Byzantium recensione in anteprima
A quasi venti anni da Intervista col vampiro, Neil Jordan porta sul grande schermo le ombre conturbanti di Byzantium e delle sue creature non morte e tormentate, che non mordono.
Con una storia che non si deve raccontare, scritta nelle pagine di un diario, strappate e ‘affidate’ al vento, Neil Jordan, continua a scovare memorie e stati d’animo nei luoghi più oscuri e improbabili, spingendosi fino a Byzantium, un albergo decaduto e decadente, come la capitale sul Bosforo del glorioso impero del quale si è persa memoria, un’insegna gialla che brilla nella notte di tenebra di due creature emarginate, dannate dalla fame atavica dall’eterna “non vita”.
Lasciato il bosco della favola nera di Cappuccetto Rosso In compagnia dei lupi, gli abissi della Londra noir di Mona Lisa, le fantasie violente di The Butcher Boy e l’odio-amore fino The End of the Affair, l’amore ai tempi dell’IRA con La moglie del soldato, i canini aguzzi e gli abiti vetusti con il rapporto al limite dell’omosessualità dell’adattamento di Intervista col vampiro di Anne Rice, tutto quello che sente e vive un transgender irlandese in Breakfast on Pluto, e un Leone d’Irlanda come Michael Collins, Jordan si avventura tra le nebbie della tradizione e le brume dell’anima, il mare d’inverno e gli abissi di personaggi condannati.
Una metafora sul potere delle storie, raccontate per liberare memoria e identità, ispirandosi ai “neamh-mairbh”, i morti che camminano al confine tra favola e folklore irlandese, con l’adattamento dal testo teatrale “A Vampire Story” di Moira Buffini, e una sceneggiatura che adotta il punto di vista femminile, violentato, braccato e reietto, su una brutale stirpe di uomini costretti a bere sangue per sopravvivere.
La storia di due creature tormentate da un terribile segreto, e due identità agli antipodi, forgiate anche nell’aspetto dalla propria natura rapace e cruenta, tanto smaliziata, seducente e spietata Claire (Gemma Arterton) come madre feroce e professionista dall’erotismo vorace, quanto malinconica e in conflitto con il suo istinto bestiale è sua figlia-sorella Eleanor (Saoirse Ronan), per l’eternità nel corpo e negli stati d’animo di una sedicenne, che fantastica emozioni represse confinate alle pagine del suo diario, e si sazia con il sangue che sgorga via da corpi in fin di vita.
Due donne in fuga da se stesse e il destino che le bracca, che finiscono affacciate alla finestra della squallida Byzantium, di una sperduta città inglese con l’ambientazione costiera del vampire-movie anni ‘80 Ragazzi perduti, atmosfere languide al ritmo con i brani di Chopin, Debussy, e quel Beethoven (op.2 n.3) suonato da Saoirse Ronan, che alternano cascate di sangue e luna-park sulla spiaggia, decapitazioni voluttuose e malati terminali in ospedale, per questi Soucouyant che si muovono alla luce del giorno, si possono guardare allo specchio, e non hanno canini per succhiare il sangue, ma un piccola unghia pronta a trasformarsi in pungiglione per lacerare le arterie e bere la non vita.
Creature femminili con la loro controparte maschile, che si manifestano per Claire con il carnefice e salvatore Darvell (Sam Riley), personaggio già presente nel racconto di Byron e ripreso dal Vampiro di Polidori, e soprattuto per Eleonor con l’incontro del leucemico Frank (Caleb Landry Jones) sempre a rischio di emorragia, al quale affida la sua storia di creatura immortale e tormenti senza fine, mettendo a repentaglio la sua stessa sopravvivenza.
Un cast coinvolgente, anche quando i dialoghi si perdono in ‘perle di saggezza’ che ‘lasciano marcire l’ostrica’, la trama di dilunga in flashback melodrammatici, barocchi, e riferimenti letterari colti, potendo comunque contare su inquadrature al crepuscolo arricchite dalla livida fotografia di Sean Bobbitt (Hunger, Shame, Oldboy), lontane anni luce dalla saga di Twilight.
L’esplorazioni della landa dei Vampiri e degli amori immortali di Byzantium, può non raggiungere le vette di sublime originalità del Lasciami entrare diretto da Tomas Alfredson, ma si attesta comunque come una sfumatura dell’universo conturbante di Neil Jordan, che sintonizza il ritmo di riflessioni intime con le disperazioni e i conflitti che non muoiono mai.
Dopo la presentazione al 37° Toronto Film Festival, Byzantium è uscito nelle sale UK il 31 maggio 2013, in quelle USA il 28 giugno 2013, mentre in Italia Koch Media lo ha acquistato sul mercato di Cannes 65 per distribuirlo al cinema sabato 1 febbraio 2014.
Voto di cut-tv’s 7
Byzantium (Drammatico, horror, Regno Unito, USA, 2012) di Neil Jordan; con Saoirse Ronan, Gemma Arterton, Jonny Lee Miller, Warren Brown, Daniel Mays, Sam Riley, Tom Hollander, Caleb Landry Jones, Thure Lindhardt, Uri Gavriel, Maria Doyle Kennedy. Uscita sabato 1 febbraio 2014.