Cineblog consiglia: Il circo (Cirk)
Il circo (Tsirk, URSS, 1936) di Grigorij Aleksandrov; con Lyubov Orlova, Sergei Stoljarov, Vladimir Volodin, Evgenija Melnikova.Stanotte, 01.50, RaiTreGrigorij Aleksandrov è stato uno dei collaboratori più importanti di Ejzenstejn, col quale ha per esempio co-diretto ¡Que viva Mexico!, sceneggiato anche interamente da lui. Il suo esordio nel lungometraggio da solo avviene nel 1934 con Tutto
Il circo (Tsirk, URSS, 1936) di Grigorij Aleksandrov; con Lyubov Orlova, Sergei Stoljarov, Vladimir Volodin, Evgenija Melnikova.
Stanotte, 01.50, RaiTre
Grigorij Aleksandrov è stato uno dei collaboratori più importanti di Ejzenstejn, col quale ha per esempio co-diretto ¡Que viva Mexico!, sceneggiato anche interamente da lui. Il suo esordio nel lungometraggio da solo avviene nel 1934 con Tutto il mondo ride, una commedia musicale che anticipa il successo de Il circo, secondo film diretto da Aleksandrov due anni dopo.
Presentato con successo a Venezia 63, nell’utilissima retrospettiva Storia segreta del cinema russo, Il circo è stato forse il più apprezzato di tutte le pellicole messe in cartellone. Il perché si nota subito: il divertimento e le capacità tecniche di Aleksandrov non si possono mettere in discussione. Prendendo un po’ da qui (stile del neo-musical americano) e un po’ da lì (la lezione dei maestri russi dello sperimentalismo), il regista riesce a crearsi un suo bagaglio artistico che ha poco da invidiare ai modelli ai quali s’ispira.
La storia vede Marion, una ballerina americana, fuggire dagli USA per aver avuto un figlio con un uomo di colore. Giunta in Russia arriverà in un circo; qui s’innamorerà di Martynov, che sta allestendo il proprio numero e che le propone di farne parte. Ma il feroce e invidioso Knejšic farà di tutto per smascherare la donna, che non ha rivelato la sua vera identità… Grandi gag, ritmo esagerato, tempi comici perfetti e momenti di alto cinema. Alla fine si scende con le bandiere in piazza a ringraziare la benevola URSS, la nazione più democratica. Ma tuttavia ha ragione Nikita Mikhalkov: questi film non invecchiano per niente.