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Cannes 2009: previsioni e Toto-Palma

Ci siamo quasi. Tra meno di 4 orette comincerà la cerimonia di chiusura che vedrà la giuria finire il proprio compito, ovvero quello di distribuire il palmares. Quest’anno le previsioni ancora una volta non sono affatto certe, e la rosa dei nomi per un premio non è molto ristretta.Sono almeno 5 o 6 i titoli

24 Maggio 2009 13:16

Cannes 2009: previsioni e Toto-PalmaCi siamo quasi. Tra meno di 4 orette comincerà la cerimonia di chiusura che vedrà la giuria finire il proprio compito, ovvero quello di distribuire il palmares. Quest’anno le previsioni ancora una volta non sono affatto certe, e la rosa dei nomi per un premio non è molto ristretta.

Sono almeno 5 o 6 i titoli che aspirano alla Palma d’Oro, ma il discorso poi cresce se pensiamo ai premi per le interpretazioni, per la sceneggiatura, per la regia. La Huppert ha detto che da Cannes voleva soprattutto ricevere emozioni: verso le 19 – restate sintonizzati su Cineblog, con aggiornamenti in diretta – inizieremo a capire quali titoli hanno raggiunto lo scopo.

Qui di seguito facciamo un Toto-Palma, una previsione basata soprattutto sulle critiche ricevute dalle pellicole e da ciò che generalmente abbiamo recepito guardandoci in giro.

Los Abrazos Rotos – Pedro Almodovar: generalmente si è parlato di un buon film, un elegante omaggio al cinema. Ma il tutto è sembrato abbastanza congelato. All’inizio Almodovar sembrava avere grosse possibilità per la Palma, visto che l’ha già sfiorata senza afferrarla: difficilmente vincerà, ma mai dire mai.

Fish Tank – Andrea Arnold: dicevamo che il film che ha aperto il festival ha avuto degli applausi convinti. Però, passati i primi giorni, il suo successo sembra essersi ridimensionato. C’è chi pensa che Katie Jarvis potrebbe vincere come miglior attrice.

Un Prophète – Jacques Audiard: il prison-gangster francese resta a fine festival uno dei titoli più amati dell’intera edizione. Di conseguenza è anche ovvio pensare che possa portarsi a casa almeno un premio di grande valore.

Vincere – Marco Bellocchio: l’unico film italiano presente a Cannes è stato accolto molto bene dalla critica internazionale e dal pubblico, meno dalla critica italiana. E tuttavia è uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. Come i due italiani dell’anno scorso, ci sarà “solo” un secondo posto? Attenzione poi agli attori.

Bright Star – Jane Campion: nonostante tutto, l’idea generale che ci si può fare leggendo le critiche è che ci si trovi davanti ad un buon film. Molto elegante, commovente, anche se non riuscito come i migliori lavori della regista. Che forse potrebbe vincere il premio per la miglior regia.

Map of the Sounds of Tokyo – Isabel Coixet: l’ultimo film in concorso non dovrebbe aver scombussolato le idee della giuria per quanto riguarda nessun premio.

A l’origine – Xavier Giannoli: altro film francese di cui si è parlato un gran bene. Come altri film del concorso, è un film lungo, ma non è stato un valido motivo per non emozionare le platee. Non è da escludere un premio, magari all’attore François Cluzet.

Das Weisse Band – Michael Haneke: gelido, inquietante e teorico. Come sempre Haneke scuote pubblico e critica, ed è uno dei risultati più convincenti del concorso. Serio candidato per la Palma, anche se la Huppert in giuria potrebbe rappresentare per qualcuno un conflitto d’interessi non da poco.

Taking Woodstock – Ang Lee: per Ang Lee è molto probabile che, dopo due Leoni d’Oro, non sia Palma. La sua commedia è colorata e divertente, ma forse un po’ superficiale. Potrebbe non essere il prodotto giusto per una bella vittoria.

Looking for Eric – Ken Loach: pochi anni fa il regista la sua Palma l’ha già ottenuta, ma indiscutibilmente il suo nuovo lavoro è quello che non solo ha stampato un sorriso in faccia a tutti i presenti, ma ha anche scatenato uno degli applausi più convinti. Candidato alla Palma e non solo.

Spring Fever – Ye Lou: all’inizio sembrava che il film cinese fosse stato ampiamente odiato. Poi le voci fuori dal coro che ne hanno decantato un po’ di pregi ci sono state. Ma detto questo, il film non rappresenta un pericolo per altri concorrenti.

Kinatay – Brillante Mendoza: per la seconda volta consecutiva in concorso, il regista non riesce ancora a convincere molti. Il discorso è un po’ quello del film di Ye Lou: non ha possibilità di vincere premi, a meno di grandissime sorprese.

Enter the Void – Gaspar Noè: la pazienza dei critici qui si è frantumata. Problema: anche il pubblico non ha reagito molto bene, pare. Un lungo trip. La Huppert potrebbe subire un attenato se gli fa vincere qualcosa.

Thirst – Park Chan-wook: inutile negare che per qualcuno il film di Park è stata una vera delusione. Il discorso si fa più ampio, perché c’è chi ha anche molto gradito. La frattura è abbastanza netta, e bisogna proprio vedere che ne pensa la giuria… Ora come ora nessuno l’ha mai citato per il palmares.

Les Herbes Folles – Alain Resnais: ad un certo punto il film di Resnais sembrava essere entrato in modo convincente nella rosa dei papabili vincitori, poi negli ultimi giorni, nei vari toto-palma, nessuno l’ha più citato. Forse sono altri i titoli di rilievo che si spartiranno le Palme.

The time that remains – Elia Suleiman: ironico e commovente, il film di Suleiman è piaciuto molto, e anche se non crediamo che alla fine sarà il titolo che vincerà il premio maggiore, forse la giuria potrebbe decidere a sorpresa di assegnargli qualcosa.

Inglorious Basterds – Quentin Tarantino: alla fine possiamo ben dire che l’atteso Tarantino ha spaccato la critica a metà, tanto da far pensare alla produzione di tagliare e rimontare la pellicola. Purtroppo non vincerà nessun grande premio, ma c’è chi sostiene che Christoph Waltz possa vincere con la sua interpretazione.

Vengeance – Johnnie To: il film, contrariamente a quello che dicevamo all’inizio, non ha convinto troppo la critica. Forse anche per questo Johnny Hallyday non vincerà il premio per l’interpretazione.

Visage
– Tsai Ming-liang: arrivato alla fine, Tsai non ha fatto breccia nei cuori. Anche lui, nonostante qualcuno sperasse in un colpo di teatro, non ha scombussolato le idee della giuria.

Antichrist – Lars von Trier: il film-scandalo di Cannes ha perso tutti i suoi bookmakers dopo la presentazione. Che qualcuno ancora oggi pensi ad un premio maggiore è quasi follia. E tuttavia non è da escludere il premio a Charlotte Gainsbourg.

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