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Burning – L’amore Brucia: trailer italiano del nuovo film del regista di “Poetry”

Burning: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul dramma psicologico di Lee Chang-dong nei cinema italiani dal 19 settembre 2019.

pubblicato 19 Agosto 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 17:24

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Il 19 settembre arriva nei cinema italiani, con Tucker Film, Burning – L’amore Brucia, l’acclamato dramma psicologico del regista sudcoreano Lee Chang-dong premiato a Cannes (Vulcan Award per la miglior scenografia a Shin Jum-hee e FIPRESCI Award per il miglior film).

 

La trama ufficiale:

 

Jongsu, un giovane fattorino con aspirazioni letterarie, incontra Haemi facendo una consegna. I due iniziano a frequentarsi e la ragazza, prima di affrontare un viaggio in Africa, gli chiede di occuparsi del suo gatto. Jongsu accetta, ma quando Haemi ritorna non è più da sola: ha conosciuto Ben, tanto ricco quanto misterioso, e ora sta per conoscerlo anche lui. Niente sarà più come prima…

 

Il film è interpretato da Yoo Ah in (Veteran, The Throne), Jun Jong seo (Mona Lisa and the Blood Moon) e Steven Yeun noto per il ruolo di Glenn Rhee nella serie tv The Walking Dead. Il cast è completato da Kim Soo-Kyung, Choi Seung-ho, Moon Sung-keun, Min Bok-gi, Ban Hye-ra e Lee Bong-ryun.

“Burning” deriva da una sinergia creativa fra Giappone e Corea del Sud: il Giappone di Murakami, autore del breve racconto alla base del film (“Granai incendiati”), e la Corea del Sud di Lee Chang-dong, regista del memorabile Poetry (2011), che ha saputo trasformare quelle poche pagine in un grande “romanzo cinematografico”.

Il film è stato descritto come un bruciante dramma dell’anima che osserva la sintassi del mistery-thriller di stampo psicologico, scavando dentro le inquietudini e le ombre di uno strano triangolo (amoroso?). Ieri e oggi, ricchezza e povertà, presenza e assenza, dovere e piacere: tutto è doppio, tutto può doppiamente ingannare gli occhi e il cuore…

Tra gli estimatori del film anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha eletto “Burning” il miglior titolo del 2018.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Dopo aver letto il racconto di Murakami, che mi era stato raccomandato dal mio co-sceneggiatore Oh Jung-mi, non ho potuto fare altro che essere d’accordo con lui: c’era qualcosa di fortemente cinematografico nell’aria misteriosa di quella storia. Un mistero che poteva essere moltiplicato, cinematograficamente, su più livelli. Il mondo in cui viviamo, del resto, è diventato misterioso: noi sentiamo che qualcosa non va, sotto la superficie sofisticata e funzionante della modernità, ma il mondo non è in grado di spiegarci cosa. Sembra quasi di trovarsi di fronte a un gigantesco puzzle e le persone, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dallo status sociale, sono piene di rabbia. I giovani, soprattutto. Non trovano risposte nel presente e, appunto, non riescono a identificare un obiettivo su cui concentrare la propria rabbia, sentendosi impotenti. Burning è un film di rabbia e di mistero. [Lee Chang-dong]

 

[quote layout=”big” cite=”Lee Chang-dong]Il mio cinema è stato influenzato dall’opera di diversi scrittori, artisti e registi. In verità mi è difficile citare i nomi di tutte queste persone, ma se ne dovessi menzionare soltanto uno, direi John Cassavetes.[/quote]

 

Nato nel 1954 a Daegu, in Corea del Sud, Lee Chang-dong comincia la sua carriera in teatro a vent’anni, poi intraprende una carriera letteraria e di insegnante di liceo diventando uno degli scrittori più in vista della sua generazione. Il debutto dietro la macchina da presa arriva nel 1993 con il lungometraggio Green Fish, film noir unico nel suo genere che sorprende il pubblico coreano per la sua descrizione realista dell’ambiente criminale. Lee Chang-dong proseguirà in questa esplorazione della vita e del cinema con Peppermint Candy, film in cui gioca col procedimento del ritorno indietro nel tempo, e con Oasis in cui esamina il significato di vero amore. Con questi due film ottiene il consenso della critica e un successo popolare ancora maggiore di quello che aveva ottenuto con Green Fish, con un’accoglienza entusiasta sia in Corea che a livello internazionale. Nel 2004 fonda una sua società di produzione, la PinehouseFilm. Il primo film prodotto dalla società sarà il quarto lungometraggio di Lee Chang-dong, Secret Sunshine, presentato in competizione ufficiale al Festival di Cannes nel 2007 (l’attrice protagonista, Jeon Do-yeon, vince il premio per la migliore interpretazione femminile). Nel 2009 Lee Chang-dong fa parte della giuria del Festival di Cannes e un anno più tardi, sempre a Cannes, vince il premio per la migliore sceneggiatura con il suo capolavoro: Poetry.