Bufera politica sul Festival Internazionale del Cinema di Roma
Uno tsunami di polemiche. Continua senza soste l’agonia mediatica e politica che ha colpito l’ex Festa del Cinema di Roma da quando Alemanno ha succeduto Veltroni alla guida della città eterna. A finire sulla graticola Gianluigi Rondi, Presidente della Fondazione alla guida del Festival, designato da Alemanno al posto di Goffredo Bettini, che tanto bene
Uno tsunami di polemiche. Continua senza soste l’agonia mediatica e politica che ha colpito l’ex Festa del Cinema di Roma da quando Alemanno ha succeduto Veltroni alla guida della città eterna. A finire sulla graticola Gianluigi Rondi, Presidente della Fondazione alla guida del Festival, designato da Alemanno al posto di Goffredo Bettini, che tanto bene aveva fatto nelle passate due edizioni.
Pietra dello scandalo il nuovo e attesissimo film di Oliver Stone, W., annunciato a Roma da settimane e poi finito al Festival di Londra. Secondo Cristelle Dupont, che si sta occupando della promozione del film ed era in trattative da mesi con il Festival di Roma, gli stessi organizzatori del Festival avrebbero a un certo punto fatto sapere che il film non sarebbe stato gradito al Premier Silvio Berlusconi, gran sostenitore e amico di Bush. Da qui i dubbi dell’entourage di Stone e il passaggio a Londra. Rondi smentisce seccamente tutto.
Ma le polemiche non finiscono qui. A gettare benzina sul fuoco il film Il sangue dei Vinti, tratto dal libro di Giampaolo Pansa, che racconta i delitti dei partigiani dopo la fine della Resistenza. Croppi, assessore alla cultura del comune di Roma, ha commentato la decisione di selezionare la pellicola con un “chi ora gestisce in ogni sua articolazione il Festival deve aver ben chiara in mente la maggioranza politica che governa Roma’“, scatenando nuove polemiche. Peccato che, a poco più di un mese dall’avvio, tra un litigio e l’altro, il Festival rischi di floppare nella totale indifferenza cinematografica.