C’è chi dice no – Cineblog intervista Chiara Francini: “Scelgo i film che mi garbano”
C’è chi dice no, la commedia italiana di Giambattista Avellino, sarà nei nostri cinema dall’8 aprile 2011 (ecco il trailer e una clip). Prima vediamo la trama poi vi lascio all’intervista con l’attrice Chiara Francini, realizzata dalla collega Alice di Blogapuntate.Tre ex compagni di scuola si ritrovano dopo vent’anni e si rendono conto di essere
C’è chi dice no, la commedia italiana di Giambattista Avellino, sarà nei nostri cinema dall’8 aprile 2011 (ecco il trailer e una clip). Prima vediamo la trama poi vi lascio all’intervista con l’attrice Chiara Francini, realizzata dalla collega Alice di Blogapuntate.
Tre ex compagni di scuola si ritrovano dopo vent’anni e si rendono conto di essere perseguitati dai… raccomandati. Max (Luca Argentero) è un giornalista di talento in un quotidiano locale, Irma (Paola Cortellesi) è un dottore stimato, Samuele (Paolo Ruffini) è una specie di genio del diritto penale. Tutti e tre vengono scalzati da altre persone e decidono di vendicarsi prendendo di mira ciascuno il raccomandato dell’altro…
1. Dopo Blogapuntate, rieccoci ad intervistare nuovamente Chiara Francini, questa volta per Cineblog, oramai lanciatissima sia al cinema che in televisione. Detto questo, quindi, la prima domanda è quasi scontata: dovendo scegliere tra il piccolo e il grande schermo su quale preferisci vederti riflessa e per quale motivo?
Solitamente non mi piace vedermi riflessa neanche negli specchi, odio riguardarmi, mi trovo sempre un sacco di difettucci. Comunque sia mi piace far cose belle, che siano televisione o cinema.
2. Prima di parlare di C’è chi dice no, rimane qualche curiosità che ancora attanaglia un po’ tutti i fan del cinema: perché hai accettato di partecipare a Amici Miei – Come tutto ebbe inizio, lungometraggio che da subito è stato boicottato da pubblico e critica e che, diciamolo, era un flop annunciato? Cosa ne pensi, inoltre, di tutte le polemiche che si sono scatenate rispetto al film?
L’ho accettato perché amo Amici Miei, perché era un film in costume, perché Neri Parenti è un gentiluomo (è il regista più garbato con cui abbia lavorato) e perché il cast era di signori attori. Tutti coloro i quali oggi fanno commedia che siano registi, sceneggiatori o attori debbono tutto o quasi a Monicelli, il padre della commedia e questo film non solo voleva omaggiarlo, ma fin dal titolo, con più onestà di tutti i film che dall’exemplum monicelliano hanno preso spunto e vita, richiamava, direttamente e onestamente, questo grande genitore. Nell’anno in cui si festeggia il 150 anno dell’Unità d’Italia è un vanto ricordare un maestro che ce l’ha sempre sbattuto in faccia, con garbo, violenza ed estrema ironia questo stivale col tacco che tanto ci fa patire, ridere, straziare ma che pur sempre amiamo.
3. Sappiamo che sei una persona schietta e diretta, oltre ai motivi che vanno dal “è un film importante”, “poteva fare breccia nel pubblico”, “ho tanto amato i precedenti”, “i toscani si meritavano un ritorno al passato” et similia, escludi in maniera assoluta che a monte di tale scelta potesse esserci una certa attrattiva economica e una visibilità che non avresti avuto prendendo parte a film meno popolani/lari?
Ho preso parte a tutti i tipi di film, dall’autoriale per eccellenza, Un altro pianeta, costato in tutto 900 euro con cui abbiamo vinto il Queer Lion al festival di Venezia, e con cui siamo stati, unico film italiano al Sundance film festival di Robert Redford, a quello più popolare come questo. Io scelgo quello che mi garba.
C\’è chi dice no – Cineblog intervista Chiara Francini
4. Adesso passiamo ad argomenti meno spinosi: ho promesso di non fare domande sulla beltà di alcuni partner che hai incontrato sul set di “C’è chi dice no” ma, questo puoi dircelo, ci sono differenze tra il guardare attempatelli protagonisti in veste quattrocentesca e ragazzoni (in realtà uno che basta e avanza…) con fisico mozzafiato e sorriso smagliante?
Devo dire che effettivamente Albertazzi ha scalfito il mio cuore. E’ un ragazzaccio niente male.
5. Anche in “C’è chi dice no” fa da padrone l’accento toscano: ti cercano perché lo parli perfettamente, o è pensando a te che decidono di non ambientare i film in città diverse da Firenze e zone limitrofe?
La seconda che hai detto.
6. “C’è chi dice no” racconta di tre ex compagni di scuola che hanno loro malgrado a che fare con il mondo delle raccomandazioni. Capaci e consapevoli ognuno del proprio lavoro, si vedono soffiare i posti a cui avrebbero diritto non da chi è più bravo ma da chi ha più “santi in paradiso”. Hai avuto anche tu questi problemi durante la tua carriera? E se si come hai reagito?
Ho un rapporto particolare con i Santi, quelli in cui credo io fortunatamente si occupano di altro.
7. Naturalmente tutti sanno che in “C’è chi dice no” recitano Luca Argentero e Myriam Catania, marito e moglie nella vita, non può sembrare un controsenso che proprio in questo film si sia scelto di far apparire una coppia la cui parte femminile ha forti legami con il mondo del cinema?
Myriam è una brava attrice. Volete prenderla ad asciate nella schiena solo perché ha una famiglia che lavora nel mondo del cinema e un marito figo? Io comunque mi sento ben tronfia della mia di famiglia e anche del mio fidanzato. Ecco.
8. Sappiamo che sei una persona piuttosto passionale e che proprio per questo sarà per te difficile accettare un’ingiustizia: avendo vissuto, anche se per l’arco di un solo film, in clima quattrocentesco, quale tortura dedicheresti a colei che ti dovesse soffiare il posto perché raccomandata?
Sono una ragazza talmente buona. Non merito certe provocazioni (segue una risata satanica).
9. Torniamo per un momento a Tutti Pazzi per Amore e all’innegabile successo da te ottenuto prendendo parte ad una delle serie più amate di Rai Uno: la tua presenza nella terza stagione è confermata oppure no? Nel caso in cui non ti rivedremo, quale posto ha nel tuo cuore la parrucchiera Bea?
Bea è colei che fa le meches e applica extenSCIon alla mia anima. Se l’amate tanto potrebbe tornare….
10. La domanda potrà sembrarti fuori luogo ma una donna così impegnata come te trova il tempo per andare al cinema, e se sì cosa preferisci andare a vedere e, se proprio vuoi aprirci il tuo mondo segreto, sei una di quelle spettatrici che mangiano pop-corn, sgranocchiano rumorose patatine, succhiano avidamente bibite dalla cannuccia come cammelli assetti e commentano con il vicino ogni battuta del film?
Vado al cinema sovente, ma solo di pomeriggio, perché la sera mi addormenterei (dentro di me vive un’ottuagenaria). Solitamente vedo tre spettacoli in un giorno. So vorace si. Mi concedo hot dog con la senape e ketchup. Mi piace tenermi leggera.
11. Ultima domanda, un classico, qual è il tuo film preferito, e ci riferiamo a tutta la storia del cinema, e per quale motivo? Ricordi particolari legati ad un titolo o “semplici” emozioni che è riuscito a regalarti?
Via col vento. “Frankly my dear i don’t give a damn”.
Ringrazio Alice per la collaborazione e Chiara per la schiettezza e disponibilità.