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Caracas: riprese in corso per il nuovo film di Marco D’Amore con Toni Servillo

Sono in corso a Napoli le riprese di “Caracas”, il nuovo film di Marco D’Amore con Toni Servillo tratto dal romanzo “Napoli Ferroviaria” di Ermanno Rea.

pubblicato 23 Febbraio 2023 aggiornato 20 Dicembre 2023 12:20

Sono in corso a Napoli e avranno una durata di sette settimane le riprese di Caracas, un dramma tratto dall’opera letteraria “Napoli Ferrovia” di Ermanno Rea che vede Marco D’amore regista e interprete con un cast che include anche Toni Servillo e Lina Camelia Lumbroso.

Il team che ha supportato il regista Marco D’Amore dietro le quinte ha incluso Stefano Meloni che firma la fotografia, Fabrizio D’Arpino la scenografia e i costumi sono curati da Laurianne Scimeni Del Francia. Il film è prodotto da Picomedia, Mad Entertainment e Vision Distribution.

Caracas – La trama ufficiale

 

Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo esservi tornato dopo molti anni. Ma non è solo. Con lui c’è Caracas, un uomo che milita nell’estrema destra e che sta per convertirsi all’Islam, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non sa trovare. Giordano canta l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.

Caracas – Note di regia

Caracas è un figlio del nostro tempo, solo e perduto. Caracas è il Cristo della ferrovia, ultimo tra gli ultimi. Caracas odia il mare e bestemmia Napoli tra i denti. Al suo fianco ha trovato un grande vecchio, un romanziere che si aggira nei budelli di una città che non c’è più, che non riconosce più, ma che è stata casa sua. Giordano vuole smettere di scrivere perché sa che essere tornato è stato un errore. La Napoli di Caracas è una città abbandonata e sfatta, bellissima. Abusata e sfrontata. Dannata. Napoli non è Napoli, è un barrio sudamericano, una favela brasiliana, una baraccopoli indiana. Eppure tra i vicoli di questa babele, nell’umido delle sue strade, tutti sentono di poter realizzare i sogni e ballare avvinghiati di passione. [Marco D’Amore]

Ermanno Rea – Note biografiche

Scrittore e giornalista italiano (Napoli 1927 – Roma 2016). Collaboratore di quotidiani e periodici, ha pubblicato una serie di opere ispirate spesso a fatti di cronaca vera nelle quali la volontà documentaria è sorretta da una scrittura in grado di restituire con profondità le atmosfere, gli ambienti e la psicologia dei personaggi. Si segnalano, in particolare: Il Po si racconta (1990); L’ultima lezione (1992), dedicato alla scomparsa dell’economista F. Caffè; Mistero napoletano (1995, premio Viareggio per la narrativa nel 1996), amara inchiesta sulla scomparsa di una giornalista ambientata a Napoli nel periodo della guerra fredda; Fuochi fiammanti a un’hora di notte (1998, premio Campiello nel 1999); La dismissione (2002), ispirato alla vicenda dello smantellamento del’acciaieria di Bagnoli e da cui è stato tratto il film di G. Amelio La stella che non c’è (2006), Napoli ferroviaria (2007), La fabbrica dell’obbedienza (2011), La comunista (2012). Nel 2012 è stato edito il volume Ermanno Rea 1960. Io reporter, raccolta dei suoi scatti fotografici realizzati nel corso di una serie di viaggi in Italia, mentre sono del 2014 Il sorriso di don Giovanni e Il caso Piegari. Nel 2016 è stato edito, postumo, il romanzo Nostalgia, ambientato nel quartiere napoletano della Sanità.

Dichiarazione dell’Assessore alla cultura Nino Daniele sulla scomparsa di Ermanno Rea:

Si è spento Ermanno Rea. Parlarne sottraendolo ad ogni retorica commemorativa è il tributo di rispetto che gli dobbiamo. Ci proveremo indirizzando il lavoro di conoscenza del suo percorso intellettuale e poetico in particolare provando a coinvolgere i giovani. La Napoli del Novecento è comprensibile solo attraversando il rapporto e l’ispirazione che egli ha tratto dalle parole “lavoro” e “autonomia”. Solitario e solidale come pochi grandi intellettuali del dopoguerra, è tra quel ristretto numero di napoletani di statura europea che ha non ha mai piegato il suo spirito illuminista a nessuna egemonia. Stiamo tessendo la necessaria rete di collegamenti per avviare un adeguato sforzo di riflessione culturale con al centro la sua figura e le sue opere che duri nel tempo e da cui le nuove generazioni possano trarre stimoli e antidoti a rinsecchimenti dell’intelletto e dell’anima, a subalternità e assoggettamenti. Era e resterà di Napoli. Come ha avuto modo di dire in un filmato inedito che stiamo montando e che sorprenderà.

 

La sinossi ufficiale del romanzo: Caracas ha cinquantacinque anni, è nato in Venezuela ed è il re della zona della stazione. Ha il cranio rasato e le idee razziste di un naziskin, si sta convertendo all’Islam, detesta i ricchi, gli americani e i comunisti, ma appena può aiuta gli sconfitti, i senzaniente. L’io narrante è un giornalista quasi ottantenne, tornato a Napoli dopo moltissimi anni. Conosce Caracas, insieme al quale percorre il cuore più inospitale della città. I loro giri notturni sono un viaggio a ritroso nel tempo, gli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche l’epoca dei nonni e bisnonni, e l’occasione per raccontarsi. Caracas rivive la sua disperata storia d’amore con Rosa La Rosa, irreparabilmente inquinata dall’eroina. Il narratore ripensa all’epoca in cui grandi giornalisti e scrittori avevano tentato di salvare l’anima di Napoli. Finché una rivelazione li separa per sempre.

Il romanzo “Napoli Ferroviaria” di Ermanno Rea è disponibile su Amazon.

Marco D’Amore – Note biografiche

 

Classe 1981, è diplomato attore presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Debutta in teatro a 18 anni al fianco di Toni Servillo ne “Le avventure di Pinocchio”, per la regia di Andrea Renzi. Dal 2005 scrive, dirige e produce per il teatro, il cinema e la televisione, soprattutto nell’ambito de “La piccola società” casa di produzione fondata col regista e sceneggiatore Francesco Ghiaccio. Il primo film realizzato insieme “Un posto sicuro” gli vale il Nastro d’Argento per il valore civile dell’opera. È protagonista di film e serie televisive, collabora con registi quali Susanne Bier, Edoardo De Angelis, Peter Chelsom, Simone Catania, Francesca Comencini, Cosimo Gomez, Claudio Cupellini, Stefano Sollima. Per il Teatro dirige “American Buffalo” di David Mamet, produzione Eliseo, vincitore di due Maschere del Teatro e candidato al premio Ubu. Nel 2019 scrive, dirige ed interpreta il film “L’Immortale” che gli vale il Nastro d’Argento come miglior Regista Esordiente e la candidatura ai David di Donatello. È direttore artistico, regista e attore dell’ultima stagione di Gomorra la Serie. Nel 2022 è sceneggiatore, regista e protagonista dell’opera cinematografica “Napoli Magica” prodotta da Sky e Mad Entertainment in collaborazione con Vision Distribution, evento speciale al Torino Film Festival.

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