Christopher Lee è morto all’età di 93 anni – il ricordo di Blogo
Saruman non c’è più. Christopher Lee c’ha lasciato. Hollywood saluta il suo più celebre e spaventoso ‘Mostro’.
Entrato nel Guinness dei primati come l’attore vivente più citato sugli schermi, oltre che come l’attore vivente più alto con i suoi 196 cm, Lee ha iniziato la sua infinita carriera d’attore nel lontano 1948, con Il mistero degli specchi. Solo nel 1958, grazie a Dracula di Terence Fisher, il suo volto divenne celebre. Undici i film con ‘canini’ girati, sette dei quali targati Hammer, per una maschera del ‘male’ vista anche in The Wicker Man (nei panni di Lord Summerisle), in Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro (negli abiti di Francisco Scaramanga), nella seconda trilogia di Guerre Stellari (era il Conte Dooku) e soprattutto nel Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, trilogie che l’hanno visto trasformarsi in Saruman il Bianco. Oltre 280 film girati in quasi 70 anni di carriera e nemmeno una nomination agli Oscar. Il più grande rimpianto? Aver detto di no a John Carpenter per il ruolo del Dr. Sam Loomis nel film Halloween – La notte delle streghe, poi andato a Donald Pleasence. Tra le onorificenze portate a casa si ricordano quelle di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico (2001) e di Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico (2009), oltre alla cittadinanza onoraria nella città di Casina, in provincia di Reggio Emilia, dove vissero i suoi antenati (2004), e a un Bafta (2011).
A dir poco straordinario nel parlare correttamente otto lingue (inglese, francese, italiano, spagnolo, tedesco, svedese, russo e greco), Lee ha spaziato persino nel mondo della musica, prestando la propria cavernosa voce a più album della saga del gruppo musicale power metal neoclassico italiano Rhapsody of fire. Unico ad aver incontrato di persona J. R. R. Tolkien tra i tanti attori che hanno girato le trilogie de Il Signore degli Anelli e de Lp Hobbit, Christopher ha ancora un film inedito con cui poter sbarcare in sala. Ovvero Angels in Notting Hill, diretto da Michael Pakleppa, mentre dovranno trovare un sostituto i produttori del dramma The 11th, che l’attore avrebbe dovuto girare a breve.
Tra i tanti horror girati come dimenticare La maschera di Frankenstein (il suo primo Hammer), ma anche La mummia, diversi b-movie all’italiana, Lo sguardo che uccide e La vera storia del dottor Jekyll, per poi passare a generi differenti e più tipicamente hollywoodiani come Airport ’77, 1941: Allarme a Hollywood di Steven Spielberg, Scuola di polizia – Missione a Mosca, The Stupids e diverse collaborazioni con Tim Burton, suo grande estimatore. La prima nel 1999 con Il mistero di Sleepy Hollow per poi proseguire con La fabbrica di cioccolato e Dark Shadows. 4 anni fa, per Scorsese, è stato Monsieur Labisse in Hugo Cabret. Mostruosamente riconoscibile e a lungo insostituibile, anche se tra gli ’80 e i ’90 quasi dimenticato, Christopher Lee ha segnato il cinema di genere degli ultimi decenni, spaventando e ammaliando intere generazioni con quegli occhi da brividi. Anche per questo, oggi più che mai, possiamo definirlo immortale.
Fonte: TheGuardian