Cannes 2009: i commenti dei primi film in concorso
Spulciando tra recensioni, pareri e commenti, ecco una piccolissima guida per muoversi tra le accoglienze dei primi 10 film in concorso al Festival di Cannes numero 62. Tenendo comunque in conto che molta attenzione l’hanno attirata alcuni attesissimi film fuori concorso, ovvero Up, il film d’apertura della Pixar che ha commosso tutti e fatto urlare
Spulciando tra recensioni, pareri e commenti, ecco una piccolissima guida per muoversi tra le accoglienze dei primi 10 film in concorso al Festival di Cannes numero 62. Tenendo comunque in conto che molta attenzione l’hanno attirata alcuni attesissimi film fuori concorso, ovvero Up, il film d’apertura della Pixar che ha commosso tutti e fatto urlare al capolavoro, oppure Tetro di Coppola, che non avrà scatenato grandi ovazioni ma sicuramente ha destato tanta curiosità.
Di seguito, troverete i titoli di questi primi film della competizione, un breve commento che riassume le critiche principali ricevute dalle pellicole e, se già disponibile, la precentuale del “pomodorometro” del sito Rotten Tomatoes. E nei prossimi giorni arrivano Tarantino, Almodovar, Tsai, Bellocchio, Haneke…
Fish Tank di Andrea Arnold: ha aperto il concorso e, di conseguenza, ha ricevuto i primi applausi della competizione. Poche voci fuori dal coro per la storia della quindicenne volubile e isolata Mia. Il Guardian lo definisce “superlativo”. Pomodorometro: 91% con 10 recensioni positive su 11.
Spring Fever di Ye Lou: il film censurato in patria per le bollenti scene di sesso gay ha lasciato fredda la critica, eppure qualcuno sembra aver gradito. Tra chi lo boccia, il più moderato sembra Le Monde che lo definisce un “affresco deludente”. Pomodorometro: 43% con 3 recensioni positive su 7.
Bright Star di Jane Campion: la regista forse più celebre degli ultimi anni torna a Cannes. Qualcuno ha detto che il film è guardabile ma non ai livelli dei migliori film della Campion, eppure a leggere le critiche sembra di trovarsi di fronte ad un film oggettivamente bello. Più i commenti positivi che le delusioni per la commovente storia d’amore tra John Keats e Fanny Brawne. Pomodorometro: 83% con 10 recensioni positive su 12.
Thirst di Park Chan-wook: forse potevamo aspettarcelo, ma sembra che l’horror di Park abbia spaccato nettamente la critica. El Pais e Le Monde lo stroncano senza pietà (“pretenzioso, stupido e ridicolo”, secondo quest’ultimo), ma c’è chi l’ha amato. Pomodorometro: 67% con 4 recensioni positive su 6.
Un Prophète di Jacques Audiard: è il primo film in concorso per il quale qualcuno ha usato la parola “capolavoro”. Il primo francese a scendere in gara è un prison-gangster movie tosto e angosciante (e non potrebbe essere altrimenti, visto che tra gli sceneggiatori figura Abdel Raouf Dafri di Nemico Pubblico N.1). Pomodorometro: 100% con 6 recensioni positive su 6.
Taking Woodstock di Ang Lee: dopo due Leoni d’Oro, per il regista è il momento di tentare di vincere la Palma. Fosse per la critica, non dovrebbe. La commedia di Ang Lee sul “backstage” del concerto più celebre della storia ha diviso i critici: c’è chi dice che il film sia debole, chi simpatico. Troppe macchiette o lo spirito è giusto? Pomodorometro: 56% con 9 recensioni positive su 16.
Vengeance di Johnnie To: premesso che tutta l’attenzione della critica sembra essersi incentrata più su Johnny Hallyday che sul film in toto, quello di To è un poliziesco a tinte noir che omaggia Melville e che globalmente è piaciuto. Pomodorometro: ?
Kinatay di Brillante Mendoza: per la seconda volta di seguito in concorso, Mendoza continua a stare antipatico ai più. La critica italiana l’ha praticamente demolito (Crespi de L’Unità lo definisce “un simil-snuff-movie da querela”), mentre qualche critico all’estero lo salva. Pomodorometro: ?
Antichrist di Lars von Trier: accoglienza terribile, fischi e risate? Sì, ma non tutti hanno giudicato così terribile l’atteso film-scandalo di quest’edizione cannense. A dirla tutta, pare che il fine di von Trier sia pienamente riuscito: spaventi, risate, fastidi e disgusti vari hanno animato il pubblico e la critica. Quello che ha fatto infuriare di più chi ha visto il film è l’ultima, insostenibile e ridicola mezz’ora, in cui accade di tutto. Ma c’è chi l’ha amato, e forse domani lo odierà: così funziona con von Trier. Che questo giro, nell’assoluta insincerità del suo lavoro, è il regista più sincero del festival. Pomodorometro: 44% con 4 recensioni positive su 9.
Looking for Eric di Ken Loach: Loach al suo meglio! Tutti hanno gradito la commedia del maestro con Eric Cantona nel ruolo di se stesso. Leggero e commovente, non superficiale. Non si poteva chiedere di più. Pomodorometro: 100% con 9 recensioni positive su 9.