Cineblog consiglia: Willow
Willow, regia di: Ron Howard. Con: Warwick Davis, Val Kilmer, Jean Marsh.Avv., col. 125 minuti. – USA 1988.Sinossi: Il nano Willow deve sconfiggere una perfida regina cattiva che vuole uccidere tutte le neonate del regno.Non posso farci niente. Ho una grande nostalgia per il cinema degli anni ’80, così fertile di idee che anche un
Willow, regia di: Ron Howard. Con: Warwick Davis, Val Kilmer, Jean Marsh.Avv., col. 125 minuti. – USA 1988.
Sinossi: Il nano Willow deve sconfiggere una perfida regina cattiva che vuole uccidere tutte le neonate del regno.
Non posso farci niente. Ho una grande nostalgia per il cinema degli anni ’80, così fertile di idee che anche un regista oggi tanto imbarazzante come Howard diede il meglio di se (qui sotto l’egida del fecondo Lucas, autore del soggetto) con film come questo o Coocon, o il grazioso Splash- Una sirena a Manhattan.
Naturalmente gran parte di questi film altro non erano che rivisitazioni di generi abbondantemente scandagliati precedentemente (l’avventuroso, con All’inseguimento della pietra verde o Indiana Jones, l’horror esoterico, con Poltergeist, il fantasy con Willow ecc..), ma portati a nuova vita grazie all’amoroso sguardo nostalgico di un pugno di (allora) giovani autori: Joe Dante, John Landis, Lucas, Spielberg, Zemeckis e pochi altri. Un po’ quello che succede negli ultimi anni (per esempio con Il mistero dei Templari o La Mummia), ma senza la stessa fantasia e, soprattutto, la spregiudicatezza.
Howard non è certo un regista a cui appassionarsi; poco più di un buon mestierante del cinema, a volte stupisce e a volte no, ma di sicuro non è quello che può chiamarsi un autori (specie quando ci prova, con film terribili come A Beautiful Mind).
Devo dire che con Willow ho un rapporto particolare. Ricordo ancora quando andai a vederlo al cinema, e come tutti i bei ricordi infantili, è pieno di commozione e particolari così vivi da sembrare ancora presenti. Le sale erano così affollate che in molti rimasero in piedi (come mi successe personalmente due volte; con Batman e La famiglia Addams); in compenso si poteva restare dentro e vedere il film tutte le volte che si voleva pagando un solo biglietto. Ho ancora negli occhi la sky cam sulla palude con cui si apre il film.
Willow affascina però ancora oggi, per via di un suo fascino delicato, che confida tutto nella capacità primigenia di stupire, attraverso un’assortimento se si vuole anche un po’ troppo nutrito di personaggi e situazioni classiche del genere. Lontano dalla perfezione estetica di alcuni noiosi blockbuster contemporanei (come Harry Potter), a volte anche sconclusionato, offre però tutta una serie di avventure appassionanti che affascinano anche per il senso di déjà vu che si soffre in occasione della proiezione.
Ci si sente a casa con Willow, una casa in cui le pareti sono le leggende che sono alla base della nostra cultura occidentale, e le finestre aperte su mondi nuovi e affascinanti, in cui l’ironia, come accade oggi, non è un surplus scomodo che deve cadere su tutto come un sudario imbarazzante, ma un elemento vivo e necessario alla narrazione. Come carta aggiuntiva, tanto se il piatto non fosse già abbastanza ricco, c’è una straordinaria performance di uno dei più grandi attori (e trasformisti) della sua generazione: Val Kilmer.
Quando in tv:
Oggi, giovedì 1 novembre alle ore13:40, Italia 1