Captain Marvel e i presunti problemi con la continuity del Marvel Cinematic Universe
Un circostanziato intervento ci spiega come mai Captain Marvel rispetto pressoché in toto quanto avvenuto nei film Marvel che lo precedono, facendo chiarezza sui punti a ragion veduta più controversi
Mercoledì scorso è arrivato nelle nostre sale uno dei film più discussi della stagione, una volta di più non solo dagli amanti dell’Universo Marvel al Cinema ma anche da parte di chi, pur tendenzialmente indifferente a questo decennale progetto, ravvisa (preventivamente?) in Captain Marvel criticità che forse non ci sono nemmeno.
La scorsa settimana Screen Rant, puntualmente ripreso dai colleghi di Comics Universe, ha illustrato in un ampio articolo come mai, implicazioni politiche a parte, internamente alla saga questo ventunesimo film non alteri alcun equilibrio sostanziale. V’invitiamo a leggere l’articolo per intero sulle pagine summenzionate; qui ci limitiamo a riportare una parte. Va da sé che quanto trovate, sia lì che di seguito, costituisce uno SPOILER duro, grande quanto una casa, ergo sappiatevi regolare.
Ciò che ha suscitato maggiori perplessità è stata la vicenda del Tesseract. Captain Marvel, infatti, oltre a fungere sostanzialmente da preludio ad Endgame, aggiunge non poco rispetto alla parabola del Tesseract. Nelle vicende narrate in quest’ultimo film l’ogetto in questione finisce infatti nello Spazio. La domanda è: come ci arriva?
Ricostruendo la timeline del Tesseract si scopre che non vi siano danni. Ve la riportiamo di seguito.
– Il Tesseract era nascosto nella stanza dei tesori di Odino, che ha utilizzato il suo potere in diverse occasioni.
– Nel 1409 Odino decide di nascondere il Tesseract fuori da Asgard, inviandolo a Tønsberg (Norvegia), dove diventa oggetto di miti e leggende terrestri.
– L’artefatto rimane nascosto sulla Terra fino a marzo del 1942, quando viene scoperto dal Teschio Rosso insieme ad una copia del Libro di Yggdrasill.
– L’Hydra scopre come utilizzare il suo potere e lo sfrutta per creare armi e veicoli, ma fortunatamente interviene Steve Rogers.
– Alla fine di Captain America: Il Primo Vendicatore, il Tesseract risulta smarrito nell’Oceano Atlantico, ma viene ritrovato poco dopo da Howard Stark.
– Qui la timeline diventa un pochino confusionaria, ma stando a quanto scoperto in Iron Man 2, anche Howard Stark è stato legato al Progetto P.E.G.A.S.U.S., presumibilmente con un gruppo di ricerca sul Tesseract, dato che gli appunti che ritrova Tony Stark nel film mostrano diversi sketch dell’artefatto.
– La scienziata Kree Mar-Vell si infiltra nel progetto P.E.G.A.S.U.S. e nel 1989 ottiene la carica del progetto. E’ possibile che Howard Stark abbia scoperto la vera identità di Wendy Lawson ed abbia deciso di consegnarle il Tesseract per salvare gli Skrull, oppure la Lawson potrebbe averlo semplicemente rubato per portarlo nella sua nave Kree.
– Il Tesseract torna sulla Terra nel 1995, quando viene rigettato dal Gatto/Flerken Goose sulla scrivania di Fury.
– Nick Fury invia nuovamente il Tesseract alla P.E.G.A.S.U.S. e dopo essere diventato Direttore dello S.H.I.E.L.D. stabilisce la presenza dell’organizzazione in una base deserto del Mojave utilizzata da NASA e USAF in modo da poter controllare adeguatamente l’artefatto.
– Nel 2011 Thor arriva sulla Terra dopo essere stato bandito da Asgard, il luogo da cui lo SHIELD crede che provenga il Tesseract. Nella scena post-credit del film, Fury ingaggia Erik Selvig nel Progetto P.E.G.A.S.U.S. a capo degli esperimenti sull’artefatto per provare ad utilizzare la sua energia, dato che nessuno scienziato era mai riuscito ad incanalarla.
– In The Avengers, Loki riesce a rubare il Tesseract dalla base del Progetto P.E.G.A.S.U.S. e lo utilizza per aiutare i Chitauri ad invadere la Terra.
– L’invasione viene fermata dai Vendicatori e Thor utilizza l’artefatto per tornare ad Asgard, mentre Odino lo utilizza per ripristinare il Bifrost (stando al preludio a fumetti di Thor: The Dark World).
– Il Tesseract rimane nella stanza del Tesoro di Odino fino a Thor: Ragnarok, quando Loki lo prende poco prima della distruzione di Asgard per mano di Hela.
– Lo stesso Loki infine lo consegna a Thanos durante gli eventi di Avengers: Infinity War, che lo infrange e recupera la Gemma dello Spazio al suo interno, utilizzandola insieme alle altre Gemme dell’Infinito per decimare metà della popolazione dell’universo.
Altri potenziali problemi sorgono pure in capo ad altre fattispecie. Anche qui, nonostante ci si muovi un po’ su una linea di confine, l’equilibrio e la coerenza pare sia in larga parte preservata. Per dirne una, stando a quanto appreso in Captain America: The Winter Soldier, Fury non avrebbe dovuto perdere l’occhio agli inizi della sua carriera allo SHIELD, cosa che, appunto, accade in Captain Marvel. Eppure, mediante una mezza forzatura, che nondimeno potrebbe rivelarsi provvidenziale, la contraddizione potrebbe essere sanata dal più banale degli escamotage: Fury è una spia, perciò in passato ha semplicemente mentito rispetto a questa fattispecie. C’è dell’altro ma, come già fatto sopra, v’indirizziamo alla fonte per conoscere di cosa si tratta.