuto ricorrere a suggerimenti via auricolare e ad una controfigura per scene che prevedevano sparatorie coreografate. Secondo quanto riferito nel 2020 ci sarebbe stato un incidente sul set di Hard To Kill, senza conseguenze se non tanta paura per la troupe e l’attrice Lala Kent, che avrebbe coinvolto una pistola a salve e un segnale che Willis avrebbe dimenticato di dare alla sua partner prima di sparare nella sua direzione. Utilizziamo il condizionale poiché il produttore Randall Emmett e l’armaiolo del film hanno negato che ci sia stato un problema con una pistola. Secondo Kent invece la scena è stata girata una seconda volta e nonostante il regista Matt Eskandari abbia ricordato a Willis il segnale, l’attore lo ha dimenticato nuovamente.
Mike Burns, che ha diretto Willis nel 2020 in Out of Death, è proprio su quel set che si è reso conto della gravità della situazione di Willis che era talmente peggiorata che lo ha visto costretto a ridurre i dialoghi dell’attore e a girare tutte le scene dei suoi dialoghi, circa 25 pagine della sceneggiatura, in un solo giorno.
Dopo il primo giorno di lavoro con Bruce, ho potuto vederlo in prima persona e ho capito che c’era in gioco un problema più grande e perché mi era stato chiesto di abbreviare le sue battute. Abbiamo dovuto ridurre il conteggio delle pagine di Bruce di circa cinque pagine, abbreviare un po’ i suoi dialoghi in modo che non ci fossero monologhi.
A Burns che aveva trovato molto difficile girare con Willis in quelle condizioni, è stato chiesto di dirigere anche Wrong Place, uno dei film di Willis attualmente in post-produzione, ma il regista era seriamente preoccupato per la salute dell’attore. Nonostante ciò, rassicurato da uno dei soci di Willis su una ripresa dell’attore, Burns accetta di dirigere “Wrong Place”, ma una volta sul set non può che constatare che la situazione era peggiorata.
Non pensavo fosse migliorato; Pensavo fosse peggiorato. Dopo aver finito, ho detto: “Ho finito. Non ho intenzione di fare nessun altro film di Bruce Willis.” Sono sollevato dal fatto che si stia prendendo una pausa.
Un’altra testimonianza arriva dal regista Jesse V. Johnson che ha lavorato con Willis nel thriller d’azione low budget White Elephant, altro film attualmente in post-produzione. Johnson che anni addietro aveva lavorato con l’attore come stuntman ha spiegato che si era subito accorto che c’era qualcosa di grave, e dopo aver diretto l’attore e viste le sue condizioni ha rifiutato di dirigerlo in un altro film.
Era chiaro che non era il Bruce che ricordavo. Dopo la nostra esperienza su White Elephant, è stato deciso come squadra che non ne avremmo fatto un altro. Siamo tutti fan di Bruce Willis, ma sembrava qualcosa di sbagliato per la fine piuttosto triste di una carriera incredibile, qualcosa con cui nessuno di noi si sentiva a proprio agio.
“Ha sempre fatto del suo meglio”, ha commentato Terri Martin, il supervisore di produzione di “White Elephant”. “È uno dei più grandi di tutti i tempi e ho la massima ammirazione e rispetto per il suo lavoro, ma era ora che andasse in pensione”.
L’ultimo film girato e terminato da Willis, Paradise City attualmente in post-produzione, è stato girato nell’isola hawaiana di Maui lo scorso maggio. Chuck Russell, il regista del film, ha detto che Willis era entusiasta di ritrovarsi con un’altra star di Pulp Fiction John Travolta, ma ha aggiunto che lui e l’intera troupe erano molto preoccupati per le sue condizioni di salute.
Era entusiasta di lavorare con John Travolta e si poteva vedere che il vecchio fascino di Bruce Willis era ancora lì. Ha davvero dato il massimo e ci siamo assicurati che lui e John avessero un’ottima esperienza girando insieme…ma sembrava così perso e diceva: “Farò del mio meglio”.
Randall Emmett, co-fondatore della società di produzione Emmett/Furla Oasis, che ha lavorato a 20 film di Willis ha commentato:
Supporto pienamente Bruce e la sua famiglia durante questo periodo difficile e lo ammiro per il suo coraggio nel combattere questa difficile condizione medica. Bruce farà sempre parte della nostra famiglia.